Borsa, le migliori e peggiori azioni del FTSE MIB del 23 maggio 2025

Le azioni che hanno fatto meglio e quelle che hanno fatto peggio nella seduta di venerdì

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Redazione

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Pubblicato: 26 Maggio 2025 08:30

Giornata negativa per i mercati azionari, scossi ancora una volta dalle parole del presidente americano Donald Trump ,che ha minacciato dazi del 50% contro l’Unione europea. In un panorama europeo colpito dalle vendite, Piazza Affari si classifica ancora una volta la borsa peggiore nel Continente: l’indice FTSE MIB registra una flessione dell’1,9% e l’indice FTSE Italia All-Share arretra dell’1,8%.

I peggiori del FTSE MIB

Fra i titoli più sacrificati del paniere principale:

  • sotto pressione Stellantis che accusa un calo del 4,6%
  • giù anche STM che scivola del 4,2%
  • Ferrari arretra del 3,6%
  • venduta la Popolare di Sondrio che cede il 3,5%
  • male Intesa Sanpaolo che perde il 3,4%.

Fra i peggiori di oggi si classifica Stellantis, che torna sotto i 9 euro, e continua a scontare la profonda crisi del settore auto, Insieme a Ferrari che risente anche dei timori di un rallentamento del giro d’affari del settore lusso. Realizzi sulla Popolare di Sondrio dopo il via libera della BCE all’offerta di BPER. Sacrificata STM in scia all’andamento negativo del comparto tech. Fra le banche penalizzata Intesa Sanpaolo che resta fuori dal risiko bancario.

I migliori del FTSE MIB

Tra i best performers di Milano, tengono le utilities considerate titoli difensivi:

  • bene Leonardo con un progresso dello 0,7%
  • in evidenza Terna con un +0,7%
  • impostazione resistente per Snam (+0,08%)
  • stabile Italgas (+0,07%)
  • ferma Acea (+0,01%)

Restano sotto i riflettori le utilities come Italgas, Terna e Acea, che fanno da contrappeso alla pressione delle vendite grazie alla loro natura difensiva. Snam chiude positiva anche di riflesso al collocamento di successo della prima emissione obbligazionaria in dollari da 2 miliardi. Bene Leonardo che beneficia delle prospettive di aumento delle spese per la difesa, per le rinnovate tensioni geopolitiche e la difficoltà di trovare un accordo fra Russia ed Ucraina, che allunga la tempistica di un accordo per il cessate il fuoco.