Migranti, Lampedusa al collasso: ombra della Russia dietro gli sbarchi

L’hotspot presente sull’isola è invaso dagli arrivi e rischia il collasso: l’ultima relazione delle Nazioni Unite sottolinea le responsabilità di Mosca

L’estate che stiamo attraversando verrà ricordata come una delle più calde di sempre nella storia recente del nostro Paese. L’emergenza siccità sta mettendo in ginocchio interi comparti produttivi e la crisi idrica (unita alle temperature costantemente oltre le medie stagionali) si abbatte come una scure su centinaia di imprese attive nei settori dell’agricoltura e dell’allevamento.

Inoltre, da qualche settimana assistiamo al divampare di decine di incendi in diverse regioni del Nord Italia: sono finite nel mirino dei roghi soprattutto la Toscana e il Friuli Venezia-Giulia. Nonostante l’intervento della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, migliaia di ettari di bosco sono andati in fumo e le fiamme hanno causato molti disagi anche a cittadini e turisti, che si sono ritrovati i focolai a pochi metri dalle abitazioni.

Lampedusa invasa dai migranti: gli interventi dei volontari e le parole di Matteo Salvini

Un quadro desolante per tutta la Penisola, che in queste ore si vede costretta a fare i conti anche con una nuova ondata di sbarchi a Lampedusa. Nell’hotspot dell’isola la situazione è ormai totalmente fuori controllo, come testimoniato da alcuni reporter presenti sul posto e dai volontari delle Ong che con le loro imbarcazioni stanno facendo di tutto per salvare più vite possibili.

I migranti in balia del Mediterraneo partono soprattutto dai porti della Libia e della Tunisia: nelle ultime ore è stato raggiunto il numero record di 1900 ospiti portati a riva, a fronte di una disponibilità di accoglienza pari a soli 350 posti. Tanto è bastato per scatenare l’ira di Matteo Salvini, che in un comizio in provincia di Milano ha parlato di “un Nord Africa abbandonato a sé stesso e una politica italiana a guida Pd e Lamorgese assolutamente assente, se non complice”.

Crisi dei migranti, in Italia centinaia di profughi sbarcano ogni giorno: il ruolo del Cremlino e la situazione in Nord Africa

Il segretario del Carroccio ha fatto riferimento anche all’ultimo rapporto diffuso dall’Onu, in cui si ipotizza la mano di Vladimir Putin dietro la mole impressionante di sbarchi sulle coste italiane. Le Nazioni Unite ritengono che il capo del Cremlino stia continuando a foraggiare economicamente i molti combattenti mercenari del raggruppamento Wagner, che in Libia sta conducendo da diversi mesi una lotta armata senza quartiere per mantenere l’instabilità nel Paese e mettere così sotto pressione l’Italia e l’Unione europea. Un’ipotesi che il leader della Lega ha ridicolizzato sostenendo che per quanto sta accadendo “non c’entrano i russi, i cinesi o i turchi”.

Come riportano le fonti della Guardia di Finanza presenti a Lampedusa – stando a quanto dichiarato dai migranti nel corso dei mesi – il costo del viaggio pagato dai profughi per raggiungere le coste italiane oscillerebbe tra i 15 mila e i 20 mila dinari libici a testa. Una cifra che equivale a circa 3/4 mila euro e che viene richiesta da parte degli scafisti per trasportare uomini, donne e bambini da una sponda all’altra del Mediterraneo, senza alcuna garanzia di sicurezza, con delle condizioni igienico-sanitarie insostenibili e malgrado la forte incertezza sulle possibilità arrivare a destinazione sani e salvi.