Airbnb, ricavi sopra le attese ma in Italia le tasse pesano: persi 349 milioni

Il colosso degli affitti brevi chiude l'anno in positivo, ma con una voce di perdita consistente a causa delle tasse pagate nel Paese che l'ha multato

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Ricavi sopra le aspettative per Airbnb, il colosso americano degli affitti brevi che ha chiuso il 2023 in positivo nonostante una voce di perdita di 349 milioni che rischiava di mettere i bastoni tra le ruote in un anno quasi perfetto per l’azienda. Mentre a livello globale le entrate sono state più che positive, con un ultimo trimestre soddisfacente, è in Italia che le cose non sono andate come preventivato, perché a causa dell’accordo col Fisco nostrano arrivato a dicembre il segno meno in bilancio è stato di quelli sostanziosi e difficile da cancellare. Ma l’azienda punta tanto sul 2024, con stime di crescita eccezionali.

Aribnb e le tasse in Italia

L’accordo stipulato a dicembre 2023 tra Airbnb e l’Agenzia delle Entrate è stato un macigno sulle casse del colosso, che versando al Fisco 576 milioni di euro ha visto il bilancio dell’anno appena trascorso segnare un “meno” non da poco. Un patto che ha portato l’azienda americana a chiudere l’anno sì in positivo, ma con un quarto trimestre in perdita netta da record.

Secondo quanto riferito da Airbnb, infatti, la perdita netta del quarto trimestre è stata pari a 349 milioni di dollari, cifra che include ritenute fiscali non ricorrenti e riserve fiscali per circa 1 miliardo di dollari. Ma escludendo le voci fiscali non ricorrenti, l’utile netto rettificato è stato di 489 milioni di dollari, il quarto trimestre più redditizio dell’anno.

I ricavi e le previsioni per il 2024

Insomma, se non ci fosse stata l’Italia e il suo sgambetto, il 2023 di Airbnb sarebbe stato da incorniciare. Sì, perché secondo quanto riferito dall’azienda l’anno è stato chiuso in maniera positiva, eccellente in termini di numeri che hanno ampiamente superato le aspettative di guadagno di inizio anno.

Nel 2023, infatti, a livello globale i ricavi sono aumentati del 17% a 2,22 miliardi di dollari, battendo le previsioni di 2,17 miliardi di dollari degli analisti raccolte in un sondaggio FactSet. Le prenotazioni, inoltre, sono aumentate del 12% e la tariffa media giornaliera è aumentata del 3%. Prenotazioni ed entrate che sono aumentate anche grazie a una domanda di affitti brevi che per tutto il 2023 è stata forte, con l’azienda che si è fatta trovare pronta per cogliere l’occasione.

E la chiusura dell’anno nonostante tutto è stata positiva, perché nel quarto trimestre le notti e le esperienze prenotate sono state pari a 99 milioni, in crescita del 12% su base annua e segnando il quarto trimestre più alto di sempre.

Ma non è di certo finita qui, perché chiuso un anno se ne apre un altro che Airbnb spera di concludere in crescita. Le previsioni per il primo trimestre del 2024, infatti, sono di generare ricavi compresi tra 2,03 e 2,07 miliardi di dollari, che rappresentano una crescita anno su anno compresa tra il 12% e il 14%, superiore alle attese degli analisti. Un 2024 già “iniziato alla grande“, hanno detto da San Francisco, con il primo trimestre che ha già raccolto oltre sei milioni di ospiti.

Ma la crescita forte e sostenuta del primo trimestre del 2023 potrebbe far rivedere al ribasso le stime. Lo scorso anno, infatti, la crescita sull’anno precedente era stato del 19%, dunque il tasso di crescita delle notti prenotate nel primo trimestre del 2024 potrebbe essere moderato rispetto al quarto trimestre del 2023.