Scadenze fiscali: come cambieranno nel 2024

Nel corso del 2024 cambieranno alcune scadenze fiscali. Ecco come cambierà il calendario relativo ai versamenti di tasse ed imposte

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Una delle novità più rilevanti della riforma fiscale è il nuovo calendario delle scadenze fiscali per il 2024. Nel corso del prossimo anno i contribuenti dovranno affrontare una serie di cambiamenti particolarmente importanti.

A darci una visione completa, seppur provvisoria, di cosa accadrà dal 1° gennaio è la bozza del Decreto attuativo della riforma fiscale. Semplificazione: è il tema dominante intorno al quale ruotano quasi tutte le novità. Anche per quanto riguarda il calendario: il legislatore ha previsto una serie di nuovi appuntamenti e ha reso più agevoli gli adempimenti. In altre parole il calendario fiscale è stato riscritto e si è cercato di razionalizzarlo al massimo.

A cosa devono stare attenti i contribuenti il prossimo anno: partiamo dalla dichiarazione dei redditi e da quella dell’Irap, le cui scadenze passano dal 30 novembre al 30 settembre. Entro il 16 dicembre 2024 sarà possibile versare un ulteriore rata delle imposte a saldo ed acconto. Ma cerchiamo di vedere nel dettaglio cosa cambia il prossimo anno.

Cosa prevede la semplificazione

Prima di soffermarci nel dettaglio delle scadenze fiscali previste per il 2024, è bene comprendere in cosa consistono la semplificazione e la razionalizzazione che stanno alla base della riforma fiscale. Temi, tra l’altro, che sono al centro dei vari decreti attuativi che vengono redatti nel corso di queste settimane.

Ormai sembra evidente la volontà del legislatore, che si sta muovendo proprio su questi due principi, sui quali ruoterà tutto il sistema tributario italiano. Prima di tutto verranno utilizzati in maniera più efficiente i dati ottenuti attraverso lo scambio di informazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria: gli uffici tributari lavoreranno sempre di più sui dati che sono già in loro possesso, che verranno incrociati sfruttando tecnologie e metodologie che non erano presenti in passato. Con ogni probabilità verrà utilizzata anche l’intelligenza artificiale, che potrebbe costituire un ottimo alleato per l’Agenzia delle Entrate. Si procederà, inoltre, con la cancellazione dei micro-tributi, per i quali i costi di gestione risultano essere troppo elevati rispetto al gettito ottenuto. Verranno ridotti gli oneri documentali: si utilizzeranno quelli già in possesso degli uffici preposti, almeno dove è possibile farlo.

Ma non solo: verranno introdotte delle nuove forme di erogazione di informazioni ed assistenza, che permettano di accedere più facilmente ai servizi alle persone anziane e a quelle disabili.

Le nuove scadenze fiscali del 2024

Ma quali sono le nuove scadenze fiscali del 2024. O più correttamente come cambia il prossimo anno il calendario? Gli appuntamenti più importanti possono essere sintetizzati in questo modo:

  • anticipato dal 30 novembre al 30 settembre l’invio della dichiarazione dei redditi. L’operazione deve essere effettuata con due mesi di anticipo rispetto a quest’anno;
  • gli intermediari e i sostituti d’imposta avranno la possibilità di presentare la dichiarazione nel periodo compreso tra il 1° aprile ed il 31 ottobre di ogni anno;
  • entro il 30 aprile di ogni anno l’Agenzia delle Entrate rende disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata anche per le persone fisiche che siano titolari di redditi differenti da quelli da lavoro dipendente e da pensione;
  • l’AdE, sempre entro il 30 aprile di ogni anno, renderà disponibile il software per compilare le pagelle fiscali ai fini ISA;
  • è prevista una tregua fiscale nei mesi di agosto e dicembre: l’Agenzia delle Entrate sospende completamente l’invio delle comunicazioni relative ai controlli automatizzati, ai controlli formali e alle liquidazioni delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata e delle lettere di compliance;
  • anticipata dal 30 novembre al 30 settembre la scadenza per la presentazione della dichiarazione Irap. Per quanto riguarda i soggetti Ires, il termine viene anticipato dall’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta all’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta;
  • un’ulteriore rata delle imposte a saldo ed acconto derivante dalle dichiarazioni dei redditi e Irap potranno essere versate entro il 16 dicembre. In questo stesso giorno saranno unificati i versamenti delle rate per i titolari di partita Iva e non;
  • i versamenti relativi ai mesi da gennaio a novembre potranno essere effettuati entro il 16 dicembre nel caso di liquidazione mensile o relativi ai primi tre trimestri solari nel caso di liquidazione trimestrale, nel caso in cui l’importo non risulti essere superiore a 100 euro.

Arriva la dichiarazione semplificata

Nel corso del prossimo anno i contribuenti non devono prestare attenzione unicamente alle nuove scadenze fiscali. A partire dal 2024 anche la dichiarazione dei redditi sarà semplificata. Da alcuni anni il processo per rendere più snella e semplice questa operazione è già iniziato: il contribuente ha la possibilità di compilare i documenti in completa autonomia, senza la necessità di avvalersi di un professionista. Per farlo può accedere alla propria dichiarazione dei redditi direttamente nell’area dedicata dall’Agenzia delle Entrate e vi può apportare tutte le modifiche del caso e la può inoltrare in completa autonomia. Attraverso la riforma fiscale verrà snellita ulteriormente questa operazione e i contribuenti avranno vita più facile.

In futuro i contribuenti troveranno:

  • una dichiarazione precompilata più semplice, che sarà disponibile a tutti, anche per i titolari di partita Iva che hanno optato per il regime forfettario;
  • verranno riorganizzati e razionalizzati gli indici sintetici di affidabilità fiscale. Saranno ridotti gli oneri burocratici strettamente connessi con la compilazione dei vari modelli Isa;
    l’esonero del visto di conformità viene elevato da 50.000 a 70.000 euro;
  • per i contribuenti forfettari e gli autonomi in regime di vantaggio fiscale non si dovranno più inviare le certificazioni uniche;
  • verranno semplificati i modelli per le dichiarazioni dei redditi dell’Irap e dell’Iva;
  • l’invio dei dati al portale della tessera sanitaria diventerà definitivamente semestrale;
  • i modelli F24 avranno delle informazioni maggiorate per il versamento delle ritenute d’acconto di dipendenti ed autonomi. Non si perderanno i crediti d’imposta anche se non si inseriscono nel quadro RU della dichiarazione dei redditi.