Pnrr, pubblicate le linee guida dei ministeri dell’Università e della Salute

Sono state pubblicate le indicazioni principali per accedere agli investimenti per due importanti misure previste dal Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Foto di Donatella Maisto

Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Sono state appena pubblicate le Linee Guida firmate dai ministri dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e della Salute, Roberto Speranza, che contengono le indicazioni principali per accedere agli investimenti per due importanti misure previste dal Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Le Linee Guida riguardano le “iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale” e la “realizzazione dell’ecosistema innovativo della salute”, della cui necessità ed importanza avevamo già trattato nell’articolo “Smart Health, quando la trasformazione digitale fa bene alla salute”.

La misura “iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario ed assistenziale”

Il finanziamento previsto è pari a 500 milioni di euro e ha l’obiettivo di mettere a sistema il potenziamento della ricerca sulle tecnologie abilitanti in ambito sanitario per migliorare la diagnosi, il monitoraggio, le cure assistenziali e riabilitative.

La misura, di competenza del Mur, verrà attuata attraverso 4 macro-iniziative, basate su:

  • robotica e strumenti digitali
  • monitoraggio a distanza
  • reingegnerizzazione dei processi
  • data mining.

Per ciascuna di essa si prevede un finanziamento tra 75 e 150 milioni di euro.

La Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa ha dichiarato: “Con queste linee guida poniamo le basi affinché le misure finanziate siano totalmente complementari. Da diversi mesi stiamo lavorando in modo trasversale con il ministero della Salute per creare sinergie di lungo periodo e possibilmente strutturali fra i programmi, anche di finanziamento, di competenza dei due dicasteri, con ricadute estremamente positive e stabili per i territori”.

L’Ecosistema innovativo della salute

Questa misura, invece, è di competenza del Ministero della Salute e ad essa sono veicolati finanziamento di 80 milioni di euro.

Mira a realizzare reti clinico-transnazionali di eccellenza per potenziare la ricerca biomedica nazionale, in grado di mettere in comune le competenze esistenti tramite tre macro-azioni:

  • creazione di una rete di centri di trasferimento tecnologico;
  • rafforzamento e sviluppo qualitativo e quantitativo degli Hub life science per area geografica
    (Nord – Centro – Sud Italia) in specifiche aree di intervento;
  • realizzazione della fondazione HUB Antipandemico (APH), istituita dall’articolo 1, comma
    945 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, per la gestione e contrasto alle malattie infettive
    epidemiche/pandemiche – APH – laboratori di diagnostica virologica di eccellenza, strutture di
    ricerca, sviluppo e produzione di vaccini e anticorpi monoclonali, strutture deputate allo studio e
    contrasto dell’antibioticoresistenza, gestione di una rete di eccellenza di strutture per la diagnosi e
    cura delle malattie infettive e del trattamento intensivistico ad esso associato, tuttavia, non oggetto delle presenti Linee Guida.

“Mai come in questo momento abbiamo avuto consapevolezza dell’importanza della ricerca e dell’innovazione, per avvicinare l’assistenza sanitaria ai cittadini. Miriamo a potenziare la ricerca e lo sviluppo tecnologico, mettendo in rete le nostre migliori competenze”, dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Procedure e criteri di selezione

Particolare attenzione sarà riservata al coordinamento, anche temporale, delle attività di presentazione e di valutazione, mettendo in campo azioni congiunte, da parte dei due Dicasteri, rivolte a massimizzare l’investimento ed evitare interventi duplicati.

Le due Amministrazioni si impegneranno a condividere i criteri del percorso di valutazione, affidato ad esperti internazionali individuati rispettivamente dal CNVR, per il MUR, e dal Comitato Tecnico Sanitario – sezione c), per il MdS, anche al fine di assicurare un efficace e competente processo di selezione degli interventi e di scongiurare il finanziamento multiplo di iniziative sovrapponibili.

Il Ministero della Salute al tempo stesso si impegna a sviluppare la base dati comune della ricerca biomedica italiana, che include anche le attrezzature e i risultati da questa raggiunti.

Le Linee Guida, oltre a definire gli elementi caratterizzanti delle due misure, indicano procedure e criteri di selezione che dovranno essere considerati nella definizione dei bandi di dettaglio.

Particolare attenzione verrà prestata nell’implementazione delle iniziative in merito ad alcune tematiche trasversali.

