Cop 29 a Baku, la conferenza Onu sul clima finalmente chiusa: approvato nuovo obiettivo di finanza climatica a 300 miliardi

Dopo estenuanti trattative, la Cop29 di Baku, capitale dell'Azerbaijan, finalmente si è conclusa. Accordo timidissimo raggiunto

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Redazione

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Pubblicato: 23 Novembre 2024 07:00Aggiornato: 24 Novembre 2024 00:31

La tredicesima e ultima giornata di lavori della Cop29, la conferenza Onu sul cima a Baku, capitale dell’Azerbaijan.

  1. I due timidi risultati della Cop29

    I Paesi alla Cop29 hanno concordato un nuovo obiettivo finanziario di 300 miliardi di dollari per aiutare le nazioni più povere ad affrontare gli impatti del cambiamento climatico. Questo obiettivo sostituisce i precedenti impegni dei Paesi sviluppati e dovrebbe essere finanziato attraverso i contributi dei Paesi ricchi.

    L'accordo, che arriva dopo estenuanti negoziazioni, sostitusce l'impegno precedente che ha raggiunto il suo obiettivo solo nel 2022 e scade nel 2025.

    Inoltre, alla Cop29, sono stati raggiunti accordi su nuove regole per un mercato globale per acquistare e vendere crediti di carbonio. I sostenitori di questo mercato credono che potrebbe mobilitare miliardi di dollari in più in progetti rispettosi del clima come la riforestazione e l'adozione di energia pulita.

  2. Guterres (Onu): "Speravo in un risultato più ambizioso"

    "Raggiungere un accordo alla Cop29 era essenziale per mantenere il limite di riscaldamento globale di 1,5°C. Avevo sperato in un risultato più ambizioso, sia in termini finanziari che di mitigazione, per rispondere alla portata della grande sfida che ci troviamo ad affrontare, ma l’accordo raggiunto fornisce una base su cui costruire. Faccio appello ai governi affinché lo facciano con urgenza" ha commentato il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

  3. Finalmente è finita: la Cop29 si chiude con l'accordo a 300 miliardi di dollari

    Dopo estenuanti trattative, e con 24 ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia, l'assemblea plenaria della Cop29 di Baku ha finalmente approvato alle 3 di notte ora locale, mezzanotte ora italiana, il nuovo obiettivo di finanza climatica dell'Accordo di Parigi.

    Previsto l'aumento degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo contro il cambiamento climatico dagli attuali 100 miliardi all'anno fino a 300 miliardi all'anno entro il 2035.

    Un risultato ben al di sotto di +1,3 trilioni di dollari necessari all'anno, ma comunque 3 volte superiore all'accordo precedente.

  4. ActionAid contro l'accordo sul mercato del carbonio

    Intanto proseguono le forti critiche anche all'accordo raggiunto sul mercato del carbonio. “Niente nelle regole sviluppate qui impedirà ai mercati del carbonio di ripetere la loro storia di danni alle comunità e di fallimento nel fornire risultati significativi" attacca ActionAid.

  5. Ue, Gb e Usa vicine ad accettare i 300 miliardi ai Paesi poveri

    “Metà del mondo se ne è andato”: i colloqui sul clima della Cop29 sono sull’orlo del collasso. Quando i delegati speravano di concludere un accordo, i delegati delle nazioni vulnerabili sono usciti dalla sala negoziale in segno di protesta, definendo inaccettabile l’offerta sul tavolo.

    L’accordo finale al momento prevede che i Paesi sviluppati mobilitino almeno 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 per aiutare le nazioni più povere e più vulnerabili ai disastri climatici. Ma l'assemblea non è ancora arrivata a una decisione comune.

    Secondo alcune fonti a conoscenza delle discussioni a porte chiuse hanno affermato che l’Unione europea avrebbe concordato di poter accettare la cifra più alta di 300 miliardi di dollari all’anno. Due delle cinque fonti sentite a Baku hanno affermato che anche gli Stati Uniti, l'Australia e la Gran Bretagna sarebbero d'accordo. I negoziati andranno avanti ancora per ore molto probabilmente.

