Savoia, il patrimonio e gli eredi di Vittorio Emanuele: quanto vale l’impero degli ultimi re d’Italia

Con la morte di Vittorio Emanuele di Savoia si riapre la disputa dinastica fra Emanuele Filiberto e il cugino Aimone: chi è il legittimo erede alla guida della casata?

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Vittorio Emanuele di Savoia è morto il 3 febbraio 2024 all’età di 86 anni a Ginevra. Il figlio di Umberto II, ultimo re d’Italia, e di Maria José avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 12 febbraio. “Alle ore 7:05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile”. Questo l’annuncio della Real Casa di Savoia tramite un comunicato.

Tutto è pronto per i funerali, che verranno celebrati nel Duomo di Torino sabato 10 febbraio alle 15, alla presenza dei grandi reali d’Europa. Il Duomo aprirà alle 13 per l’accesso degli ospiti invitati e chiuderà alle 14.30. Alle 14.45 previsto l’arrivo della Famiglia Reale. Alle ore 14.50 il feretro entrerà in cattedrale, accompagnato dal Principe Emanuele Filiberto, Duca di Savoia e Capo della Real Casa, seguito da Johannes Niederhauser, segretario generale dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, che porterà su un cuscino il Collare dell’Ordine, sulle note dell’Inno Sardo.

Gli eredi Savoia

Come è noto, Vittorio Emanuele di Savoia (nome completo Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria) e la moglie Marina Doria hanno un figlio unigenito: Emanuele Filiberto di Savoia.
Emanuele Filiberto di Savoia e la moglie Clotilde Courau hanno due figlie: Vittoria (nata a Ginevra il 28 dicembre 2003) e Luisa (nata a Ginevra il 16 agosto 2006). Entrambe hanno ricevuto l’investitura a principesse reali di Savoia insieme a una quantità di altri titoli.

Esiste una disputa dinastica fra due linee di sangue nella dinastia Savoia: due lontani cugini si contendono il titolo di erede alla guida di Casa Savoia e (in linea puramente teorica) al trono d’Italia. Si tratta di Vittorio Emanuele di Savoia, rampollo dell’appena defunto Vittorio Emanuele di Savoia, e Aimone di Savoia-Aosta.

Discendenza in Casa Savoia

Aimone di Savoia-Aosta è nato nel 1967 ed è un dirigente d’azienda, esponente di un ramo cadetto del casato Savoia.

Secondo la legge salica, invocata da Emanuele Filiberto, la linea di discendenza in Casa Savoia sarebbe la seguente:

  1. Emanuele Filiberto di Savoia (1972);
  2. Aimone di Savoia-Aosta (1967);
  3. Umberto di Savoia-Aosta (2009);
  4. Amedeo di Savoia-Aosta (2011).

La legge salica, accolta nello Statuto Albertino del 4 marzo 1848, prevede la successione di maschio in maschio. Emanuele Filiberto ha comunque accarezzato l’idea di abdicare in favore di una delle figlie, considerando la legge salica “dépassé” (superata).

Ma la faccenda si complica: secondo la legge di successione in Casa Savoia il requisito fondamentale è l’assenso del Re al matrimonio del rampollo. Dal momento che Vittorio Emanuele di Savoia ha sposato la borghese Marina Doria senza l’assenso paterno, ciò avrebbe determinato la sua esclusione dal diritto dinastico. Secondo tale tesi, la linea di discendenza in Casa Savoia sarebbe la seguente:

  1. Aimone di Savoia-Aosta (1967);
  2. Umberto di Savoia-Aosta (2009);
  3. Amedeo di Savoia-Aosta (2011).

Il patrimonio dei Savoia

Difficile stimare il patrimonio degli eredi Savoia, che sul punto hanno sempre mantenuto uno stretto riserbo. Nel 2006 la testata svizzera Swissinfo.ch segnalava che il patrimonio di Vittorio Emanuele di Savoia era pari a 1,4 milioni di franchi svizzeri (1,5 milioni di euro), con un reddito annuo di 280.000 franchi (300.000 euro). Si trattava di una stima piuttosto imprecisa dal momento che non teneva conto delle proprietà immobiliari (a Ginevra, a Roma, in Corsica, a Gstaad e in Portogallo).

Poi c’è la questione dei gioielli: i Savoia hanno richiesto la restituzione dei gioielli custoditi in un caveau della Banca d’Italia. Si tratta di

  • 6.732 brillanti;
  • 2.000 perle;
  • 1 diamante rosa montato su una grande spilla;
  • collier di perle;
  • un diadema;
  • altri gioielli.

Il tutto per un valore stimato attorno ai 300 milioni di euro. La magistratura italiana ha però respinto la richiesta.