Dette previsioni, infatti, pur essendo previste per gli investimenti sostenuti nell’ambito del PNRR, vengono mutuate anche per gli interventi di cui al Piano Complementare.

In particolare dovrà essere garantito:

  • in sede di definizione delle procedure di attuazione degli interventi del PNRR, che non meno del 40% delle risorse allocabili territorialmente, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato alle regioni del Mezzogiorno;
  • il rispetto dei principi guida in materia di disabilità da assumere a base delle scelte nell’esecuzione di progetti, riforme e misure;
  • il rispetto, anche da parte dei soggetti attuatori, dell’art. 47, comma 4, del d.l. n. 77 del 2021 convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108 che, nel promuovere la parità̀ di genere, prevede, salvo eccezioni da motivare adeguatamente, almeno il 30% di assunzioni di giovani e donne.

È importante cogliere l’opportunità degli investimenti del PNRR e del Piano Complementare per incrementare il numero di donne coinvolte nella ricerca italiana ad ogni livello di responsabilità in linea con gli orientamenti della Commissione europea.

Pertanto, tutti i progetti, le iniziative e le manifestazioni di interesse, oggetto di valutazione, dovranno comprendere:

  • la definizione di un piano operativo per la promozione delle pari opportunità di genere, compresi dati ed elementi quantitativi utili al monitoraggio, in tutti gli aspetti del progetto a partire dalla definizione dei ruoli e della composizione dei comitati scientifici e decisionali, tenendo conto delle caratteristiche delle varie aree disciplinari;
  • l’integrazione della dimensione di genere nelle attività di ricerca e innovazione nei campi in cui è appropriato.

I limiti temporali che siano eventualmente previsti nei bandi (per es. età massima delle persone, tempo intercorso dall’ottenimento del dottorato), dovranno intendersi definiti a meno dei periodi relativi alla maternità e ai congedi parentali o per altri documentati motivi.

In relazione alla maternità, si adotterà la quantificazione prevista dall’ERC (European Research Council), che fissa tali periodi a 18 mesi per ciascun figlio.

L’accesso ai finanziamenti dei programmi è, inoltre, consentito solo a quelle università, enti di ricerca e altri soggetti pubblici e soggetti privati che si siano dotati, o si impegnino ad adottare nel primo anno del progetto, di un ‘Bilancio di genere’ e un ‘Piano di uguaglianza di genere’, in analogia al Gender Equality Plan, GEP, prerequisito previsto per tutti i progetti Horizon Europe.

I criteri di valutazione incentiveranno i progetti e le iniziative che mostrano capacità di:
– coinvolgere ricercatori/ricercatrici che hanno conseguito un dottorato di ricerca da meno di 10 anni;
– responsabilizzare i giovani ricercatori e le giovani ricercatrici, assegnando loro posizioni e funzioni adatte al loro talento, al loro livello di  maturazione e in una ottica performance based sarà data centralità all’effettiva implementazione dei progetti definiti nell’ambito del Piano Complementare al PNRR, in base al rispetto di indicatori specifici e trasparenti, delineati nei diversi dispositivi di attuazione.

Il rispetto degli obiettivi iniziali, intermedi e finali di ciascun intervento o programma del Piano Complementare al PNRR, come delineati dall’allegato al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 15 luglio 2021, rappresenta un preciso obbligo a carico del MUR e del MdS.

Per ciò che riguarda in particolare il MUR, entro il primo semestre 2022, lo stesso procederà alla pubblicazione di un bando per il finanziamento dei progetti di ricerca ed entro il secondo semestre 2022 verrà emanato il decreto di ammissione al finanziamento dei progetti selezionati per l’avvio degli stessi.

In ugual misura, anche per lo stanziamento delle risorse, la loro assegnazione e l’effettiva spesa vi sono tempistiche definite e serrate.

Il PNRR e il relativo Piano Complementare costituiscono un’occasione per il rilancio del Mezzogiorno e per la ripresa del processo di convergenza con le aree più sviluppate del Paese.

I Piani, in complementarità con la programmazione dei fondi strutturali 2021-2027 e al programma REACT-EU, mettono a disposizione del Sud una capacità straordinaria di spesa e di investimento per mirare, in coerenza con le linee guida di NextGeneration EU, al riequilibrio territoriale e al rilancio del suo sviluppo.