Inter, scadenza Oaktree per Zhang: a rischio l’accordo con Pimco

Manca poco alla scadenza fissata con il fondo Oaktree per la restituzione del debito: l'Inter rischia davvero di cambiare proprietà

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il futuro dell’Inter continua a essere incerto. Scudetto vinto, ambiente compatto e reputazione europea ristabilita, eppure c’è un’ombra che aleggia sulla società nerazzurra. Zhang-Oaktree continua a essere una voce molto ricercata dai tifosi sul web, e per una buona ragione. Si avvicina infatti la data fissata per la restituzione dei 375 milioni di euro al fondo. La cessione del club non è ancora scongiurata, anzi.

Accordo Pimco per Zhang

Il presidente dell’Inter, Steven Zhang, ha posto al vaglio numerose opzioni differenti per riuscire a restare alla guida del club milanese. L’obiettivo è quello di rinviare il debito contratto. Come spiegato dall’ex presidente Moratti, questa mossa avrebbe decisamente senso considerando come la Champions League sia divenuta ben più ricca, ma non solo. C’è da prendere in considerazione anche le quote garantite dal Mondiale per club.

Fino a pochi giorni fa sembrava tutto ormai concluso per il meglio con la Pacific Investment Management Company, ovvero Pimco. Un passaggio fondamentale, se non l’unico rimasto, per la restituzione del prestito da 275 milioni contratto con Oaktree (che non intende rifinanziare, temendo che la società non sia in grado di rispettare nuovi accordi), più 100 milioni di interessi.

Bloomberg sottolinea però come il nuovo accordo sia a rischio. La ricostruzione si fonda su alcune fonti, per ovvie ragioni anonime. Si sottolinea come i colloqui siano più complessi del previsto, con la trattativa per il rifinanziamento del bond di collocamento privato tutt’altro che conclusa.

Il tempo sta per scadere ma la porta di Pimco non è ancora chiusa. Non si esclude che quasi allo scadere si possa ottenere la tanto agognata firma: “La situazione resta fluida e c’è la chance che le parti raggiungano un accordo. È stata discussa un’offerta da 435 milioni di euro di obbligazioni private, con scadenza nel 2026 e interessi del 15%. Una piccola parte di tale finanziamento consentirebbe di rafforzare le finanze della società”.

Tempo scaduto

Da tempo si discute dei problemi economici dell’Inter. Un argomento che ha scatenato dure polemiche, considerando come la squadra vincitrice della serie A 2023-24 rischi addirittura un forzato passaggio di mano a causa dei debiti contratti. Di fatto, considerando il rosso accumulato, il club non dovrebbe potersi iscrivere, sostengono alcuni.

A metà aprile l’Ad dell’Inter, Giuseppe Marotta, aveva lanciato un messaggio tranquillizzante ai tifosi, parlando di “situazione economica tranquilla”. Parlando di Zhang, lo ha definito il proprietario perfetto, essendo in grado di delegare e rispettare i ruoli.

Per il ben noto dirigente ci sono segnali positivi, economicamente parlando, il che lascia sereno l’ambiente: “Speriamo di continuare con la famiglia Zhang”. Tutto ciò può essere però letto in due modi differenti. L’augurarsi che Zhang resti e il sottolineare una totale serenità evidenziano la certezza di un futuro anche con Oaktree. Il fondo avrebbe tutto l’interesse di procedere a una vendita futura, mantenendo l’Inter al vertice. Ciò vuol dire potere alla gestione dirigenziale attuale, con o senza Suning alle spalle.

Sarebbe preferibile avere ancora Zhang alla guida ma l’Inter non crollerà in sua assenza, si lascia intendere. Del resto il contratto di Marotta scadrà nel 2027 ed è lui il vero artefice dell’attuale qualità della rosa. Fino ad allora ci sarà modo di ritrovare tranquillità finanziaria nelle casse.

Dal punto di vista di Zhang, però, restare alla guida del club o perderlo a causa dei debiti contratti farebbe una gran differenza, ovviamente. Il tempo sta per scadere, considerando la data fissata per il 20 maggio 2024. Per allora Oaktree vorrà risposte concrete.