L’arrivo dell’estate trasforma l’abbigliamento, così da ottenere un po’ di refrigerio. Gambe scoperte, così come le braccia. Ma che dire dei piedi? L’uso delle infradito è decisamente comune, ma c’è chi opta per questa soluzione anche alla guida della propria auto. Un’abitudine diffusa che merita d’essere analizzata sotto l’aspetto del codice della strada.
Cosa rischia chi le porta è alla guida di un’auto, motore o scooter? E se il conducente del veicolo, invece, fosse scalzo? Di seguito tutte le informazioni per tutelare la propria sicurezza e quella degli altri, risparmiando inoltre un bel po’ di soldi.
Chi guida in infradito rischia di prendere una multa?
In passato il codice della strada vietava esplicitamente al conducente di guidare in infradito, ciabatte o scalzo. Lo Stato infatti prevedeva delle multe ingenti per chiunque fosse rinvenuto in queste condizioni. Ciò è stato vero fino al 1993, ma le cose sono cambiate da allora, e molto.
Le multe per guida in ciabatte/infradito o per chi non indossa nulla sono state però abolite – come già anticipato – da 30 anni. In quell’anno il divieto è stato sostituito da una semplice raccomandazione che invita chi è alla guida ad “auto-disciplinarsi nella scelta dell’abbigliamento e degli accessori al fine di garantire un’efficace azione di guida con i piedi (accelerazione, frenata, uso della frizione)”.
L’articolo 140 del CdS infatti riporta: “Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale”.
Guida con infradito, ciabatte o scalzi: problemi con l’assicurazione in caso di incidenti
In caso di fermo da parte delle Forze dell’Ordine, dunque, non si corrono rischi. La situazione però potrebbe cambiare non poco in caso di incidente. Qualora il conducente, al di là del mezzo, dovesse essersi posto alla guida con al piede infradito, ciabatte o nulla, la compagnia assicurativa potrebbe avere da ridire.
Le raccomandazioni introdotte con la modifica del codice della strada risalente al ’93, di fatto, si prestano a svariate interpretazioni. Avvocati della controparte (o gli stessi periti dell’assicurazione) potrebbero riuscire a dimostrare che, concretamente, l’aver guidato un’auto, scooter o motore senza scarpe o con le infradito abbia compromesso “l’efficace azione di guida”, costituendo “pericolo o intralcio per la circolazione“, fino ad essere causa dell’incidente.
La calzatura indossata, per esempio, potrebbe essere considerata il motivo di una mancata frenata di emergenza.
In caso di incidente, infatti, se nel verbale delle forze dell’ordine viene indicato che chi era alla guida (uno dei soggetti coinvolti) indossava i sandali o era a piedi scalzi, questi dettagli potrebbero essere utilizzati anche dall’assicurazione in fase di liquidazione dei danni. In questo modo potrebbe arrivare a giustificare il concorso di colpa del conducente, fino a negare eventuale pagamento dei danni.
Fatte tutte le premesse del caso, tuttavia, va ribadito in conclusione che in ogni caso guidare in ciabatte, infradito o scalzi non è vietato dalla legge, non costituisce illecito e quindi non espone al pagamento di multe o sanzioni in caso di posti di blocco.