Per la prima volta nella sua storia, la nazionale del Curaçao ha conquistato la qualificazione al Mondiale di calcio 2026 che si terrà in Messico-USA-Canada. Con 185.489 abitanti, un Pil pro capite di 19.701 dollari (poco più di 17.000 euro) e un territorio grande quanto una provincia italiana, l’isola caraibica è diventata la nazione meno popolosa di sempre a qualificarsi ai Mondiali. Cosa raccontano i dati (demografici, economici e sportivi) sull’impresa della squadra guidata da Dick Advocaat?
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Curaçao in breve: Pil pro capite di 17mila euro
Curaçao è un’isola di 444 km² nel cuore dei Caraibi, con una popolazione di 185.489 residenti (World Bank, 2024). È uno dei territori autonomi del Regno dei Paesi Bassi, e questo incrocio identitario, caraibico e olandese, è il cuore della sua nazionale.
Sul piano socio-economico i numeri delineano un Paese piccolo ma relativamente stabile: il Pil pro capite oscilla intorno ai 19.701 dollari (World Bank, 2025), in linea con alcune realtà caraibiche più sviluppate. Ma è nel confronto regionale che emerge la portata dell’impresa calcistica: Giamaica ha 2,7 milioni di abitanti, Trinidad & Tobago oltre 1,5 milioni, Haiti più di 11 milioni. Anche nazioni che hanno partecipato al Mondiale in passato, come Panama (4,4 milioni) o Costa Rica (5,2 milioni), partono da bacini demografici e risorse superiori.
Curaçao, invece, ha un territorio di dimensioni di una provincia italiana e una popolazione pari a quella di una città media come Crotone. E proprio per questo si colloca ora al primo posto tra le nazioni meno popolose della storia ad arrivare al Mondiale, superando l’Islanda del 2018, che ne aveva 334.000.
Le dieci nazioni più piccole a qualificarsi ad un Mondiale
Quella di Curaçao è una storia che rivede il concetto di “Small Nation Football”. Le nazioni più piccole ad aver partecipato a un Mondiale, Islanda, Trinidad & Tobago, Slovenia, Panama, avevano almeno il doppio o il triplo degli abitanti dell’isola.
| Nazione | Popolazione all’epoca | Anno qualificazione | Edizioni disputate | Miglior risultato |
|---|---|---|---|---|
| Curaçao | 185.489 (2025) | 2025 | 1 (2026) | – |
| Islanda | 334.000 (2017) | 2017 | 1 (2018) | Fase a gironi (2018) |
| Trinidad & Tobago | 1,3 mln (2005) | 2005 | 1 (2006) | Fase a gironi (2006) |
| Slovenia | 2,0 mln (1999) | 1999 | 3 (2002, 2010, 2018) | Fase a gironi (3 volte) |
| Kuwait | 2,5 mln (1981) | 1981 | 1 (1982) | Fase a gironi (1982) |
| Giamaica | 2,52 mln (1997) | 1997 | 1 (1998) | Fase a gironi (1998) |
| Qatar | 2,0 mln (2019) | 2019 (come Paese ospitante) | 1 (2022) | Fase a gironi (2022) |
| Irlanda del Nord | 1,5-1,7 mln (1957–1981) | 1957, 1981 | 3 (1958, 1982, 1986) | Quarti di finale (1958) |
| Costa Rica | 3,0 mln (1989) | 1989 | 6 (1990–2022) | Quarti di finale (2014) |
| Croazia | 4,5 mln (1997) | 1997 | 6 (1998–2022) | 2° posto (2018) |
La Nazionale di Curaçao ha segnato due record: è la più piccola per abitanti; è una delle poche a qualificarsi con una rosa composta in larga parte da giocatori nati altrove (soprattutto nei Paesi Bassi).
Il valore della rosa del Curaçao
Dietro la maglia azzurra-arancione della nazionale di Curaçao c’è un gruppo che, pur senza stelle dai valori stratosferici, ha saputo crescere insieme e dare forma a un progetto credibile, guidati da Dick Advocaat. Secondo i dati di Transfermarkt, la rosa vanta un valore complessivo stimato di circa 26,30 milioni di euro, uno dei più bassi tra le nazionali qualificate ai mondiali, con un’età media di 26,6 anni.
Molti giocatori sono cresciuti nei vivai olandesi, tra Eredivisie ed Eerste Divisie (Serie A e Serie B olandesi, ndr), e hanno poi scelto di rappresentare l’isola dei loro genitori.
Leandro Bacuna, capitano, curriculum tra Premier League e Championship, oggi il volto dell’identità tecnica della squadra.
Juninho Bacuna, più dinamico e creativo del fratello, perno del centrocampo.