  6. Cop bloccata, i Paesi in via di sviluppo hanno lasciato l'aula

    A Baku sta accadendo qualcosa di davvero inatteso. La Cop29 si è bloccata: i Paesi in via di sviluppo hanno lasciato l'aula dei negoziati.

  7. Via libera alla piena operatività del Lost and Damage Fund

    A lungo atteso dai Paesi in via di sviluppo, tra cui i piccoli Stati insulari, i Paesi meno sviluppati e le nazioni africane, alla Cop29 è stato il via libera alla piena operatività del Lost and Damage Fund, in linea con la priorità stabilita dal Presidente della Repubblica dell'Azerbaijan, Aliyev, per affrontare le sfide poste dagli impatti del cambiamento climatico sui piccoli Stati insulari sotto la Presidenza della Cop29.

    Ad oggi, il sostegno finanziario totale promesso al Fondo supera i 730 milioni di dollari.

  8. Tutti d'accordo che servono migliaia di miliardi, ma non su chi debba pagare

    Nella nuova plenaria in corso a Baku, i negoziatori concordano sul fatto che sono necessari migliaia di miliardi per aiutare i Paesi a basso reddito per far fronte alle azioni per il clima, ma non c'è accordo su chi debba pagare.

  9. Approvato il mercato internazionale del carbonio

    L'assemblea plenaria della Cop29 di Baku ha approvato le norme per il mercato internazionale delle emissioni di carbonio, previsto all'Articolo 6 dell'Accordo di Parigi, sbloccando una decisione ferma da 10 anni.

    Si tratta di un meccanismo simile a quello dell'Ets europeo. Si prevede che questa cooperazione transfrontaliera ridurrà i costi di attuazione dei piani climatici nazionali dei paesi fino a 250 miliardi di dollari all’anno.

    La Presidenza dell'Azerbaijan ha invitato i Paesi presenti a reinvestire questi risparmi in maggiori azioni climatiche. La prossima tranche di contributi a livello nazionale, che sarà lanciata a febbraio, è fondamentale per l'obiettivo di 1,5 gradi.

    Il presidente della Cop29 e dell'Azerbaijan Mukhtar Babayev ha dichiarato: “Abbiamo posto fine a un decennio di attesa e abbiamo aperto uno strumento fondamentale per mantenere 1,5 gradi entro la portata. Il cambiamento climatico è una questione transnazionale e l’articolo 6 consentirà soluzioni transnazionali. Perché all’atmosfera non interessa dove si ottengono i risparmi sulle emissioni”.

  10. Iniziata la nuova plenaria, si tenta il tutto per tutto

    L'Italia è stata pochissimo nominata in questa Cop29, visto la sua scarsa influenza e debolezza con un governo lontano dai temi climatici come quello di Giorgia Meloni.

    Ad ogni modo è presente a Baku il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che non ha perso occasione di rilanciare il nucleare.

    Ora, è appena iniziata la nuova plenaria.

  11. Alleanza dei piccoli stati insulari (Aosis): "Siamo stati continuamente insultati dalla mancanza di inclusione"

    Cedric Schuster, presidente dell'Alleanza dei piccoli stati insulari (Aosis), attacca in un comunicato: "Siamo usciti dalle discussioni in stallo sull'NCQG-New Collective Quantified Goal on Climate Finance, cioè gli obiettivi di finanza climatica, che non stava offrendo alcun progresso. Ci siamo ritrovati continuamente insultati dalla mancanza di inclusione, le nostre richieste sono state ignorate".

  12. La terza bozza del blocco Ue-Usa piaceva solo a Cina e Arabia Saudita

    Ma a chi piaceva la terza bozza? Certamente alla Cina, per via del contentino dato dai Paesi ricchi riguardo alla non obbligatorietà di erogare aiuti, punto su cui aveva messo i paletti Pechino, che vuole erogare i suoi aiuti senza avere vincoli.

