Cristiano Ronaldo è ormai da tempo solo un ricordo, piacevole o meno, per i tifosi della Juventus. Diverso è il discorso sulla famosa, amata e odiata, agevolazione attira ricchi di cui si può trarre attualmente un bilancio. L’introduzione della “Norma CR7” ha portato in Italia un numero significativo di residenti facoltosi, con effetti evidenti soprattutto a Milano. L’agevolazione ha favorito l’arrivo di nuovi capitali e investimenti, contribuendo a rafforzare il ruolo del Paese nel mercato del lusso e della finanza. La misura però non è tutta rose e fiori e continua a essere oggetto di dibattito per il suo trattamento fiscale privilegiato. Merita un approfondimento più dettagliato su come funziona e gli effetti pratici per il nostro Paese.
La cosiddetta “Norma CR7” è una misura fiscale introdotta in Italia nel 2017, con l’obiettivo di attrarre soggetti ad alto reddito nel Paese. Il suo nome deriva dal celebre calciatore Cristiano Ronaldo, che nel 2018 fu tra i primi a beneficiarne dopo il suo trasferimento alla Juventus. Si tratta di un regime agevolato che garantisce ai nuovi residenti una flat tax sui redditi di fonte estera. Una strategia pensata per rendere l’Italia competitiva rispetto ad altre nazioni, che offrono incentivi simili. Nel corso degli anni, la norma ha attirato un numero crescente di individui con patrimoni elevati, in particolare a Milano, che si è affermata come la principale destinazione per questi nuovi contribuenti.
Come funziona la “Norma CR7”
Il regime fiscale introdotto nel 2017 consente ai neo-residenti di pagare un’imposta fissa annua sui redditi generati all’estero, indipendentemente dall’ammontare del guadagno. L’agevolazione si applica a una vasta gamma di redditi di fonte estera, tra cui interessi su obbligazioni, dividendi azionari, plusvalenze da cessioni di aziende e proventi da successioni o donazioni. A partire dal 2025, il costo dell’imposta fissa aumenterà da 100.000 a 200.000 euro annui, mantenendo però condizioni particolarmente vantaggiose.
I familiari dei soggetti che aderiscono a questo regime possono usufruire della stessa tassazione ridotta, pagando solo 25.000 euro all’anno. L’agevolazione ha una durata massima di 15 anni ed è rivolta a chi non è stato residente fiscale in Italia per almeno 9 degli ultimi 10 anni. Questo vincolo garantisce che il beneficio sia effettivamente destinato a chi si trasferisce nel Paese per un lungo periodo.
Gli effetti in Italia: Milano al centro dell’attrazione dei super-ricchi
L’adozione della “Norma CR7” ha generato un impatto significativo, soprattutto a Milano, dove si concentra la maggior parte dei nuovi residenti facoltosi. Secondo le stime, circa 4.500 persone hanno aderito al regime fiscale agevolato, con oltre la metà che ha scelto la capitale economica d’Italia come nuova residenza. Milano è diventata un polo di attrazione per professionisti dell’alta finanza, imprenditori e rentier, che si stabiliscono nella città per gestire i propri affari in un ambiente esclusivo e riservato.
L’aumento di questa fascia di popolazione ha portato all’apertura di club privati ed élitari, utilizzati come punti di incontro per networking e affari. Anche se la misura ha coinvolto altre città come Roma, Firenze e Como, Milano resta la destinazione preferita, grazie alla sua infrastruttura finanziaria e alle opportunità di business.
I vantaggi per il Paese e le critiche alla norma
L’arrivo di nuovi residenti ad alto reddito ha portato alcuni benefici economici, in particolare grazie all’aumento dei consumi e degli investimenti. Molti di questi individui non si limitano a risiedere in Italia, ma aprono aziende, investono in fondi di private equity e contribuiscono al mercato immobiliare di lusso. In alcuni casi, i gruppi finanziari internazionali hanno deciso di aprire nuove filiali in Italia per accompagnare i loro manager trasferiti nel Paese, con ricadute positive anche sull’occupazione locale.
La norma ha suscitato diverse critiche, soprattutto per la mancanza di progressività dell’imposta. La possibilità di pagare un importo fisso sui redditi esteri, indipendentemente dal guadagno effettivo, è vista da alcuni come un trattamento di favore nei confronti dei più ricchi. Anche il mercato immobiliare ha subito alcuni effetti, con un incremento della domanda per abitazioni di lusso. Gli esperti sottolineano che l’impatto è limitato a una fascia ristretta di immobili e che l’aumento dei prezzi delle case a Milano è dovuto principalmente ad altri fattori, come la forte domanda generale e la riduzione degli incentivi per il rientro dei cervelli.