Si chiude una settimana al ribasso per le principali borse europee. Un colpo di scena proprio nell’ultima seduta dell’ottava che ha capovolto l’andamento degli indici azionari e azzerato i guadagni, seppur risicati, messi da parte nei giorni precedenti.
Le minacce di Trump scuotono i mercati
L’ottimismo per le notizie commerciali e la tenuta dell’economia reale di fronte ai timori sui dazi avevano sostenuto i mercati azionari in avvio di ottava e nei giorni seguenti. Ma nell’ultima seduta finanziaria il presidente americano Donald Trump ha minacciato dazi del 50% contro l’Unione europea. Separatamente, il tycoon ha dichiarato che Apple dovrà pagare un dazio del 25% se i telefoni venduti nel Paese non saranno prodotti all’interno dei suoi confini.
A pesare sui mercati c’è poi la perdita per gli USA del rating di tripla A da parte di Moody’s. “Sebbene l’impatto immediato sul mercato sembri limitato, questa mossa sottolinea le crescenti preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale degli Stati Uniti”, spiega Christopher Katanchian, FI Investment Specialist, T. Rowe Price.”.
Eurozona: primo calo produzione in 5 mesi
I dati previsionali dell’indagine PMI di maggio hanno indicato un nuovo calo dell’attività economica dell’Eurozona, causato dall’ennesima flessione dei nuovi ordini. La riduzione della produzione si è concentrata nel settore terziario, visto che il manifatturiero è modestamente cresciuto.
Tra gli altri dati macroeconomici della settimana, l’inflazione nell’Eurozona risulta stabile nel mese di aprile al +2,2% e conferma quanto stimato nella lettura preliminare dall’Ufficio statistico europeo (EUROSTAT). In regno Unito, invece, i prezzi al consumo mostrano una risalita rispetto al mese precedente. I maggiori contributi al rialzo sono derivati dai servizi per l’edilizia e la casa, dai trasporti e dalle attività ricreative e dalla cultura. In Francia l’inflazione è risultata in aumento dello 0,8%. Tra gli altri paesi membri dell’UE, i prezzi rallentano in Spagna, Italia e in Germania.
Il Bitcoin continua a salire
Il Bitcoin ha aggiornato nuovi record superando la soglia dei 110 mila dollari e arrivando a toccare un top a 111.864 dollari. Livelli mai visti che secondo Simon Peters, crypto markets analyst di eToro, “questo potrebbe essere solo l’inizio di qualcosa di molto più grande”. La criptovaluta si muove a ridosso dei 112mila dollari sostenuta anche dell’ottimismo tra gli investitori per il disegno di legge all’esame del Senato americano, che potrebbe portare chiarezza sull’uso delle valute digitali.
Oro, l’andamento è ancora rialzista
Oro in forte rialzo, un trend che persiste da novembre 2022 senza soluzioni di continuità, una tendenza che porta gran parte degli operatori a pensare ad un possibile stop di questa salita. Il trend dell’oro, David Pascucci, analista dei mercati per XTB, osservando principalmente le dinamiche dei prezzi su base mensile, risulta assolutamente rialzista e non presenta alcuna criticità dal punto di vista tecnico, non presenta appunto alcun segnale ribassista palese. A livello macro, continua l’analista, c’è sicuramente il clima di incertezza che si è creato nel corso del 2022 e che prosegue fino ad oggi, da quando le banche centrali hanno iniziato a ritoccare i tassi di interesse dopo anni di immobilità. Inoltre a giocare un ruolo cruciale in questo rialzo è stata sicuramente l’inflazione che nel lungo termine è tornata in estrema positività e rimane ancora relativamente alta su tutte le economie occidentali.
La performance settimanale delle borse
La peggiore performance della settimana viene registrata dalla piazza di Milano che porta a casa un calo di oltre 2 punti percentuali. Segue Parigi che cede l’1,5% mentre Francoforte limita la discesa allo 0,30%. Sfuggono alle vendite, invece, la piazza di Londra con un +0,9% e quella di Madrid in salita dell’1,1%. Piazza Affari ha risentito anche del calo tecnico di circa l’1,77% sull’indice FTSE MIB dovuto allo stacco dividendo di ben 24 società facenti parti dell’indice, nella seduta di lunedì. Il finale si prefigura in calo per la borsa di Wall Street.
I migliori e peggiori a Piazza Affari
A Piazza Affari, tra i peggiori titoli, MPS lascia sul terreno oltre 11 punti percentuali, protagonista in settimana dello stacco della cedola: un dividendo di 86 centesimi di euro. Giù anche l’automotive, con Stellantis in frenata dell’8,5%, e, il lusso, con Moncler in discesa del 7,8%. Best performer è invece il titolo Leonardo con un +8,4%. Bene inoltre le utilities: Acea guadagna il 5,7% mentre Terna ed Hera salgono del 4% circa.