Dopo la tragica scomparsa di Massimo Chianese, proprietario del pub MC Fratm aperto a Napoli un mese prima della vittoria dello Scudetto da parte della squadra di Aurelio De Laurentiis, si apre un interessante interrogativo economico sul futuro del marchio. McFratm infatti potrebbe valere oro. Chianese, originario di Mergellina, aveva aperto il pub nel quartiere Secondigliano con il socio Franco Marotta, dando vita a un locale che ha riscosso subito un grande successo. Il nome evocativo e la passione per il Napoli hanno contribuito a rendere virale questo locale, omaggiando la squadra azzurra e il campione scozzese McTominay, che era stato anche lì a cena.
La morte di Chianese ha sollevato una questione centrale: chi potrà utilizzare legalmente il nome McFratm in futuro? Secondo le informazioni riportate da Adnkronos, la SSC Napoli ha già mostrato un interesse concreto verso diversi marchi, come dimostrano le registrazioni presentate per nove categorie merceologiche.
Da cosa nasce McFratm
McFratm è un termine divenuto popolare con la conquistare del quarto scudetto del Napoli. Merito di Scott McTominay, centrocampista scozzese e miglior calciatore di serie A della stagione 2024/2025. Durante un’intervista post partita, l’ex Manchester United suggerì di farsi chiamare McFratm così come aveva scelto di fare il suo compagno di squadra Pasquale Mazzocchi, originario di Barra, quartiere di Napoli. McFratm è l’unione del classico prefisso scozzese presente nei cognomi e che significa “figlio di” con fratm che in dialetto napoletano significa “fratello”.
La situazione legale per la continuità del marchio
In merito al marchio, la legge italiana stabilisce che i diritti possono essere mantenuti dagli eredi e/o dai soci del titolare originario. In questo caso, dopo la morte di Massimo Chianese, il socio Franco Marotta è l’unico, insieme ai familiari e alla moglie Miriam, che può legittimamente continuare a utilizzare il nome McFratm, a meno che il marchio non venga ceduto o rilevato.
La SSC Napoli ha già depositato la domanda di registrazione del marchio McFratm per nove categorie merceologiche, come riportato da Adnkronos. Secondo le regole sulla proprietà intellettuale in Italia e nell’Unione Europea, la registrazione offre protezione esclusiva, vietando a terzi l’uso non autorizzato del marchio. Questo sistema tutela anche i cosiddetti “marchi evocativi” o “secondary meaning”, se il nome ha acquisito una riconoscibilità distintiva presso il pubblico.
Le nove categorie merceologiche registrate dal Napoli
La richiesta di registrazione del marchio da parte della SSC Napoli copre un ampio spettro di prodotti. Le nove categorie individuate comprendono:
- Orologi da polso e accessori
- Spillette e articoli promozionali
- Articoli di cartoleria come quaderni, matite e astucci
- Zaini scolastici e borse da viaggio
- Boccali da birra e stoviglie
- Macchinette per il caffè
- Costumi da bagno e articoli per il tempo libero
- Palloni da gioco e attrezzature sportive
- Prodotti alimentari come panini, biscotti e cioccolato
Questo ampio ventaglio permette al club di utilizzare il marchio in modo versatile, spaziando dal merchandising agli articoli sportivi e alimentari.
Come può continuare a essere usato il marchio McFratm
Dal punto di vista legale, l’acquisto del marchio consentirebbe, una volta rilevato, alla SSC Napoli di esercitare un controllo esclusivo sul suo utilizzo. Se la procedura è stata eseguita in modo corretto, il club può estendere il proprio brand su diversi settori merceologici, sfruttando il nome McFratm anche al di fuori del contesto strettamente calcistico.
Nel caso del pub di corso Secondigliano, il socio superstite Franco Marotta può chiaramente mantenere i diritti sul marchio, se il nome è stato formalmente registrato o se lo stava usando in modo continuativo e conosciuto. In questo caso potrebbe avere una “priorità d’uso” che tutelerebbe il diritto a continuare a utilizzare il nome, anche di fronte alla registrazione successiva da parte del Napoli. Questo principio si chiama “diritto di preuso” e tutela chi dimostra di aver usato per primo il marchio in ambito locale.
La registrazione del marchio si riferisce però a specifiche categorie merceologiche. Il Napoli ha richiesto la registrazione per nove classi che vanno dai gadget agli articoli di cartoleria, fino ai prodotti alimentari. Se il pub McFratm usa il nome solo come insegna di un locale e non vende i prodotti per cui il Napoli ha richiesto la registrazione, il rischio di dover cambiare nome si riduce.
Le implicazioni economiche e le prospettive per il marchio
La possibilità per la SSC Napoli di estendere la registrazione del marchio McFratm riflette una tendenza diffusa nel mondo del calcio. I club proteggono i propri nomi e simboli registrandoli in più categorie per evitare utilizzi non autorizzati o per ampliare le proprie linee di business. Questo processo consente di valorizzare ulteriormente l’identità del club, offrendo prodotti ufficiali e merchandising in diversi settori, dai gadget agli alimenti.
La possibile attenzione verso il marchio McFratm evidenzia la crescente importanza della proprietà intellettuale e delle strategie di branding nel panorama economico dello sport. Se il passaggio di diritti dal socio superstite al club dovesse concretizzarsi, il marchio potrebbe diventare parte integrante delle attività commerciali legate alla SSC Napoli, consolidando la sinergia tra passione calcistica e opportunità economiche.