Temporali e caldo africano, ultime meteo: quanti rischi

Italia ancora spaccata in due ed ecco il motivo: la spiegazione dietro la grandine e il caldo africano che convivono nelle nostre regioni

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Quest’estate le condizioni meteo in Italia non preoccupano soltanto chi ha in programma di recarsi in spiaggia. Si tratta di una vera e propria emergenza, con il Paese spaccato in due in maniera particolarmente netta.

Problematiche differenti tra Nord e Sud ma allo stesso modo allarmanti. Per quanto possa sembrare incredibile, dovremo ancora far fronte a nubifragi dalla potenza devastante e caldo africano che mette un po’ tutti a rischio malore. Negare oggi l’evidenza schiacciante del cambiamento climatico pare assurdo. Sottolineare ancora come fasi di trasformazioni meteo siano sempre avvenute sul nostro pianeta somiglia un po’ all’arrampicarsi sugli specchi.

Meteo al Nord Italia

Come detto, l’Italia è spaccata in due, il che ci spinge a dividere in maniera chiara area settentrionale e meridionale. Partiamo con il Nord, sorpreso in più regioni da nubifragi, trombe d’aria e grandine (con dimensioni allarmanti degli agglomerati di ghiaccio piovuti dal cielo, ndr). Dagli alberi caduti al suolo come se non esistessero radici a sostenerli, data la potenza degli eventi atmosferici, al fiume di ghiaccio in pieno centro cittadino. Cosa ci aspetta ora?

Il Nord sarà ancora alle prese con instabilità allarmanti. Frequenti e diffusi rovesci e temporali, soprattutto su tre aree, Lombardia, Triveneto ed Emilia-Romagna. Luoghi già ampiamente colpiti, che ora corrono rischi devastanti. Sale l’allerta delle istituzioni e la preoccupazione dei cittadini, chiamati a barricarsi in casa, laddove possibile. Le previsioni meteo evidenziano fenomeni di grande intensità, con l’aggiunta di grandine.

Ma com’è possibile tutto questo? La professoressa ordinaria del Dipartimento di Fisica e Astronomia Augusto Righi Silvana Di Sabatino, intervenuto a Fanpage.it, ha provato a fare un po’ di chiarezza in merito.

“Caldo torrido e temporali violenti sono le due facce della stessa medaglia. L’energia in gioco, associata a un’atmosfera così calda, significa evaporazione anche più intensa. Ciò comporta l’innescarsi di celle temporalesche molto profonde, che generano grandine”.

Meteo al Sud Italia

Ancora caldo tropicale nella parte centro e meridionale d’Italia. Basti pensare che a Roma sono diventate virali le immagini dei turisti che fotografano i display riportanti le temperature, con picchi che superano ampiamente i 40 gradi.

Si prevede ancora a lungo clima caldo e asciutto al Centro e in Sardegna, con temperature in netto aumento al Sud, con massime generalizzate comprese tra 33 e 37 gradi, tenendo però conto di picchi sui 40-42 gradi, in media. Non mancano però località decisamente fuori dagli schemi, purtroppo per i cittadini. È il caso della Piana di Catania, con termometro che supererà in alcuni casi anche i 45 gradi.

Se al settentrione l’anticiclone africano è tenuto in parte a bada da fronti da Nord che porteranno instabilità, tra Alpi, Emilia-Romagna e Toscana soprattutto, al Sud è indisturbata la sua azione. Si soffrirà ancora per svariati giorni il gran caldo, il che ha un impatto generalizzato enorme.

In tanti si rifugiano in casa o in altri luoghi climatizzati. L’ambiente subisce il danno di queste emissioni e la salute fisica fa i conti con il costante contrasto di temperature. Per non parlare, poi, dei consumi energetici e, quindi, della spesa economica che a breve fronteggeremo.

Purtroppo le notizie non sono positive neanche sul fronte umidità. Questa proseguirà ad accompagnarci, spingendoci a percepire l’impatto del gran caldo raddoppiato o triplicato sulla nostra pelle.

Stando alle previsioni, di certo azzardate quando si va oltre i 7 giorni, questa condizione durerà ben più della prossima settimana. Ciò che stiamo fronteggiando, in parole povere, è una massa d’aria calda di enormi dimensioni. Per il momento soltanto i bordi risultano attaccati dalle perturbazioni verso nord. Il suo fulcro, però, è ancora vivo e incandescente.