A Cernusco sul Naviglio la gigafactory di idrogeno verde più grande al mondo

Grazie ai fondi del Pnrr sorgerà alle porte di Milano la più grande struttura destinata alla produzione di idrogeno green. L'edificio è una pietra miliare nell'ambito della sostenibilità

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Dall’acqua all’energia pulita: a Cernusco sul Naviglio, alle porte di Milano, verrà costruita una gigafactory di idrogeno verde. Con i suoi 40.000 metri quadrati, l’hub sarà il più grande al mondo e sorgerà grazie alla collaborazione fra De Nora e Snam. Prevista una capacità fino a 4 gigawatt nella filiera sostenibile.

Dall’acqua all’idrogeno

Il centro di Cernusco, inaugurato l’11 giugno, vedrà la produzione di elettrolizzatori per la generazione di sistemi a idrogeno verde, componenti per celle a combustibile usate nell’energia senza emissioni di Co2 e componenti per l’elettrolisi dell’acqua, passaggio essenziale che porta al propellente green.

Gli elettrolizzatori, detti anche celle elettrolitiche, sono dispositivi elettrochimici che utilizzano l’elettricità per scindere l’acqua o altri componenti nei loro elementi costitutivi, attraverso una reazione chimica detta elettrolisi. Dall’acqua, dunque, grazie a tali apparecchiature sarà possibile ricavare ossigeno ma, soprattutto, idrogeno.

Fondi del Pnrr

Il progetto nasce dalla riqualificazione della vecchia fabbrica dismessa Rapisarda che produceva tubazioni. La Rapisarda è stata demolita tra settembre 2023 e febbraio 2024. I dipendenti del nuovo polo saranno 350. La fine dei lavori è prevista per il 2025.

La realizzazione della struttura, che vedrà la luce nell’ambito del piano di sviluppo dell’industria italiana per la transizione energetica del Pnrr, verrà finanziata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito del fondo Ipcei (Importanti progetti di comune interesse europeo).

Negli ultimi tempi gli investimenti sull’idrogeno sono letteralmente decollati: a metà 2023 hanno raggiunto gli 1,1 trilioni di dollari. E, oltre alla produzione di energia, è stato dato un impulso alla mobilità a idrogeno nell’ottica di un futuro a emissioni ridotte.

Fra le prime aziende automotive a fiutare il business dell’idrogeno applicato all’automotive c’è stata General Motors.

Una struttura green

Anche la struttura, oltre alla sua destinazione green, è stata progettata nel rispetto dell’efficienza ambientale privilegiando, fra le altre cose, l’illuminazione naturale. Il progetto è stato firmato da Stefano Menotti Colucci & Partners Architects e prevede un edificio sostenibile che riprende i grandi insediamenti industriali del passato nel territorio che nacquero grazie alla presenza dell’acqua, l’unica fonte energetica utilizzata dai mulini.

“Così come allora – afferma l’architetto Colucci – anche oggi la nuova industria trae la sua forza dall’acqua e dalle sue molecole per realizzare un’architettura industriale nella quale i lavoratori potranno operare in uno spazio di qualità e benessere pensato come nuovo insediamento industriale sostenibile per la produzione dell’energia del futuro”.

Si tratta di un’area a misura d’uomo improntata all’abbattimento delle emissioni e all’utilizzo dell’energia rinnovabile. La struttura verrà rivestita da vernici fotocatalitiche autopulenti in grado di decomporre l’anidride carbonica in ossigeno.

Il nuovo impianto sarà inoltre collegato a Milano dalla pista ciclabile che corre lungo l’Alzaia Naviglio Martesana, nell’ottica della promozione della mobilità dolce. La location è stata scelta anche per via della sua vicinanza alla fermata della linea verde della metropolitana che collega Cernusco sul Naviglio con Milano. La linea serve anche una quantità di comuni limitrofi.

Lo stabilimento sarà circondato da un perimetro di alberi e includerà un giardino con biolago per assorbire l’eccedenza di acqua.

All’interno della struttura è prevista l’istituzione di un museo dell’idrogeno aperto ai cittadini e, in particolare, pensato per le visite degli studenti.