I banchi a rotelle del Covid venduti a 1 euro, critiche per l’ex ministra Azzolina

Uno spreco legato all'emergenza Covid che fa ancora discutere, ora che si torna a fare i conti con questo ammasso di banchi destinato a prendere polvere

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

In un modo o nell’altro si torna ancora a parlare di Covid. La scia della pandemia è una presenza con la quale facciamo i conti tutt’oggi. L’ultima notizia ad aver destato l’attenzione dell’opinione pubblica riguarda i famosi banchi a rotelle dell’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Così vengono ricordati dai detrattori, suoi e del progetto scolastico. Si può dire come il progetto sia stato un fallimento, senza timore d’essere contraddetti, e ora è nuovamente tempo di fare i conti.

Banchi a rotelle anti Covid

Nel pieno della pandemia di Covid-19, particolare attenzione era stata rivolta al rischio contagio a scuola. Come dimenticare le infinite polemiche sulla didattica a distanza. Quando è stato poi autorizzato il ritorno in classe, si è pensato come dei banchi singoli potessero aiutare a garantire la distanza tra gli studenti. Al tempo stesso l’aggiunta di rotelle avrebbe reso più facili gli spostamenti in aula, così da riposizionare tutti in maniera efficiente.

Il risultato pratico è stato però ben distante da quello ipotizzato. Avere dei banchi a rotelle ha generato caos in molte classi, considerando come dei giovanissimi, annoiati e stressati da tutti gli effetti collaterali della pandemia, hanno visto in questi strumenti delle forme di gioco.

Gli istituti scolastici non hanno mai apprezzato il progetto e, ben presto, i banchi a rotelle di Azzolina sono stati accatastati, occupando spazio prezioso e accumulando polvere. Uno spreco considerevole, che oggi torna a far discutere.

Banchi a rotelle venduti a 1 euro

Si è tornati a parlare dei banchi a rotelle di Azzolina a causa di quanto avvenuto in un piccolo centro della provincia di Padova, Bagnoli di Sopra. Il Comune ha infatti scelto di acquistare circa 100 sedute rimaste in magazzino, inutilizzate dalla Provincia. Una cifra minima rispetto al totale, che è di ben 600 banchi a rotelle, stipati a prendere polvere.

Il prezzo per questo acquisto è stato simbolico, pari a 1 euro per singolo banco. Una differenza notevole rispetto a quello che era stato il costo minimo pattuito anni fa per queste particolari sedute: 150 euro. Ecco le parole di Roberto Milan, sindaco di Bagnoli di Sopra: “Si tratta di sedie nuove, mai usate. Di certo sono adatte al nostro scopo. Se fossero state comprate nuove, avremmo speso molto di più”. Una nuova disposizione per i banchi, non posizionati in una struttura scolastica, bensì in una sala riunioni di un’ex base militare.

Quanto sono costati i banchi a rotelle Covid

A fronte di questa notizia, in tanti si chiedono a quanto ammonti esattamente la spesa sostenuta dal governo di Giuseppe Conte (II). Tanto si è detto in merito e, come spesso accade, sono volate cifre di vario genere nel corso della discussione politica.

Matteo Renzi aveva parlato di ben “461 milioni di euro buttati per i banchi a rotelle”. Una cifra che fa invece riferimento al budget messo a disposizione, in toto, per la gestione scolastica d’emergenza, garantiti al commissario Domenico Arcuri.

Tutto ciò però non rende meno amara la cifra gettata al vento, verrebbe da dire, per i banchi a rotelle della Azzolina. L’investimento è stato di 119 milioni di euro. A ciò si aggiungono i 206 milioni di euro spesi per i 2,1 milioni di banchi tradizionali, richiesti dalle scuole e prodotti, entrati regolarmente in aula e non ammassati in un magazzino.