Inchiesta Liguria, Toti interrogato. Cosa ha detto: il punto sulla situazione

Oggi 23 maggio giornata fondamentale per il caso Toti, perché il governatore della Liguria ha incontrato i magistrati. Attesi nei prossimi giorni altri interrogatori ad Aldo e Roberto Spinelli

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Giovanni Toti, governatore della Liguria, agli arresti domiciliari dallo scorso 7 maggio, si prepara a difendersi dalle gravi accuse mosse nei suoi confronti. Accompagnato dal suo avvocato Stefano Savi, oggi 23 maggio affronterà i magistrati genovesi Luca Monteverde e Federico Manotti. Questo importante confronto, previsto per le 11 in Procura, potrebbe segnare una svolta sia sul piano giudiziario che politico.

In attesa dei nuovi interrogatori di Aldo e Roberto Spinelli, gli avvocati hanno chiesto una valutazione psichiatrica del primo, definito dal figlio “ingestibile” dopo la morte della moglie. Rimane il giallo sulle trascrizioni.

Alla Camera, il ministro Matteo Salvini ha auspicato l’importanza di non bloccare i lavori nei cantieri a Genova, molti dei quali sotto il mirino delle indagini.

Aggiornamento: È terminato dopo otto ore l’interrogatorio-fiume di Giovanni Toti, durante il quale, come specificato all’Ansa dal suo legale Stefano Savi, ha risposto a tutte le 180 domande dei magistrati e ha depositato una memoria difensiva di 17 pagine.

Il silenzio iniziale e la svolta odierna

Nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Paola Faggioni, Toti aveva scelto il silenzio. Oggi, invece, risponderà alle domande relative alle accuse di corruzione elettorale, falso e voto di scambio, accuse che hanno scosso profondamente la politica ligure. Dopo l’interrogatorio, il suo difensore presenterà una richiesta per la revoca degli arresti domiciliari, considerato il primo passo necessario per un confronto con la maggioranza, fondamentale per Toti al fine di valutare eventuali dimissioni, fortemente richieste dall’opposizione.

L’accusa sostiene che Toti abbia “svenduto” la sua funzione istituzionale in cambio di finanziamenti. Dopo l’interrogatorio odierno, il governatore potrebbe essere costretto a fare una rinuncia formale alla sua carica.

Le accuse e i rapporti con Aldo Spinelli

Toti dovrà spiegare l’origine e la destinazione di 74mila euro versati al suo comitato elettorale da Aldo Spinelli in cambio di presunti favori politici, oltre a 55mila euro trasferiti sul suo conto personale. Nonostante i bonifici siano stati utilizzati per spese politiche, secondo quanto indicato nelle causali, questi movimenti finanziari sono al centro delle indagini.

Aldo Spinelli, descritto come il “grande corruttore” dalla Procura, è agli arresti domiciliari e ha collaborato rispondendo a tutte le domande della giudice durante un interrogatorio “show”. Spinelli, noto per la sua franchezza, ha affermato di aver sempre operato in modo trasparente durante la sua carriera imprenditoriale.

Toti dovrà chiarire quindi i suoi rapporti con l’imprenditore Aldo Spinelli, le presunte pressioni sulle concessioni riguardanti il futuro del porto di Genova e i sospetti bonifici al Comitato che porta il suo nome, alcuni dei quali potrebbero essere stati dirottati sul suo conto personale. La difesa sostiene che questi fondi siano stati utilizzati esclusivamente per spese politiche.

Gli avvocati di Aldo e Roberto Spinelli hanno richiesto una valutazione sullo stato psicologico dell’imprenditore. Marco Lagazza, psichiatra e criminologo, è stato incaricato di analizzare il comportamento di Aldo Spinelli, che potrebbe essere stato influenzato dallo stato emotivo dopo la morte della moglie nel 2021. Roberto Spinelli ha descritto il padre come “impossibile da gestire” e ha rivelato che la famiglia aveva considerato l’idea di un amministratore di sostegno o addirittura l’interdizione.