    Anche l'Arabia Saudita e i suoi satelliti erano a favore della bozza, perché questo documento non aumentava gli impegni di decarbonizzazione rispetto a quanto deciso l'anno scorso alla Cop28 di Dubai. La Ue ha dovuto cedere su questo, come pure su diritti umani e delle donne, citati in modo generico.

  13. Superata una impasse lunga 10 anni: raggiunta la piena attuazione dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi

    Alla Cop29 è stata raggiunta la piena attuazione dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi. La presidenza ha annunciato oggi la fine dell’attesa decennale per concludere i negoziati sui mercati del carbonio altamente integrati ai sensi dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi.

    Questa era una delle principali priorità della Presidenza di quest'anno e, attraverso intensi negoziati tecnici e politici, le parti hanno spinto verso questo importante risultato. Questa strategia pone fine così ad anni di impasse e completa l’ultimo paragrafo dell’Accordo di Parigi.

    L'accordo si basa sulla cooperazione tra Paesi per raggiungere gli obiettivi climatici relativi al mercato del carbonio.

  14. Respinta la terza bozza: Paesi in via di sviluppo contro i 300 miliardi

    Ancora nulla da fare a Baku, i Paesi in via di sviluppo hanno rifiutato duramente anche la terza bozza dei Paesi ricchi con la proposta di portare i fondi per la lotta al cambiamento climatico da 250 a 300 miliardi di dollari l'anno dal 2035.

    I Paesi del G77 più la Cina chiedono di arrivare a 1.300 miliardi di dollari all'anno dal 2025, prevalentemente in contributi pubblici a fondo perduto, e sostengono che non si possa scendere sotto 300 miliardi all'anno dal 2030 e a 390 miliardi dal 2035.

    Una nuova plenaria è stata fissata per questa sera.

  15. Pubblicata la terza bozza: si passa da 250 a 300 miliardi di dollari chiesti ai Paesi ricchi

    Pubblicata come da attese la terza bozza di quello che sarà l'accordo finale della Cop29. Questa la sintesi delle novità nel testo, riassunte da Italian Climate Network:

    • la cifra richiesta ai Paesi ricchi per il sostegno ai Paesi in via di sviluppo per la lotta al cambiamento climatico passa da 250 a 300 miliardi l'anno
    • si chiede di triplicare entro il 2035 i finanziamenti pubblici per l'adattamento su Adaptation Fund, Fondo per i Paesi Meno Sviluppati, Fondo Speciale per il Cambiamento Climatico
    • ⁠la finanza bilaterale deve aumentare flussi verso Paesi meno sviluppati (LDC) e piccoli Stati insulari in via di sviluppo
    • ⁠si invitano le istituzioni finanziarie internazionali ad aumentare i finanziamenti a fondo perduto verso LDC e Stati insulari.
  16. Russia contro la carbon tax europea: "Aumenterà i prezzi dei fertilizzanti e ridurrà le entrate dei Paesi in via di sviluppo"

    Mentre i rappresentanti dei Paesi poveri vengono tenuti fuori dall'aula dove si sta svolgendo la plenaria, un evento collaterale russo intitolato "Il contributo della Russia al rafforzamento della sicurezza alimentare globale" sta riunendo funzionari chiave per discutere di alcuni dei problemi più urgenti del mondo.

    "La regolamentazione del carbonio, proprio come altre restrizioni commerciali unilaterali, stanno iniziando ad avere effetti sia diretti che indiretti sulla sicurezza alimentare globale" ha detto la Russia.

    “Un classico esempio è la carbon tax trans frontaliera europea, che aumenterà i prezzi dei fertilizzanti e ridurrà le entrate per i bilanci dei Paesi in via di sviluppo, rendendo ancora più difficile per loro finanziare i sussidi per agricoltori e consumatori”, ha avvertito Tverdokhleb.

    Intanto, le esportazioni russe di fertilizzanti sono aumentate del 25% nell’ultimo anno, migliorando la sicurezza alimentare per 1,2 miliardi di persone. “I fertilizzanti russi forniscono il 22% dei nutrienti utilizzati dagli agricoltori in queste regioni, sottolineando il loro ruolo fondamentale”, ha osservato il delegato Tverdokhleb.

