Cosa succede se non paghi il pedaggio autostradale?

Dalla multa al sequestro del veicolo: ecco cosa prevede la legge nel caso in cui si passi il casello senza pagare il dovuto

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La carta di credito non passa o nel portafogli non ci sono più contanti: a tutti può capitare di non pagare il pedaggio una volta giunti al casello. Cosa succede in questi casi?

Casello non pagato, cosa succede

Gli scenari sono diversi: si va da una semplice multa sino al sequestro del veicolo, tutto dipende dal comportamento dell’automobilista. Ma andiamo con ordine. Se, una volta arrivati al casello, non si hanno a disposizione i soldi necessari per saldare il pedaggio, si riceve il rapporto di mancato pagamento. Si tratta in sostanza di uno scontrino in cui sono indicati i dati del veicolo (la classe e la targa) e quelli di transito (il numero del casello, la data e l’ora). Il conducente viene quindi invitato a saldare la somma dovuta entro 15 giorni dal transito senza nessuna maggiorazione

Se, trascorso questo periodo di tempo, il pedaggio non viene pagato, l’automobilista riceve un ulteriore sollecito di pagamento, che comunica l’avvio di un procedimento amministrativo per la sanzione pecuniaria.

Trascorsi altri 50 giorni dal transito, se il pagamento non avviene ancora, la questione passa nelle mani della polizia stradale che redige un verbale, notificandolo al conducente entro 90 giorni dall’infrazione. La persona al volante (o il proprietario del mezzo) sarà dunque costretto a pagare una multa di 85 euro a cui si somma il costo del pedaggio e la decurtazione di due punti dalla patente.

La situazione cambia quando si palesa il rifiuto di pagamento al casello. In questo caso il procedimento è lo stesso (scontrino di mancato pagamento da saldare entro 15 giorni, sollecito e multa dopo 90 giorni), ma si passa dalla sanzione amministrativa a quella pensale se l’automobilista abbia commesso più volte la stessa infrazione. Il reato contestato, in concorso con la multa, è quello di insolvenza fraudolenta, che configura, oltre alla denuncia, la possibilità di sequestro del veicolo, nel caso ci sia un’ottemperanza del pagamento.

Come pagare

Chiunque abbia intenzione di regolarizzare la propria situazione, potrà farlo attraverso il comodo pagamento online. Tutti gli scontrini ritirati al casello o le lettere di sollecito possono essere saldati senza uscire di casa. Ciò vale per le seguenti società:

  • Autostrade per l’Italia;
  • Società Autostrada Tirrenica;
  • Raccordo Autostradale Valle d’Aosta;
  • Tangenziale di Napoli.

Sono accettate carte di credito e prepagate dei seguenti circuiti:

  • Visa;
  • Visa Electron;
  • Mastercard;
  • Postepay;
  • Maestro.

Esistono però anche altri sistemi di pagamento da poter sfruttare. Partiamo ad esempio dall’app Muovy, che permette di tenere sotto controllo la propria situazione, saldando eventuali debiti accumulati.

Sono inoltre attivi sul territorio italiano più di 40mila punti Mooney, tra Bar, Tabacchi ed Edicole. Presentando lo scontrino ritirato o la lettera di sollecito di pagamento ricevuta a mezzo posta, si potrà pagare tramite il codice a barre Mooney.

Altro metodo consentito è quello del bonifico bancario, per i quali riportiamo i dati:

INTESA SANPAOLO

Intestato a AUTOSTRADE PER L’ITALIA S.P.A.

SWIFT: BCITITMM

IBAN: IT39E0306902887100000002973

Indicando nella causale SOLO il numero di targa ed il numero di mancato pagamento

È infine consentito recarsi presso uno dei caselli autostradali della rete di Autostrade per l’Italia, pagando il tutto unicamente presso le porte gestite da un operatore. Questa soluzione non è però valida per chi possiede una lettera di sollecito.