Le questioni finanziarie

Gli inquirenti hanno scoperto, oltre ai tre bonifici da 55 mila euro verso il conto personale di Toti, un altro accredito da 27 mila euro destinato a Mauro Cozzani, ex capo di gabinetto di Toti. L’avvocato Stefano Savi sostiene che questi fondi erano per il ruolo di mandatario elettorale di Cozzani. Savi ha dichiarato al Corriere della Sera che Toti è pronto a rispondere alle domande e spera di ottenere la libertà.

Le elezioni e le accuse di voto di scambio

Le accuse di corruzione elettorale coinvolgono anche il presunto voto di scambio durante le elezioni regionali del 2020 col clan dei Riesini. Secondo l’ordinanza, Toti, spinto dalla necessità di reperire fondi per le campagne elettorali, avrebbe sfruttato il suo ruolo pubblico a favore di interessi privati in cambio di finanziamenti, reiterando questo schema con diversi imprenditori in ben quattro competizioni elettorali in 18 mesi: le amministrative di Savona e Genova, le nazionali del settembre 2022 e le elezioni di Ventimiglia e Sarzana.

Le dimissioni del governatore: novità

Riguardo all’accusa di corruzione elettorale, Savi sottolinea che le pratiche contestate venivano fatte con diversi gruppi politici. L’interrogatorio odierno rappresenta il primo passo verso la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, che sarà presentata al giudice per le indagini preliminari. Se Toti otterrà la libertà, potrà confrontarsi con la sua maggioranza e decidere se dimettersi o meno. In caso contrario, la Liguria potrebbe prepararsi a nuove elezioni.

Le nuove testimonianze in arrivo

Nei prossimi giorni, l’inchiesta sulle tangenti in Liguria vedrà nuove testimonianze cruciali. Saranno ascoltati il sindaco di Genova, Marco Bucci, e il patron di Msc, Gianluigi Aponte, entrambi persone informate dei fatti. Inoltre, sono previsti nuovi interrogatori per Aldo Spinelli e suo figlio Roberto. Un perito sarà incaricato di risolvere il mistero delle trascrizioni, gettando nuova luce su una vicenda complessa e intricata.

La situazione di Paolo Emilio Signorini

L’ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Paolo Emilio Signorini, rimane in carcere. Attualmente detenuto a Marassi, trascorre il tempo tra libri, la televisione e le oltre 600 pagine dell’inchiesta. Una realtà ben lontana dai suoi passati lussi, come i 22 soggiorni a Montecarlo tra casinò, regali e massaggi.

Salvini Risponde a Bonelli: “La diga non si fermerà”

Durante il Question Time alla Camera, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha risposto ad Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) in merito alla richiesta di maggiore trasparenza sui lavori della diga in Liguria, sollevata a causa dell’inchiesta per corruzione in corso nella regione.

“Ritengo che fermare i lavori della diga significherebbe fermare lo sviluppo della Liguria, del nostro territorio e la competitività dell’Italia. L’opera, a mio avviso, dovrà proseguire a pieno ritmo nel rispetto del cronoprogramma. Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi, ma le inchieste a Genova come Bari non possono fermare l’Italia,” ha dichiarato Salvini.

Angelo Bonelli ha richiesto maggiore trasparenza nelle operazioni relative alla costruzione della diga, suggerendo la possibilità di sospendere i lavori per effettuare ulteriori verifiche a fronte delle indagini in corso. Secondo Bonelli, una pausa nei lavori potrebbe garantire una maggiore sicurezza e chiarezza sui procedimenti in atto.

Salvini ha ribadito che la continuazione dei lavori è essenziale per lo sviluppo economico e infrastrutturale della Liguria e per mantenere alta la competitività dell’Italia a livello internazionale. Fermare i lavori, secondo il ministro, avrebbe conseguenze negative non solo a livello regionale, ma anche nazionale.