Inchiesta Liguria, Toti verrà interrogato il 23 maggio. Il Partito Radicale nelle intercettazioni

Nel prossimo interrogatorio, Toti spiegherà in modo dettagliato la sua posizione. Nelle intercettazioni di Spinelli si nomina il Partito Radicale, ma Emma Bonino smentisce

Foto di Francesca Secci

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Proseguono le indagini nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria, che ha portato agli arresti domiciliari il presidente, attualmente sospeso, della Regione Liguria Giovanni Toti, insieme all’imprenditore Aldo Spinelli, al capo di gabinetto Matteo Cozzani, e all’ex presidente del porto di Genova Paolo Emilio Signorini, l’unico a trovarsi in carcere. Tra gli indagati, solo l’imprenditore Mauro Vianello, responsabile dell’Ente Bacini, ha presentato ricorso al Riesame contro l’interdizione dall’attività professionale.

Il prossimo interrogatorio di Toti

Giovanni Toti sarà interrogato il 23 maggio. Durante il precedente interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari (gip), Toti aveva scelto di non rispondere alle domande. Successivamente, il suo avvocato Stefano Savi ha richiesto un nuovo interrogatorio, nel quale Toti intende chiarire la sua posizione, dopo aver avuto il tempo di esaminare i documenti dell’indagine.

Dalle carte dell’inchiesta che ha sconvolto la scena politica ligure, sono emerse ulteriori accuse contro Giovanni Toti. Oltre alle accuse di corruzione semplice continuata e corruzione aggravata per aver agevolato la mafia, è stata formulata anche l’accusa di falso. Questo ha complicato ulteriormente la posizione del governatore, già gravemente compromessa.

Il coinvolgimento di Aldo Spinelli e del Partito Radicale

L’inchiesta ha portato alla luce una dichiarazione controversa di Aldo Spinelli, imprenditore coinvolto nello scandalo. Spinelli ha affermato: “I soldi li ho dati a tutti, anche a Pannella e Bonino e sempre in via ufficiale”. Questo ha spinto il Partito Radicale a chiarire la situazione.

Emma Bonino ha dichiarato di non ricordare alcun contributo economico significativo da parte di Spinelli al partito, né risultano donazioni rilevanti nei registri ufficiali. Il contributo menzionato da Spinelli risale al 1993, quando si iscrisse al Partito Radicale con una quota di un milione di lire (circa 500 euro), un contributo volontario che non ha alcun legame con le somme oggetto delle attuali indagini.

Dichiarazioni del Partito Radicale

Il Partito Radicale ha risposto alle dichiarazioni di Spinelli attraverso una nota ufficiale: “Spinelli sbaglia ad usare la frase -i soldi li ho dati a tutti, anche a Pannella – quasi fosse un alibi per giustificare i suoi contributi alla politica. Spinelli si è iscritto al Partito Radicale nel 1993 con una quota di un milione di lire, poco più di 500 euro”. Il partito ha poi invitato Spinelli a iscriversi nuovamente nel 2024, ringraziando tutti coloro che decidono di sostenere il movimento.

Copia forense dei dispositivi elettronici

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza ha effettuato la copia forense dei dispositivi elettronici sequestrati al presidente Toti al momento dell’arresto, tra cui cellulare, pc e tablet. La difesa di Toti ha rinunciato a partecipare con un proprio consulente a questa procedura, dichiarando la propria serenità riguardo alla mancanza di contenuti compromettenti nei dispositivi. Nei prossimi giorni, verrà eseguita la copia del materiale informatico anche degli altri indagati, in particolare di Signorini e Spinelli.

Ambiguità nelle dichiarazioni di Roberto Spinelli

Un aspetto controverso emerso di recente riguarda una dichiarazione di Roberto Spinelli, figlio di Aldo Spinelli, durante l’interrogatorio con il gip. Spinelli jr avrebbe parlato di “finanziamenti illeciti” a Giovanni Toti, ma i suoi legali sostengono che si tratti di un errore di trascrizione, affermando che intendesse riferirsi a “finanziamenti leciti”. La difesa ha richiesto una rettifica, e la procura esaminerà l’audio della registrazione dell’interrogatorio per verificare la necessità di una correzione. L’istanza è stata trasmessa alla procura oggi, dopo essere arrivata agli uffici del gip la scorsa settimana.

Implicazioni per la politica ligure

L’inchiesta che coinvolge Giovanni Toti e altri personaggi di spicco della politica e dell’imprenditoria ligure sta avendo un impatto significativo sulla percezione pubblica e sulla credibilità delle istituzioni locali. Le opposizioni chiedono da settimane le dimissioni del presidente.