Patto anti-inflazione, ora gli industriali valutano l’adesione

Non sono ancora previsti incontri al ministero delle Imprese, ma l'apertura degli industriali fa sperare in un accordo

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’orizzonte si sta gradualmente ampliando per quanto riguarda l’eventuale coinvolgimento del settore industriale nell’accordo anti-inflazione. Secondo informazioni pervenute da fonti di agenzia, alcune associazioni industriali stanno prendendo in considerazione l’opportunità di partecipare al patto e, a tal fine, pianificano di tenere incontri nei prossimi giorni con i loro consigli direttivi. È degno di nota il fatto che abbiano già aderito a questo accordo le importanti catene di distribuzione e il settore commerciale.

Attualmente, non è stata ancora stabilita alcuna pianificazione di incontri presso il ministero delle Imprese, ma non è escluso che si verifichino interazioni prima della scadenza del 10 settembre. Tale data rappresenta il termine entro il quale verranno definite le linee guida dell’accordo in questione. Un accordo che, una volta attivato il primo ottobre, si protrarrà per un trimestre intero, fino al 31 dicembre, e riguarderà il controllo dei prezzi su una selezione di articoli considerati essenziali e inclusi nel “carrello della spesa”. Questo controllo sarà attuato attraverso una serie di approcci, tra cui l’applicazione di prezzi fissi, iniziative promozionali su specifici prodotti e strategie relative alla gamma di prodotti a marchio, come l’offerta di carrelli con prezzi scontati o a prezzo unico.

Scadenza il 10 settembre

Il 4 agosto, il Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha formalizzato un accordo di intesa insieme ai rappresentanti di varie associazioni operanti nei settori della distribuzione moderna e del commercio tradizionale. A partire dal primo ottobre, si prevede che entrerà in vigore un trimestre dedicato al controllo dell’inflazione applicato ai prodotti presenti nel carrello della spesa.

Entro la scadenza del 10 settembre, saranno concordate con le associazioni coinvolte nell’accordo, che si estende anche a beni di prima necessità non alimentari, come i prodotti per l’infanzia, le modalità operative del “trimestre anti inflazione”. Questo periodo di controllo dei prezzi, che avrà una durata dal 1 ottobre al 31 dicembre, si focalizzerà su una selezione di articoli inclusi nel “carrello della spesa”. Le misure per attuare questo controllo comprendono l’istituzione di prezzi fissi, iniziative promozionali su prodotti specifici e strategie legate alla linea di prodotti a marchio, come la possibilità di acquistare carrelli di articoli a prezzi scontati o fissi.

I firmatari dell’accordo

L’accordo è stato formalizzato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il 4 agosto. Questo accordo coinvolge una serie di organizzazioni rappresentative, tra cui Federdistribuzione, Associazione Nazionale Cooperative dei Consumatori COOP, Associazione Nazionale Cooperative fra i Dettaglianti, Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Esercenti settore Alimentare – Fiesa Confesercenti, Federfarma – Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiana, A.S.SO.FARM. Federazione Aziende e Servizi Socio Farmaceutici, Federazione Farmacisti e Disabilità Onlus, Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF) – Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane (CULPI), Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Unione Nazionale Farmacisti Titolari di Sola Parafarmacia (UNaFTISP). Attualmente, il governo sta concentrando i suoi sforzi su un obiettivo ulteriore: estendere questa intesa anti-inflazione anche al settore industriale.

Gli utimi dati sull’inflazione

A luglio, secondo i dati diffusi dall’Istat, l’indice dei prezzi al consumo ha registrato una crescita del 5,9% su base annuale mentre è rimasto invariato su base mensile, a fronte di un 6% e +0,1% comunicati in via preliminare. In frenata, per il quinto mese consecutivo, anche la crescita del cosiddetto “carrello della spesa”, che a luglio ha segnato +10,2% (+10,5% a giugno). La fase di rallentamento dell’inflazione, ha spiegato l’Istat, avviene “in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale”. L’inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile a +5,6% per l’indice generale. (Di Fabio Insenga)