Bollette luce e gas, l’Antitrust apre un’istruttoria su Enel Energia per le comunicazioni dei rinnovi

L'Antitrust ha avviato un’istruttoria su Enel Energia: al centro dell'analisi ci sono le presunte pratiche commerciali scorrette dell'azienda nelle comunicazioni dei rinnovi ai consumatori

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

L’Antitrust, esercitando il suo ruolo di garante della concorrenza di mercato, ha comunicato di aver avviato un’istruttoria nei confronti dell’azienda Enel Energia che ha il principale scopo di verificare la presenza eventuale di pratiche commerciali scorrette nella modalità di comunicazione dei rinnovi. Ad attivare il Garante, così come si legge sul bollettino dell’Authority, è stato l’alto numero di istanze presentate dai consumatori i quali, nello specifico, lamentavano la richiesta di esborsi più alti rispetto al passato per le bollette di luce e gas, così come la mancanza di informazioni preventive tali da consentire loro di esercitare il diritto di recesso. Enel Energia, da par sua, ha rigettato quanto presente nell’istruttoria, dichiarando di avere agito nel rispetto della normativa di settore e della disciplina contrattuale.

L’istruttoria dell’Antitrust su Enel Energia

Come in parte accennato, l’Antitrust ha provveduto ad aprire l’istruttoria nei confronti di Enel Energia dopo aver ricevuto diverse segnalazioni di presunti abusi da parte dei consumatori. Le richieste di intervento, nello specifico, sono più di 600, con i clienti dell’azienda che dicono di aver ricevuto delle bollette di luce e gas con un significativo aumento del prezzo. Si fa nello specifico riferimento ai cicli di fatturazione relativi al quadrimestre ottobre 2023-gennaio 2024, con il costo che sarebbe, in alcuni casi, quadruplicato e quintuplicato rispetto allo stesso arco temporale nell’anno precedente.

La mancata comunicazione dei rinnovi via email

Così come chiarito dall’Agcm, l’istruttoria sulle presunte pratiche commerciale esercitate da Enel Energia nasce dalla mancata o erronea comunicazione dei rinnovi contrattuali. “Alcuni utenti – scrive l’Agcm – riferiscono di ricevere regolarmente le fatture tramite email (o sull’app), ma di non aver ricevuto alcuna comunicazione di rinnovo delle condizioni economiche tramite i predetti canali e di aver trovato casualmente nello spam una email, proveniente da Enel Energia, alla quale era allegata la comunicazione di rinnovo, a seguito della scadenza, delle condizioni economiche di fornitura”.

Questo meccanismo, per chi ha segnalato la situazione all’Antitrust, sarebbe figlio di un’operazione ben architettata da Enel Energia che, volutamente, avrebbe redatto delle email con caratteristiche tali da essere intercettate dal filtro antispam dei proprio clienti. Al centro della polemica c’è anche la parte grafica di queste email che, secondo l’Agcm, “si prestava a essere interpretata come un mero messaggio promozionale e non come un documento avente un significativo impatto sul contratto di fornitura, tenuto, altresì, conto né nell’intestazione, né nella parte testuale di detta email non veniva data evidenza al suo oggetto (ossia, la modifica delle condizioni economiche)”.

Le associazioni dei consumatori chiedono verità

Sul caso sono intervenute diverse associazioni dei consumatori. Il Codacons ha promesso che, in caso di accertate irregolarità da parte di Enel Energia, avvierà “un’azione per far ottenere ai consumatori coinvolti la restituzione delle maggiori somme pagate in bolletta per effetto delle scorrette o mancate comunicazioni su rincari tariffari, che in modo evidente hanno impedito ai clienti di esercitare i propri diritti, come quello al recesso”.

Più o meno simili la reazione dell’Unione nazionale consumatori che ha definito i rialzi dei mesi scorsi come “vergognosi e spropositati”, tanto che l’associazione “stava già raccogliendo casi in modo da ottenere un ricalcolo delle bollette. Ora si apre, in caso di condanna, una nuova via per ottenere lo storno di quanto pagato per le bollette fin qui”.