BTP Valore è un grande successo: la “nazionalizzazione” del debito avanza

L'idea "sovranista" del governo Meloni di riportare il debito in mano agli italiani avanza di gran carriera e la quota d debito in mano ai risparmiatori ha già superato il 10%

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Redazione

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Pubblicato: 9 Ottobre 2023 09:31

E’ un grande successo anche il secondo collocamento dell’anno del BTP Valore, che conferma il successo di questa tipologia di titoli di Stato dedicata ai piccoli risparmiatori (retail), con ordini complessivi per 17,2 miliardi di euro. 

In due collocamenti, il MEF ha piazzato sul mercato oltre 35 miliardi di titoli di Stato presso la clientela retail, accrescendo la quota di debito pubblico detenuta dai risparmiatori italiani e portando avanti la strategia “sovranista” del Governo Meloni, che punta a riportare il debito “a casa”.

Commentando l’esito del collocamento, il Ministro Giancarlo Giorgetti, dopo la fiammata dei rendimenti dei BTP decennali sul mercato oltre il 5%, ha spiegato che l’apprezzamento della clientela retail ““è un segnale di fiducia, non nei confronti del governo ma nei confronti dell’Italia”. “E’ molto importante per gli investitori internazionali che finanziano il debito pubblico.  – ha sottolineasto – Se gli italiani ci credono ci credono anche loro”.

I numeri del collocamento

In base ai dati di Borsa Italiana, gli ordini venerdì hanno raggiunto in mezza giornata gli 1,5 miliardi, che si sono aggiunti ai 2,7 miliardi di euro di giovedì, 3,6 miliardi di euro di mercoledì, 4,5 miliardi di euro di martedì e 4,8 miliardi di euro di lunedì, portando il totale a 17,2 miliardi.

Si è registrato un totale di 641.881 contratti  conclusi sul  MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) nelle cinque giornate di collocamento, attraverso le due banche dealer Intesa Sanpaolo e Unicredit e il supporto delle due banche co-dealer Banca Akros e Iccrea Banca.

Rendimenti minimi confermati

Il Tesoro ha così confermato i rendimenti minimi annunciati prima del collocamento, lo scorso 29 settembre e pari al  4,10% per il 1°, 2° e 3° anno ed al 4,50% per il 4° e 5° anno. Qui il parere degli esperti sulla convenienza ante collocamento.

Il titolo, che ha data di godimento 10 ottobre 2023 e scadenza 10 ottobre 2028, riconoscerà ai sottoscrittori anche un premio extra fedeltà, pari allo 0,5% del capitale investito, pagato a chi deterrà il titolo dal collocamento fino a scadenza .

Quanto debito è in mano alle famiglie?

L’emissione conferma il grande successo che i titoli del debito pubblico hanno presso le famiglie. ma quanta parte di questo debito è oggi in mano ai risparmiatori? Iniziamo con il quantificare il debito pubblico, che alla fine di luglio aveva superato la soglia dei 2.858 miliardi di euro, mentre il rapporto debito PIL è lievitato al 143,5%.

La quota del debito pubblico in mano ai risparmiatori italiani, stando alle ultime stime di Unimpresa, dovrebbe esser salita attorno all’11% dal 9% circa di giugno, prima della prima emissione del BTP Valore.

Fra gli maggiori detentori del debito italiano vi sarebbero la Banca d’Italia e le banche, che insieme ne deterrebbero circa la metà per un totale di 1.415 miliardi di euro.

L’estero invece avrebbe progressivamente ridotto la quota nel tempo, arrivando a circa i 20% dal 50% detenuto in precedenza.

Una scelta che abbatte il rischio

Più debito in mano estera significa per l’Italia una maggiore esposizione alla volatilità dei mercati ed alla speculazione dei grandi investitori esteri. Ecco perché il il MEF sta puntando ad accrescere la quota in mano alle famiglie, per riportare il debito “a casa”.

Tanto più ora che la politica di tassi crescenti della BCE ha spinto il rendimento dei BTP a 10 anni oltre il 5% e si rischia un declassamento da parte delle agenzie di rating a junk (“spazzatura”). Tutto dipenderà dai movimenti del mercato e dalla prossima Manovra, che dovrà convincere gli investitori esteri. Altrimenti lo spettro del debito di abbatterà nuovamente sul Bel paese.