Idrogeno, investimenti decollano: dalla banca europea al project financing green

Gli investimenti hanno raggiunto gli 1,1 trilioni di dollari e finalmente anche questa fonte energetica sta per decollare grazie agli incentivi offerti dagli Stato ed al ruolo della finanza sostenibile.

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Gli investimenti in idrogeno verde hanno conosciuto un boom negli ultimi anni, soprattutto a partire dal 2022, anno in cui è ripresa la crescita post-pandemia e sono proliferati gli investimenti nella transizione energetica. Un trend dettato anche dai massicci incentivi arrivati dai governi, soprattutto quello degli Stati Uniti, e favorito da nuove forme di partenariato pubblico-privato.

Gli investimenti accelerano

Negli ultimi anni sono emersi segnali di svolta per l’idrogeno, una fonte di energia conosciuta da tempo e scarsamente sfruttata a causa di problemi di sicurezza (infiammabilità) e degli elevati costi di produzione.

Stando ad uno studio di Citi sull’idrogeno, che cita numeri forniti dalla società di ricerca Bloomberg NEF (BNEF), gli investimenti in tecnologie green hanno raggiunto gli 1,1 trilioni di dollari, con una crescita del 30% nel 2022, sebbene solo una piccola parte di tale accelerazione abbia riguardato l’idrogeno. Con l’inizio del 2023 però c’è stata una svolta, grazie anche ad un maxi progetto sull’idrogeno del valore di 8,5 miliardi di dollari in Arabia Saudita.

Un trend favorito dagli incentivi

Nel biennio 2021.2022, gli Stati Uniti hanno promulgato una serie di nuove leggi, tra cui l’Inflation Reduction Act, che dovrebbe fornire fino a 1,7 trilioni di dollari in incentivi agli investimenti, attraverso il meccanismo del credito d’imposta. Una parte significativa di questi incentivi riguarda proprio i progetti sull’idrogeno. Gli incentivi previsti dall’IRA sono così generosi che i costi netti di produzione dell’idrogeno verde, aggiustati per tener conto dei benefici fiscali, potrebbero essere negativi entro la fine di questo decennio.

Anche l’Europa ha fatto la sua parte con il Green Deal, che offre incentivi governativi per la produzione di energie rinnovabili, fra cui anche l’idrogeno. E dopo la pubblicazione del piano REPowerEU, due progetti incentrati sull’idrogeno sono stati inseriti nell’elenco degli Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo (IPCEI). In combinazione con il lancio di una nuova Banca europea dell’idrogeno, rappresentano un totale di 13,6 miliardi di euro (15 miliardi di dollari) di finanziamenti pubblici.

La banca dell’idrogeno

La Banca dell’idrogeno, lanciata nel settembre 2022, dovrebbe contribuire a sostenere produttori di idrogeno, finanziando i progetti di sviluppo di questa fonte di energia, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Questa iniziativa mira ad accelerare gli investimenti e a colmare il gap per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del REPowerEU, che punta a produrre a livello nazionale 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile e garantire 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde importato entro il 2030. Questo implica che serviranno finanziamenti europei e statali per circa 90-115 miliardi di euro per centrare il target al 2030.

La Banca dell’idrogeno aiuterà ad affrontare le sfide finanziarie iniziali, al fine di creare un mercato emergente dell’idrogeno rinnovabile. Avrà anche una dimensione internazionale per facilitare le importazioni di idrogeno rinnovabile nell’UE.

La Banca agirà attraverso quattro pilastri: i primi due riguarderanno i meccanismi di finanziamento (mercato intermo ed impoirtazioni), il terzo riguarderà trasparenza e coordinamento (domanda, infrastrutture, costi, flussi ecc) ed il quarto consisterà nella razionalizzazione degli strumenti finanziari esistenti, che verranno coordinati con quelli di nuova creazione. In particolare, la Banca eruropea dell’idrogeno punta ad utilizzare il meccanismo delle aste per incentivare la produzione di idrogeno green, offrendo un premio fisso per kg prodotto per un periodo massimo di 10 anni.

Uno sforzo congiunto pubblico-privato

Il finanziamento di progetti sull’idrogeno verde è una nuova frontiera che richiede una strategia ad approccio diversificato, sfruttando l’esperienza di altre fonti di energia come il GNL, l’eolico ed altri progetti di natura complessa. Progetti studiati su larga scala e ad alta intensità di capitale.

Di qui la necessità di sfruttare partenariati pubblico-provati e strutture di finanziamenti che sfruttano una combinazione di strumenti: prestiti bancari, finanziamenti ECA, project bond e investimenti azionari.

L’idrogeno verde sta ancora trovando spazio nel mercato e, fino a quando la domanda non crescerà, è probabile che gli investitori si concentrino su progetti al servizio di industrie che già lo utilizzano come fertilizzanti, raffinerie e carburanti speciali per veicoli.