I padri fanno, i figli disfano: a rischio milioni di imprese

Tra i settori più esposti alla minaccia della successione da genitore a figli l'artigianato, falegnameria, idraulica, sartoria ed enogastronomia

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le difficoltà legate ai passaggi generazionali pongono una seria minaccia per quasi 4 milioni di micro imprese italiane, le quali rappresentano circa il 27% del totale del valore aggiunto generato nel paese, corrispondente a circa 221 miliardi di euro.

Lo studio

Secondo quanto riportato dal Centro Studi di Unimpresa, la successione aziendale da genitore a figlio è ostacolata da varie sfide culturali, burocratiche, fiscali e finanziarie, che si traducono in un serio impedimento per il mantenimento della continuità aziendale nel 25% delle piccole realtà imprenditoriali, pari a quasi 1 milione di attività. Queste aziende contribuiscono complessivamente a un giro d’affari di circa 55 miliardi di euro.

L’indagine afferma che ciò comporta un grave rischio per il settore del “Made in Italy”, specialmente nell’ambito dell’artigianato, il quale rischia letteralmente l’estinzione. Anche altri settori a rischio includono la falegnameria, l’idraulica, la sartoria e l’enogastronomia. Centinaia di migliaia di mestieri e attività, alcune delle quali con un’importante valenza storica oltre che economica, sono minacciate dalla prospettiva di scomparire.

I rischi del passaggio generazionale

Il passaggio generazionale nelle microimprese italiane rappresenta un terreno particolarmente accidentato, soprattutto a causa di ragioni culturali. Molti genitori trovano difficoltà nel trasmettere competenze, passione e mentalità imprenditoriale ai figli. Questa sfida culturale è affiancata da due fattori di carattere pubblico: la burocrazia e la pressione fiscale.

Questi aspetti combinati possono portare al rischio concreto di desertificazione in alcune zone per determinate attività più piccole. In ambiti specifici, come l’enogastronomia, dove le difese interne del sistema-Paese sono fragili, si può verificare l’insorgere di minacce provenienti da investitori stranieri.

Il problema affrontato da Unimpresa riguarda una parte significativa dell’economia italiana. Le microimprese, ovvero quelle con meno di 10 addetti, costituiscono quasi il 95% delle imprese attive, occupano il 43,2% degli addetti e contribuiscono al 26,8% del valore aggiunto complessivo nel paese, corrispondente a 221,1 miliardi di euro su un totale di 825,5 miliardi.

Inoltre, queste microimprese si caratterizzano per la prevalenza di lavoro indipendente, con il 60% degli addetti in questa condizione. Il passaggio generazionale in questo ambito dimensionale è ostacolato da sfide culturali, burocratiche, fiscali e finanziarie, che rappresentano un serio ostacolo alla continuità aziendale in almeno il 25% dei casi, coinvolgendo quasi 1 milione di microimprese e un giro d’affari di 55 miliardi di euro.

Il passaggio nelle piccole e medie imprese

Anche il passaggio generazionale nelle piccole e medie imprese (10-249 addetti) è complesso, ma meno problematico rispetto alle microimprese. Queste imprese sono quasi 214.000 e occupano il 33,5% degli addetti e contribuiscono al 37,9% del valore aggiunto complessivo. Tuttavia, sono presenti diverse complicazioni, specialmente riguardo agli assetti proprietari e all’individuazione di management di alto livello in grado di favorire la crescita internazionale.

Il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha sottolineato l’importanza di affrontare questa questione, che spesso è trascurata nei dibattiti pubblici e istituzionali. Il governo, guidato da Giorgia Meloni, è focalizzato su altri dossier importanti, come il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la riforma fiscale, ma occorre dedicare maggiore attenzione alla tutela della piccola impresa e dell’artigianato, elementi cruciali per la difesa del made in Italy. Ferrara ha sottolineato la necessità di favorire una trasmissione più agevole e lineare delle attività imprenditoriali dalle generazioni più anziane a quelle più giovani, semplificando la burocrazia e riducendo le tasse per agevolare il passaggio da genitori a figli.