Pensionati nei ruoli chiave della PA? Ecco come

La disposizione potrebbe trovare posto nel dl governance del PNRR che prevede una serie di novità fra cui la sostituzione della cabina di regia con la nuova Struttura di missione a di Palazzo Chigi

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Redazione

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Resta aperta la possibilità di riportare i pensionati nei ruoli dirigenziali della PA per l’attuazione del PNRR. Sfumata con il decreto Milleproroghe, questa possibilità torna con il dl governance del PNRR all’esame del CdM che si dovrebbe tenere giovedì. Il terzo decreto sulla governance del PNRR, primo del governo Meloni, punta ad un accentramento delle funzioni a Palazzo Chigi, sotto lo stretto controllo del Ministro Raffaele Fitto.

La bozza di decreto è attualmente composta da 59 articoli e prevede una serie di novità, fra cui appunto la creazione di una “Struttura di missione” a Palazzo Chigi guidata dal Ministro Fitto al posto della vecchia cabina di regia dell’era Draghi.

Per approfondire il tema Piano di resilienza leggi anche questo articolo sulle trattative che Fitto sta portando avanti a Bruxelles per la riforma del PNRR.

Pensionati al lavoro nei ruoli chiave della PA

L’ipotesi di rientro dei pensionati in ruoli dirigenziali della PA, inserita all’interno della bozza del dl governance,  è quella che consente alle pubbliche amministrazioni, entro il 2026, di assumere ex dipendenti pubblici ora in pensione, con contratti a tempo determinato retribuiti per assegnare loro incarichi di vertice nell’ambito del PNRR. Possibilità consentita però solo per incarichi conferiti da organi costituzionali e previo parere favorevole delle commissioni parlamentari competenti.

La modifica sarebbe stata introdotta nelle ultime ore nella bozza, che verrà vagliata dal pre-consiglio in vista del Consiglio dei Ministri di giovedì, al cui esame sarà posto il disegno di legge in materia di Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune.

La struttura di coordinamento del PNRR

Nell’ambito del dl è prevista anche la costituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di una “struttura di missione” valida fino al 31 dicembre 2026. Ad essa sarà preposto un coordinatore e sarà suddivisa in quattro direzioni generali.

La Struttura di missione avrà una serie di compiti fra cui il supporto all’Autorità politica delegata in materia di PNRR per le funzioni di indirizzo e coordinamento del PNRR. La Struttura ,inoltre, farà da “ponte” con l’UE per la verifica e coerenza dei risultati agli obiettivi e traguardi concordasti in ambito europeo e, in collaborazione con l’Ispettorato generale per il PNRR, verificherà la coerenza della fase di attuazione del Piano rispetto agli obiettivi programmati, provvedendo anche alla definizione delle eventuali misure correttive.

Arrivano le semplificazioni

Sono introdotte dal decreto anche delle misure per semplificare l’affidamento dei contratti pubblici e gli interventi di edilizia scolastica, elemento critico per l’attuazione del PNRR.

Previste anche novità in tema di agricoltura, fra cui l’istituzione dell’Autorità di gestione del piano strategico della politica agricola comune (Pac) ed il rafforzamento della capacità amministrativa del ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.