Le vacanze? Un lusso. La top 20 dei rincari che segnano l’estate 2023

Il turismo tiene, soprattutto grazie agli stranieri, ma non brilla. Ecco cosa costa di più rispetto alla scorsa estate: tutti gli aumenti

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il rimbalzo dell’economia post Covid è finito, e le vacanze sono tornate quest’anno ad essere un lusso per moltissimi italiani. La flessione del Pil del secondo trimestre certificata dall’Istat lo dimostra, in un quadro in cui l’inflazione scende più lentamente di quanto ci si immaginasse. Il rallentamento della corsa dei prezzi di luglio indica, sì, che la flessione è iniziata, ma anche che, viste le dimensioni degli shock energetici e delle materie prime anche alimentari, l’obiettivo Ue di portare l’inflazione al 2% sarà completato non prima di due anni. Uno scenario che, purtroppo, continuerà ad incidere molto negativamente sul potere d’acquisto delle famiglie.

A dirlo tra gli altri è l’Ufficio economico di Confesercenti. La stima prospetta una crescita media che potrebbe anche restare al di sotto dell’1%. Il dato sul Pil conferma la contrazione dell’industria e anche il rallentamento dei servizi, anche se questi ultimi rimangono sostenuti dalla domanda turistica.

Turismo, quanto vale per l’economia italiana: i dati

Proprio il settore turistico, pur rappresentando ancora il maggior traino per il nostro Pil, a causa del caro voli, dell’impennata dei prezzi, delle estreme ondate di calore di questa estate, da Caronte a Nerone, e degli eventi metereologici negativi, tra alluvione in Emilia Romagna, bombe d’acqua, tornadi e “tsunami di fango e detriti” persino in montagna (a Bardonecchia, Torino, si è verificato quello in gergo si chiama debris flow), rischia di fare decisamente peggio delle previsioni.

Ad agosto il settore regge, ma non brilla, e anzi sconta performance meno generose di quanto gli operatori si attendessero. Analizzando tutto il mese, sono attese infatti 82 milioni di presenze turistiche presso le strutture ricettive italiane, circa 7,6 milioni in più dello scorso luglio ma 800mila in meno rispetto ad agosto 2022.

Un calo stimato nell’ultima indagine condotta su un campione di 1.492 imprenditori della ricettività in Italia da CST per Assoturismo Confesercenti, che la stessa Assoturismo definisce “di modesta entità, che certo non compromette l’andamento della stagione”, ma che costituisce, comunque, un segnale negativo per il comparto, che da ottobre dello scorso anno aveva inanellato solo risultati positivi. Secondo i dati di Confcommercio solo 14 milioni di italiani si sono presi le vacanze intorno a Ferragosto, circa il 30% in meno rispetto ai dati pre-Covid.

A contribuire alla leggera frenata delle presenze ad agosto – che per il 58% saranno di italiani – una serie di fattori. Tra questi, l’alluvione in Romagna avvenuta proprio in un periodo chiave per le prenotazioni straniere; ma sui flussi turistici esteri ha pesato anche Caronte e l’ampio risalto che la stampa internazionale ha riservato all’ondata di caldo in Italia. Ad incidere sui viaggiatori anche chiaramente l’aumento dei prezzi delle destinazioni legati al caro-vita e, in particolare sulle vacanze last minute, l’impennata delle tariffe aeree e dei costi di trasporto.

Il presidente di Confesercenti Vittorio Messina ha parlato di un agosto “solido” per il turismo, ma “certamente sotto le attese di inizio stagione”. “Purtroppo, l’andamento dell’estate è stato influenzato negativamente da una serie di circostanze sfortunate. Caronte ha paradossalmente raffreddato l’estate, e il caos generato dall’incendio dell’aeroporto di Catania e dalle conseguenti difficoltà di trasporti ha avuto un impatto negativo, facendo saltare almeno 40mila pernottamenti in Sicilia. Eventi imprevedibili che pesano sui numeri del turismo italiano e sulle imprese del comparto, che si trovano a fronteggiare anche il caro-mutui dovuto all’incremento dei tassi di interesse. Una situazione da monitorare” (qui le città più care e quelle più economiche).

