Taglio tassi, Powell prudente: “Economia è forte, non c’è fretta”

"Abbiamo tempo per lasciare che i dati economici in arrivo guidino le nostre decisioni", ha detto il Presidente della Federal Reserve

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Redazione

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“L’economia è forte e non c’è bisogno di andare di fretta con i tagli dei tassi”.  Lo ha detto il presidente della Fed, Jerome Powell, durante il suo intervento alla Stanford University, ribadendo che la banca centrale americana decide la sua politica monetaria riunione per riunione. I dati sull’economia e sull’inflazione non hanno “materialmente cambiato” il quadro, è troppo presto per dire se i recenti dati sull’inflazione sono solo un balzo temporaneo o meno”, ha detto.

Taglio tassi, Powell non ha fretta

Una indicazione piuttosto chiara sul fatto che la Fed non ha così fretta di tagliare i tassi ed ha bisogno di maggiori prove del rallentamento dei prezzi prima di ridurli. La Fed “ha tempo per decidere” su possibili tagli e vuole avere una maggiore fiducia sulla traiettoria al ribasso dell’inflazione prima di ridurre il costo del denaro – ha detto il banchiere – aggiungendo che data la forza dell’economia e i progressi finora compiuti sull’inflazione, “abbiamo tempo per lasciare che i dati economici in arrivo guidino le nostre decisioni”. Se l’economia evolve “come ci attendiamo, la maggior parte dei membri della Fed ritiene probabilmente appropriato un taglio dei tassi a un certo punto quest’anno”, ha detto Powell.

“Economia è forte”

Powell ha anche sottolineato che le condizioni del mercato del lavoro sono meno rigide rispetto agli ultimi anni, il che ha attenuato le preoccupazioni che buste paga e prezzi possano aumentare di pari passo. “I dati recenti non cambiano sostanzialmente il quadro generale, che continua ad essere caratterizzato da una crescita solida, un mercato del lavoro forte, ma in riequilibrio e un’inflazione che scende al 2% su un percorso a volte accidentato”, ha detto.

Cosa farà la Bce?

In generale, gli investitori scommettono sul possibile taglio, come tra l’altro confermano le parole dello stesso Powell, pronunciate lo scorso 7 marzo davanti alla Commissione bancaria del Senato: “Stiamo aspettando di essere più sicuri che l’inflazione si stia raggiungendo in modo sostenibile il 2%. Quando ne saremo convinti, e non manca molto, sarà opportuno iniziare a ridurre il livello di restrizione per non spingere l’economia in recessione”. La Federal Reserve non è “lontana” dal conseguire la fiducia nel calo dell’inflazione necessaria per iniziare a tagliare i tassi di interesse, ha sottolineato.

Riflettori puntati, ovviamente, anche sulla prossima mossa della Bce con le indicazioni della Presidente Christine Lagarde che lasciano presagire un allentamento della politica monetaria a giugno.