Boris Becker condannato: tutti gli affari del gigante del tennis

L'ex campione tedesco, ragazzo prodigio degli anni '80, è stato condannato per i reati legati alla bancarotta dichiarata nel 2017

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Due anni e mezzo di carcere a Boris Becker per bancarotta fraudolenta. Ad emettere la sentenza nei confronti dell’ex tennista tedesco tre volte campione di Wimbledon è stato il tribunale di Londra, che lo ha ritenuto colpevole dei reati contestati nel processo per il fallimento dichiarato nel 2017.

Boris Becker condannato: la bancarotta fraudolenta

L’ex ragazzo prodigio del tennis anni ’80, unico a vincere due Slam prima dei 19 anni, è stato condannato per quattro dei 24 casi di frode, per i quali avrebbe rischiato fino a sette anni di reclusione.

Boris Becker, 54 anni, è già in carcere per scontare metà della pena, mentre il restante periodo di detenzione lo trascorrerà in regime di semilibertà.

L’ex numero uno del mondo del tennis mondiale vive in Gran Bretagna dal 2012 ed era stato dichiarato fallito il 21 giugno 2017, a causa di quasi 50 milioni di sterline di debiti (quasi 60 milioni di euro).

Secondo le testimonianze la bancarotta sarebbe stata provocata da un prestito di 4,6 milioni di euro ricevuto da una banca privata nel 2013, oltre a circa 1,6 milioni di dollari presi in prestito da un uomo d’affari britannico l’anno successivo.

La condanna è riferita alle accuse di trasferimento, dopo il fallimento della sua società, di circa 427mila sterline su altri conti, tra i quali quelli delle ex mogli Barbara e Sharlely “Lilly” Becker.

Tra i reati contestati a Becker anche l’omessa dichiarazione della quota in una proprietà da 1 milione di sterline nella sua città natale di Leimen, in Germania, l’occultamento di un prestito bancario di 825.000 sterline e di 75mila azioni di un’azienda tecnologica del valore di 66mila sterline.

Il campione tedesco ha sempre negato le accuse, dicendo di aver agito consigliato da esperti e che i 50 milioni di dollari di guadagni in carriera sarebbero finiti nel “divorzio costoso” dalla prima moglie e per il mantenimento dei quattro figli.

Giustificazioni non sufficienti per il giudice Deborah Taylor che ha descritto la condotta di Becker come “deliberata” e  “disonesta”, aggiungendo come sia da notare che “lei non abbia ammesso la sua colpa e nemmeno rimorso. C’è stata da parte sua una totale mancanza di umiltà”.

Boris Becker condannato: i cimeli all’asta

A causa dei debiti, nel luglio 2019 era stato anche costretto a mettere all’asta più di 70 cimeli, tra i quali anche diversi trofei sportivi, raccogliendo circa 750mila euro.

Il giudice della Southwark Crown Court ha assolto l’ex tennista da altri 20 capi di imputazione, comprese le accuse di non aver consegnato i suoi numerosi premi, tra cui due trofei di Wimbledon e una medaglia d’oro olimpica.

Vincitore di sei tornei del Grande Slam, tre Wimbledon, due Australian Open e uno Us Open, Becker è salito alla ribalta della scena tennistica mondiale all’età di 17 anni, nel 1985 , quando è diventato il primo giocatore non testa di serie a vincere il titolo del torneo inglese in singolare. Dopo aver concluso la carriere nel 1999, tra il 2013 e il 2016 è stato anche allenatore del numero uno Atp, Novak Djokovic.