  17. Delegati dei Paesi poveri chiusi fuori dall'aula

    Incredibile quanto si sta vedendo a Baku. Diversi delegati dei Paesi in via di sviluppo sono stati chiusi fuori dal sala negoziale, dove sono in corso le discussioni per la nuova bozza della Cop29.

  18. Germania: “Non permetteremo che i più vulnerabili vengano truffati dai pochi nuovi ricchi Paesi produttori di combustibili fossili"

    La ministra degli Esteri della Germania Annalena Baerbock ha lasciato tutti senza parole dopo un forte attacco alla Presidenza della Cop29, l'Azerbaijan: “Non permetteremo che i più vulnerabili, soprattutto i piccoli Stati insulari, vengano truffati dai pochi nuovi ricchi Paesi produttori di combustibili fossili, che purtroppo in questa fase hanno il sostegno della Presidenza azera. Come europei, stiamo lavorando intensamente ogni minuto per continuare a costruire ponti”.

  19. Nasce la Baku Harmoniya Climate Initiative for Farmers

    La Presidenza della Cop29, in collaborazione con la Fao-Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ha lanciato ufficialmente la Baku Harmoniya Climate Initiative for Farmers, per riconoscere il ruolo fondamentale degli agricoltori come agenti dell’azione per il clima.

    L'obiettivo è riunire su un’unica piattaforma le iniziative climatiche esistenti nel campo dell’alimentazione e dell’agricoltura. In tal modo, la piattaforma aiuterà a identificare le lacune e le opportunità per la futura elaborazione delle politiche e del sostegno agli agricoltori, ai villaggi e alle comunità rurali.

  20. Manifestanti contro l'Unione europea

    Manifestanti contro la bozza a cui ha aderito l'Unione europea.

    L’Ue ha espresso in numerose occasioni la volontà di rispettare l’Accordo di Parigi, sia a livello internazionale che nazionale.

  21. Il Brasile chiede ai Paesi ricchi di alzare a 300 miliardi di dollari l'aiuto ai Paesi poveri

    Alla Cop29 la ministra dell'Ambiente brasiliana Marina Silva ha chiesto ai Paesi ricchi di contribuire con 300 miliardi di dollari all'anno per combattere il cambiamento climatico globale e sostenere i Paesi in via di sviluppo.

  22. Approvata la Dichiarazione sulla riduzione del metano dai rifiuti organici

    Intanto la nuova dichiarazione sviluppata con la CCA Coalition mira ad affrontare il problema del metano, il secondo maggiore fattore che contribuisce al riscaldamento globale, insieme alla decarbonizzazione delle economie per rallentare il cambiamento climatico.

    La Presidenza ha lanciato la Dichiarazione sulla riduzione del metano dai rifiuti organici, con oltre 30 stati tra i primi firmatari, che insieme rappresentano il 47% delle emissioni globali di metano dai rifiuti organici, che hanno dichiarato il loro impegno a fissare obiettivi settoriali per la riduzione del metano dai rifiuti organici nell'ambito dei futuri NDC .

    Questo include 7 dei 10 maggiori emettitori di metano da rifiuti organici al mondo. I firmatari si impegnano ad avviare politiche e tabelle di marcia concrete per raggiungere questi obiettivi.

    Questa dichiarazione, sviluppata con la Coalizione per il clima e l’aria pulita (CCAC) convocata dall’Unep, si basa sul lavoro delle precedenti Cop sostenendo l’attuazione del Global Meater Pledge (GMP) del 2021, lanciato alla Cop26. Il GMP fissa un obiettivo globale di riduzione delle emissioni di metano di almeno il 30% rispetto ai livelli del 2020 entro il 2030.

  23. Muro contro muro tra Unione europea e Paesi sauditi

    Un fronte a Baku appare sempre più duro: quello dell'Unione europea da un lato e quello dell'Arabia Saudita e dei suoi alleati dall'altro, che rifiutano qualsiasi revisione degli investimenti per ridurre le emissioni.

