Inflazione, la classifica delle città più care

È Genova la città italiana in cui pesa di più il caro-prezzi,. In questa città, secondo l’Unione consumatori, le famiglie spenderanno all’anno 1.853 euro in più

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Giorgio Pirani

Giornalista

Giornalista professionista dal 2022, ha svolto il Master di Giornalismo all'Università Bologna e lavora per testate come Upday, La Svolta e Tag43, su temi di attualità, cultura ed economia.

Quali sono le zone più colpite dall’aumento dei prezzi in modo più accentuato a causa dell’inflazione? Quali sono le città italiane dove la vita risulta più costosa? Per rispondere a queste domande, l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato una classifica dei comuni che hanno registrato i maggiori aumenti dei prezzi, basandosi sui dati Istat relativi a giugno riguardanti il caro-vita, il quale è aumentato del +6,4%. Al primo posto di questa graduatoria troviamo Genova, che vanta il tasso di inflazione più alto d’Italia, pari al +8,5%. Ciò si traduce in una spesa aggiuntiva annua considerevole, corrispondente a 1853 euro per una famiglia media. La medaglia d’argento va a Firenze, la quale ha segnalato la quarta inflazione più elevata del Paese, pari al +7,6% rispetto a giugno 2022, e un conseguente aumento di spesa pari a 1772 euro per famiglia. Al terzo posto, troviamo Grosseto, la quale, nonostante abbia lo stesso tasso di inflazione di Firenze (+7,6%), presenta una spesa supplementare annua di 1713 euro per una famiglia tipica.

La classifica

Al quarto posto si colloca Milano, con un aumento del 6,3% dell’inflazione, il quale si traduce in un incremento di spesa di 1710 euro. A seguire, al quinto posto, troviamo Bolzano con un aumento dell’inflazione del 6,4% e un impatto finanziario di +1701 euro. Al sesto posto si trova Siena con un aumento del 7,5% e una spesa aggiuntiva di +1691 euro. Al settimo posto si piazza Varese con un aumento dell’inflazione del 6,4%, che comporta una spesa extra di +1688 euro. A seguire, all’ottavo posto, troviamo Lodi con un aumento dell’inflazione del 6,6% e una spesa supplementare di +1675 euro. Al nono posto si colloca Perugia con un aumento dell’inflazione del 7,2% e una spesa aggiuntiva di +1654 euro. Chiude la top ten Lecco con un aumento dell’inflazione del 6,5% e un impatto finanziario di +1650 euro. Roma, invece, si posiziona al ventisettesimo posto con rincari che ammontano a 1499 euro.

Nel complesso, ecco la classifica delle prime 10 città:

  • Genova: 1853 euro
  • Firenze: 1772 euro 
  • Grosseto: 1713 euro
  • Milano: 1710 euro
  • Bolzano: 1701 euro
  • Siena: 1691 euro
  • Varese: 1688 euro
  • Lodi: 1675 euro
  • Perugia: 1654 euro
  • Lecco: 1650 euro

Le città meno care

Nella parte opposta della classifica, la città più virtuosa in Italia per quanto riguarda una spesa aggiuntiva contenuta è ancora una volta Potenza, con il tasso di inflazione più basso del Paese (+3,8%). Qui, in media, si spendono “solo” 750 euro in più all’anno. Al secondo posto troviamo Catanzaro, che si posiziona anche al secondo posto per l’inflazione (+4,7%) con un aumento di spesa di +878 euro. La medaglia di bronzo va a Reggio Calabria con un tasso di inflazione del +5,2% e un aumento di spesa di +971 euro.

In cima alla classifica delle regioni italiane più “costose” troviamo la Liguria con un’inflazione annua del +8,2%, la più alta d’Italia. Qui, ogni famiglia registra un aggravio medio di spesa pari a 1692 euro su base annua. Al secondo posto si colloca l’Umbria, dove la crescita dei prezzi del 7,2% implica un aumento dei costi della vita pari a 1626 euro all’anno. Terza in classifica è la Toscana, con un tasso di inflazione del +7,2% e un rincaro annuo di 1595 euro.

La situazione nell’Eurozona

Nonostante il calo dell’inflazione registrato a luglio, il presidente dell’Unc (Unione Nazionale Consumatori) ha espresso insoddisfazione riguardo al rallentamento, affermando che questo procede troppo a ribasso. Ha anche criticato le imprese, sottolineando che sono pronte ad alzare i prezzi non appena i costi di produzione aumentano, ma sono molto più lente a ridurli quando si verifica un’inversione della rotta economica.

Oggi, l’Eurostat ha diffuso i dati sull’inflazione, riportando che nell’Eurozona questa è scesa al 5,5% nel mese di giugno, rispetto al 6,1% registrato a maggio. Questi dati confermano le stime flash rilasciate alla fine del mese, che indicavano un tasso di inflazione del 5,5%. In tutta l’Unione europea, l’inflazione è calata dal 7,1% al 6,4%.