Tahith Chong, uno dei talenti più conosciuti a livello europeo, cresciuto nel Manchester United e associato all’Inter nel 2020, oggi fondamentale sulla trequarti.
Rangelo Janga, centravanti potente, miglior marcatore della nazionale e riferimento offensivo.
In difesa, un gruppo dal valore complessivo attorno agli 8,05 milioni di euro, con media di circa 1,18 milioni a giocatore. A centrocampo la cifra si attesta a circa 9,45 milioni di euro, mentre in attacco 8,48 milioni.
Come gioca Curaçao
La Nazionale gioca con un 4-2-3-1 o a volte un 4-3-3 che prevede solidità difensiva e transizioni rapide. Nel ruolo di portiere figura spesso Eloy Room, veterano della squadra attualmente svincolato. Il reparto difensivo ha giocatori come Sherel Floranus e Armando Obispo, elementi di esperienza. A centrocampo si punta sul doppio mediano più un trequartista , dove Tahith Chong spesso assume il compito creativo con il dinamismo di Juninho Bacuna. In attacco, Rangelo Janga rappresenta il riferimento avanzato, supportato da giocatori più mobili sulle fasce.
Le intenzioni di gioco di Advocaat sono quelle che hanno da sempre caratterizzato i suoi schemi. Mantenere una base difensiva stabile, sfruttare i ritorni rapidi, utilizzare i momenti di superiorità numerica negli ultimi venti metri. In sostanza, non è un calcio spettacolare ad alto rischio, ma un calcio intelligente (tipico dell’allenatore Olandese).
Quando Curaçao ha ottenuto l’importante 7-0 contro Bermuda e poi il pareggio decisivo contro la Giamaica, è emersa la capacità di gestione del match: pressione alta nei momenti giusti, gestione del vantaggio e consapevolezza nel contenimento. Curaçao si muove dentro un calcio pragmatico, modellato sulle idee europee ma adattato all’identità dei propri giocatori. Advocaat alterna un 4-2-3-1 a un 4-3-3, con grande attenzione alla struttura difensiva e alla gestione delle transizioni.
Il gioco del Curaçao di Advocaat riassunto in 4 punti (che ricorda la tattiche di diverse squadre europee di club):
- blocco medio solido, con uscite laterali dei terzini;
- doppio mediano per equilibrare la fase difensiva;
- trequarti mobile, spesso affidata a Chong, per legare reparti e accelerare le ripartenze;
- punta centrale fisica (Janga) capace di lavorare spalle alla porta e aprire spazi.
Il gioco non è spettacolare, ma estremamente razionale. Il 7-0 alle Bermuda ha mostrato la capacità di verticalizzare appena riconquistata palla; il pareggio in Giamaica ha esposto invece la maturità nel gestire pressione e risultato.
Chi è Dick Advocaat
Che Curaçao abbia raggiunto questo traguardo proprio con Dick Advocaat non è casuale. Il tecnico olandese, classe 1947, è uno dei più esperti allenatori ancora in attività: ha guidato l’Olanda in tre cicli, ha portato la Russia agli Europei e ha allenato Belgio, Serbia, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, oltre a una miriade di club, tra cui Zenit, PSV, Rangers, Fenerbahçe.
Ma ciò che rende il suo profilo perfetto per questa storia è il suo curriculum con nazionali emergenti. Advocaat è uno specialista nel costruire basi solide in contesti non di prima fascia: ha allenato Iraq e Serbia in momenti di transizione, ha rimesso in piedi squadre prive di infrastrutture ma ricche di talento grezzo. È un tecnico capace di portare metodologia dove mancano strutture, rigore tattico dove c’è istinto.
| Nazionale | Periodo | Risultato |
| Paesi Bassi | 7 set 1992 – 15 dic 1994 | Usa ’94: quarti di finale |
| Paesi Bassi | 25 gen 2002 – 6 lug 2004 | Euro 2004: semifinali |
| Emirati Arabi Uniti | 17 lug 2005 – 13 set 2005 | Esonero |
| Corea del Sud | 1 ott 2005 – 9 lug 2006 | Germania 2006: primo turno |
| Belgio | Ott 2009 – Aprile 2010 | Esonerato |
| Russia | 1 lug 2010 – 30 giu 2012 | Euro 2012: fase a gironi |
| Serbia | 22 lug 2014 – 15 nov 2014 | Esonerato |
| Paesi Bassi (terza volta) | 9 mag 2017 – 14 nov 2017 | Esonerato |
| Curaçao | 15 gen 2024 – in corso | Prima qualificazione della loro storia ai Mondiali |
E l’impresa della qualificazione è arrivata persino in una situazione particolare, con Advocaat assente per motivi familiari e in contatto con lo staff via telefono durante la gara decisiva.