    “I sauditi hanno fatto uno sforzo straordinario per assicurarsi che non ottenessimo nulla”, ha detto un negoziatore europeo.

  24. Terza bozza di accordo in arrivo

    Mentre continuano le proteste a Baku per la bozza presentata ieri dalla Presidenza, definita dai più "inaccettabile" per via dello scarso impegno finanziario dei Paesi ricchi verso quelli poveri, una terza bozza è attesa nel tardo pomeriggio.

    Con un giorno di ritardo sulla chiusura dei lavori, che avrebbe dovuto essere ieri, la proposta passerà poi a quasi 200 Paesi presenti per l'approvazione in sessione plenaria alle ore 19 ora locale, cioè alle 16 ora italiana.

  25. "250 miliardi sono completamente inaccettabili"

    Tantissime le voci di protesta contro la bozza uscita dai Paesi ricchi alla Cop29. "250 miliardi di dollari all'anno di finanziamenti per il clima entro il 2035 sono completamente inaccettabili!" denuncia l'organizzazione 350.org.

    "Abbiamo bisogno di trilioni, non miliardi! Mentre i disastri climatici continuano e aumenta lo slancio per una transizione green verso un'energia rinnovabile sicura, i leader della Cop29 devono prendere queste negoziazioni sul serio tanto quanto il loro popolo".

  26. "Un vergognoso fallimento di leadership"

    Nell'ultima notte della Cop29 a Baku le organizzazioni civili si sono unite chiedendo che il Nord del mondo fornisca migliaia di miliardi e non miliardi per la finanza climatica.

    "Questo è un vergognoso fallimento di leadership. L'approccio verticistico 'prendere o lasciare' della presidenza della Cop29 ha messo da parte le voci progressiste".

  27. Greta Thunberg: "La Cop sta fallendo. Sistema costruito sull'ingiustizia per dare ad alcuni profitti inimmaginabili"

    Anche Greta Thunberg tra le voci critiche più forti contro la la Conferenza Onu sul clima di Baku. "La Cop29 sta arrivando alla sua fine, non dovrebbe essere una sorpresa che un'altra Cop stia fallendo. La bozza attuale è un completo disastro" ha detto. Ma perfino se le nostre aspettative sono quasi a zero, noi non dobbiamo reagire a questi continui tradimenti con altro se non la rabbia".

    E ancora: "Le persone al potere stanno ancora per concordare una sentenza di morte per un numero sconfinato di persone, le cui vite sono state o saranno rovinate dalla crisi climatica. Il testo corrente è pieno di false soluzioni e vuote promesse. Il denaro dal Nord Globale necessario per ripagare il suo debito globale non si vede".

    E aggiunge: "I nostri correnti sistemi non stanno lavorando in nostro favore. I processi della Cop non stanno solo fallendo, sono parte di un sistema più largo costruito sull'ingiustizia e destinato a sacrificare le attuali e future generazioni per dare l'opportunità a poche persone di continuare a fare profitti inimmaginabili e a sfruttare il pianeta e la gente".

    "Con ogni negoziato - ha concluso Thunberg -, con ogni discorso fatto da un leader mondiale e con ogni accordo che firmano, diventa chiaro che tocca a noi come collettivo globale adottare l'azione di cui abbiamo bisogno così disperatamente, e mostrare dove sta veramente la leadership. Loro non lo faranno per noi, come questa Cop29 di nuovo dimostra".

  28. L'ultima bozza definita una "barzelletta"

    L’ultima bozza presenta un dato che per i Paesi in via di sviluppo è una “barzelletta”: 250 miliardi di dollari sono troppo pochi.

  29. Sul tavolo la decisione di portare a 250 mld gli aiuti ai Paesi poveri

    Maratona notturna questa notte alla Cop29 di Baku. Si discute la bozza presentata da ieri dal tandem Ue-Usa che si impegna a più che raddoppiare fino a 250 miliardi di dollari all'anno fino al 2035 i finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo, oggi fermi a 100 miliardi. Ma i Paesi più poveri dicono a no a una posizione ritenuta "troppo bassa".