Birra tedesca al glifosato: un terzo è contaminata

Un mensile online tedesco ha fatto analizzare 43 marchi di birra. I risultati non sono sempre stati ottimi

Se siete appassionati di birre tedesche e, da qualche tempo a questa parte, sentite uno strano retrogusto nella vostra bionda, fate attenzione: potrebbe trattarsi di glifosato.

È quanto emerge da una ricerca condotta dal mensile tedesco Öko-Test che, in uno dei suoi ultimi test, ha voluto mettere a confronto 43 marchi di birra prodotti in Germania. In particolare, sono state analizzate le birre di tipo Pils più bevute nei vari Land tedeschi, scoprendo che molte sono contaminate dal (tristemente) noto erbicida considerato come “potenzialmente cancerogeno” dall’Organizzazione Mondiale per la sanità.

I laboratori che hanno condotto il test per conto della rivista teutonica sono andati alla ricerca non solo del glifosato, ma anche del Bisfenolo A, un composto organico sospettato di essere dannoso per l’uomo sin dagli Anni ’30 dello scorso secolo (in particolare, si riteneva che potesse essere responsabile di numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, e causa del calo di fertilità nell’uomo adulto). Non solo: nel corso delle analisi sono state cercate eventuali tracce di microrganismi responsabili di alterazioni nella qualità e nel sapore della birra.

Come accennato, i risultati del test condotto per conto di Öko-Test non sono affatto confortanti. Tracce dell’erbicida sono infatti presenti nel 30% dei campioni analizzati. Certo, si tratta di residui, derivanti probabilmente da qualche trattamento che ha riguardato l’orzo con il quale è stato prodotto il malto. Nello specifico, le birre contaminate con il glifosato sono:

  • Stephans Bräu Pils Premium
  • Schultenbräu Premium Pilsener (Aldi)
  • Perlenbacher Premium Pils (Lidl)
  • Hofmark Pils, 5,0 Original Pils
  • Ur-Krostitzer Feinherbes Pilsner
  • Tyskie Gronie Pils
  • Sternburg Pilsener
  • Radeberger Pilsner
  • Pilsener Urquell
  • Jever Pilsener
  • Flensburger Pilsener
  • Brinkhoff’s No.1 Premium Pilsener

Le altre birre oggetto dell’analisi, invece, sono state promosse a pieni voti. Oltre a non contenere tracce dell’erbicida (presunto) cancerogeno, al loro interno non sono stati riscontrati microrganismi di alcun genere. Il 50% delle bevande analizzate, dunque, è stata promossa con un “molto buono”, mentre nessuna è andata al di sotto del soddisfacente.

I test condotti per conto della rivista tedesca, infine, hanno analizzato anche la qualità e l’ecosostenibilità del packaging. In questo caso, le birre di cinque marchi sono state “rimandate a settembre” per la loro confezione ad alto impatto ambientale. Anziché essere vendute in bottiglie di vetro, infatti, sono commercializzate in lattine d’alluminio, facendo così crescere il loro impatto ambientale.