Mentre in Europa è alle prese con le tensioni con Francia e Germania sul tema migranti, con l’accusa di essere schiacciata sulla linea Salvini, Giorgia Meloni cerca la sponda atlantica negli Usa, anche se alla Casa Bianca non c’è l’amico Donald Trump ma il democratico Joe Biden. Specie sul tema energetico, dove il rapporto con gli Usa può essere puntellato dalla totale fedeltà sul tema della guerra in Ucraina.
Al G20 di Bali Meloni ha fatto il vero e proprio esordio fra i leader mondiali, e l’incontro col presidente americano Joe Biden è stato quello preparato con maggior cura dallo staff di Palazzo Chigi. Perché se il rapporto con l’Europa è complicato dalle radici sovraniste dell’esecutivo italiano, quello con gli Usa va rinsaldato il più possibile anche per sfumare le tendenze filorusse anch’esse presenti fra i ranghi del governo.
“Legami profondi”
Nel bilaterale i due leader “hanno ribadito i profondi e duraturi legami tra le nostre Nazioni e il forte interesse a rafforzare ulteriormente il partenariato nei numerosi settori di interesse reciproco”, si apprende da Palazzo Chigi. “Il colloquio si è incentrato sulla solidità dell’alleanza transatlantica e sull’eccellente cooperazione per fare fronte alle sfide globali, dalla crescita economica alla sicurezza comune”, si legge in una nota. Al centro dell’attenzione del bilaterale anche “il continuo sostegno all’Ucraina, la stabilità nel Mediterraneo e nell’Indo-pacifico e i rapporti con la Cina”.
Secondo quanto riferisce la Casa Bianca, l’incontro è servito a “coordinare le risposte a una serie di sfide globali, comprese quelle poste dalla Repubblica popolare cinese, dalla crisi climatica e dall’uso dell’energia come arma da parte della Russia”. I due leader hanno inoltre discusso del “loro impegno a continuare a fornire all’Ucraina il sostegno di cui ha bisogno per difendersi”, ribadendo come sulla Russia ricada la responsabilità dell'”aggressione”.
Sconto sul prezzo del gas Usa
In parallelo al sostegno militare in Ucraina e alla fedeltà Atlantica va inevitabilmente la questione energetica. Laddove la Meloni ha fatto presente agli americani che l’impegno italiano con l’Occidente non è in discussione, ma che le conseguenze dello stop alle forniture russe incidono soprattuto sull’Europa, e se dovessero alzarsi nuovamente i prezzi e scattare il razionamento non è assicurata la tenuta del tessuto sociale e dell’opinione pubblica riguardo il conflitto. L’opinione pubblica è stanca, spaventata, e questa, intende Meloni, è una precondizione pericolosa, perché potrebbe spingere la politica ad allentare il sostegno a Kiev.
Ecco allora la richiesta di aiuto all’America. Meloni a Biden chiede maggiori forniture di gas liquido e a prezzi più competitivi. In modo da accelerare ulteriormente il processo di affrancamento dal metano russo. Il presidente americano condivide l’analisi e garantisce aiuto, con la raccomandazione di non spaccare però il fronte europeo su altre questioni. Secondo fonti del dipartimento di Stato la strategia esposta da Biden prevede due strade. La prima: gli Usa aumenteranno la propria capacità di Gnl. La seconda: sfrutteranno l’aumento volontario della produzione di gas liquido del Giappone per smistarlo verso l’Europa.