Debito pubblico ripiega dai record: cosa attendersi nel 2024

E' quanto emerge dal report Bankitalia su "Finanza pubblica: fabbisogno e debito" pubblicato questa mattina

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Redazione

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Il debito pubblico italiano ripiega dai massimi, pur restando uno dei più alti in Europa. In base alle ultime elaborazioni di Bankitalia, nell’ambito della pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, a novembre, il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 12,6 miliardi di euro rispetto al mese precedente, attestandosi su un livello di 2.855 miliardi di euro.

Il debito ha così fermato temporaneamente la sua corsa, durata quasi tutto il 2023. Nel mese di ottobre si era registrato un debito record di quasi 2.868 miliardi di euro, ai massimi di sempre, mentre ora il debito è tornato sotto i livelli di luglio (2.859 miliardi) anche se sopra il saldo di agosto e settembre.

I fattori che hanno influenzato il saldo

La diminuzione del debito pubblico- spiega l’Istituto di Via Nazionale – riflette quella delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono diminuite di 12,9 miliardi, attestandosi a 39,6 miliardi, ed un piccolo avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche 812 milioni. A controbilanciare il calo ha concorso l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio per un totale complessivo di 1,1 miliardi.

Il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è diminuito di 12,6 miliardi, pari all’intera diminuzione del debito pubblico, mentre quello delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

Ripartizione e vita media

La vita media residua del debito è aumentata marginalmente a 7,8 anni rispetto ai precedenti 7,7 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è rimasta sostanzialmente stabile al 24,4%, mentre la quota detenuta dai non residenti ad ottobre, ultimo mese disponibile per questo dato, è aumentata al 27,4% dal 27% per cento del mese precedente. La quota quella in capo agli altri residenti, principalmente famiglie e imprese non finanziarie, è aumentata al 13,4% dal 12,7 per cento in settembre.

Le entrate tributarie

Sempre a novembre, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 51,8 miliardi di euro, in aumento di 5,3 miliardi o del 12,3% rispetto al corrispondente mese del 2022. Ciò porta le entrate complessiva degli undici mesi dell’anno a 480,1 miliardi di euro, in aumento di 33,6 miliardi o del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Previsioni preoccupanti per il 2024

L’escalation del debito pubblico in questa fase storica di tassi di interesse elevati è un po’ difficile da fermare. Proprio parlando del record del debito toccato ad ottobre, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lo ha definito “la zavorra di questo paese che toglie ossigeno a ogni politica volta allo sviluppo e alla crescita”, senza contare poi che con l’entrate in vigore delle nuove regole del Patto di stabilità, nel 2025, un debito così alto rischia di essere un grande vincolo alla Manovra.