Vacanze Italia 2023: tutti gli aumenti

E mentre gli scontrini pazzi e gli addebiti “creativi”, come l’ormai celebre taglio del tramezzino, solleticano persino l’attenzione della CNN, tirando le somme, cosa costa di più nell’estate italiana 2023? L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat dell’inflazione di giugno per stilare la top ten dei rincari dei beni e servizi legati alle vacanze.

In testa alla top ten mensile delle vacanze, i voli, che occupano le prime 3 posizioni. Medaglia d’oro per i voli nazionali che in un solo mese decollano del 17,8%. Medaglia d’argento per i voli intercontinentali, che si alzano dell’11,9% su maggio 2023. Sul gradino più basso del podio i biglietti aerei europei, che aumentano in un solo mese del 7,4% (qui il confronto tra voli nazionali ed esteri con qualche esempio realizzato a giugno scorso proprio da noi di QuiFinanza).

Appena fuori dal podio il trasporto marittimo, che sale del 6,7%. Seguono i prezzi legati ai servizi di alloggio, con i villaggi vacanze, campeggi e ostelli che segnano un +5,5%, in sesta posizione alberghi e motel con +5,4%, poi pensioni con +3,5%. Dopo il noleggio mezzi di trasporto e sharing (+3,2%) e piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca (+2,4%), chiudono la top ten i pacchetti vacanza nazionali con +2,2%.

Anche per la top 20 annua delle vacanze, rispetto a quelle dello scorso anno, vincono i voli nazionali con +28,9% su giugno 2022. Al 2° posto i voli europei con +26%, medaglia di bronzo per i gelati con +18,9%.

Al quarto posto i pacchetti vacanza nazionali con +18,4%. Al quinto le bibite analcoliche con +17,4%, in sesta posizione alberghi e motel (+15,8%), i succhi di frutta e verdura al 7° posto con +15,8%, l’acqua minerale, in ottava posizione, ci costa l’11.9% in più rispetto alla scorsa estate. Al 9° posto i parchi di divertimento (+9,4%).

Poi ancora fast food e servizi di ristorazione take away con +8,2%, voli intercontinentali (+7,9%), pensioni (+6,6%), pasto in pizzeria (+6,5%). Al 15esimo posto nella classifica dei rincari delle vacanze 2023 troviamo poi i ristoranti (+5,5%), a seguire il trasporto marittimo (16°, +4,6%), piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca (17°, +4,5%), musei, monumenti storici (19°, +3,6%). Chiudono la top 20 i pacchetti vacanza internazionali e i villaggi vacanze, campeggi, ostelli, con +2,6%.

La classifica dei rincari dell’estate 2023

Top 10 rincari vacanze mese di giugno 2023 rispetto a maggio (fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat):

  1. Voli nazionali 17,8%
  2. Voli intercontinentali 11,9%
  3. Voli europei 7,4%
  4. Trasporto marittimo 6,7%
  5. Villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili 5,5%
  6. Alberghi e motel 5,4%
  7. Pensioni e simili 3,5%
  8. Noleggio mezzi di trasporto e sharing 3,2%
  9. Piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca 2,4%
  10. Pacchetti vacanza nazionali 2,2%.

Top 20 rincari vacanze annui di giugno 2023 rispetto a giugno 2o22 (fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat):

  1. Voli nazionali 28,9%
  2. Voli europei 26%
  3. Gelati 18,9%
  4. Pacchetti vacanza nazionali 18,4%
  5. Bibite analcoliche 17,4%
  6. Alberghi e motel 15,9%
  7. Succhi di frutta e verdura 15,8%
  8. Acque minerali 11,9%
  9. Parchi di divertimento 9,4
  10. Fast food e servizi di ristorazione take away 8,2%
  11. Voli intercontinentali 7,9%
  12. Pensioni e simili 6,6%
  13. Pasto in pizzeria 6,5%
  14. Consumazioni di prodotti di gelateria e pasticceria 6,2%
  15. Ristoranti 5,5%
  16. Trasporto marittimo 4,6%
  17. Piscina, palestra, stabilimenti balneari, ingresso in discoteca 4,5%
  18. Trasporto extraurbano passeggeri su autobus 4,1%
  19. Musei, monumenti storici 3,6%
  20. Pacchetti vacanza – internazionali 2,6 + Villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili 2,6%.