Calciomercato chiuso, quale club di Serie A ha speso di più

Sessione di calciomercato invernale deludente in Serie A, con pochi acquisti e zero colpi: qual è il club che ha speso di più? Tutti i numeri

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il campionato di Serie A entra nel vivo e col giro di boa superato già da alcune settimane, col Napoli di Luciano Spalletti capolista indiscussa e in volata verso uno scudetto che sarebbe più che meritato. Una stagione esaltante e ricca di emozioni quella fin qui messa alle spalle da diverse compagini del nostro campionato, tra chi come i partenopei stanno vivendo un sogno e chi, come il Milan o la Juventus, vorrebbero molto di più dal prosieguo della stagione.

Come ogni anno gennaio è quindi stato il mese per correre ai ripari, col calciomercato invernale che però, contro ogni aspettativa, ha regalato pochi colpi e tanta delusione al campionato di Serie A. Nonostante diverse squadre avessero bisogno di acquistare e rinforzarsi, il bilancio è stato al di sotto delle aspettative in termini di acquisti e cessioni, facendo diventare il campionato italiano uno dei meno appetibili in Europa. Ma quanto hanno speso i club e, soprattutto, qual è stato il colpo più costoso della sessione invernale conclusasi martedì 31 gennaio 2023?

Delusione dal calciomercato di Serie A

Partiamo da un presupposto: la Serie A ha perso il suo appeal. Lo dimostrano i dati dell’ultimo mercato, il più deludente dal 2006 a oggi, con pochissime entrate per il massimo campionato nostrano che in Europa si piazza dietro a Premier League, Ligue 1 e Bundesliga segnando affari al di sotto della metà della campagna tedesca. Solo 32 i milioni spesi dai club del nostro campionato che, se si tolgono alcuni affari interni (come i riscatti di alcuni giocatori), farebbero scendere il bilancio a 22,7 milioni impietosi che porterebbero la A a piazzarsi addirittura alle spalle di Liga ed Eredivisie.

Un dato allarmante se la panoramica viene allargata ai campionati extra europei, col campionato italiano che si piazza al sesto posto alle spalle dei quattro già citati e, soprattutto di MLS (il campionato americano) e la Superliga argentina. Numeri che non piacciono al comparto del pallone italiano, che nel corso degli ultimi anni ha perso ogni battaglia di mercato con i campionati “competitors” (anche per colpa degli impianti sportivi sempre più fatiscenti).

Quali sono stati gli acquisti e le cessioni più costose

Se i dati non sorridono all’Italia, bisogna però ricordare che di movimenti in questa sessione di mercato ne sono stati registrati eccome. Si tratta soprattutto di acquisti all’interno del campionato nostrano, con cambi di casacca di diversi giocatori che hanno portato a smuovere le finanze dei club. Il movimento più costoso è stato di certo quello di Ilic che dal Verona si è trasferito al Torino per 16 milioni di euro, affare che è seguito sul podio dal riscatto della Fiorentina (sempre dall’Hellas) di Barak (8,5 milioni) e il passaggio di Bajrami dall’Empoli al Sassuolo per 6 milioni.

Ma effettivamente l’acquisto più dispendioso della sessione è quello che ha portato Matheus Martins dal Watford all’Udinese: 6 milioni per il brasiliano che però, prima di sbarcare in Italia, dovrà giocare ancora sei mesi in Premier League. Seguono poi l’acquisto dello Spezia dal Venezia di Wisiniewski per 4 milioni e quello di Sabiri dalla Samp alla Fiorentina per 2,5 milioni. A 1,5 milioni si sono chiuse anche le operazioni che hanno portato Brekalo a vestire la maglia della Fiorentina dal Wolfsburg e il passaggio di Shomurodov dalla Roma allo Spezia. Giocatori che non vedono l’ora di mettersi in mostra con le nuove maglie nel campionato di Serie A, le cui partite sono visibili in esclusiva solo su DAZN.

Spezia che è stato anche grande protagonista tra i club che hanno incassato di più grazie a una cessione. Il passaggio di Kiwior dai liguri all’Arsenal ha infatti fruttato al club ben 25 milioni di euro, staccando nettamente la cessione di Makengo dall’Udinese al Lorient (11 milioni). Affare da 9,10 milioni per il Torino che ha ceduto Lukic al Fulham, mentre il passaggio di Canestrelli dall’Empoli al Pisa ha fruttato 2,6 milioni agli azzurri.

Chi ha speso di più in Serie A

Una volta fatta la panoramica sugli acquisti e le cessioni più costose, dunque, è arrivato il momento di fare i conti in tasca ai club. Chi ha speso quindi di più? A conquistare la medaglia d’oro degli affari dell’ultima sessione invernale di calciomercato è stata la Fiorentina, che con 12,5 milioni spesi a gennaio è stato il club più attivo. Nelle cifre spese dalla Viola hanno un peso deciso i tre acquisti citati in precedenza (Barak, Sabiri e Brekalo), poi vari arrivi a titolo gratuito o fine prestiti. Sul podio anche lo Spezia, con 7,7 milioni spesi (Wisiniewski, Krollis, Shomurodov e Cipot) e l’Udinese, che ha speso 6 milioni complessivi con l’operazione Martins.

Giù dal podio il Verona e il Bologna, ultimi due club a spendere cifre milionarie (2,5 gli Scaligeri, 1 i felsinei), mentre sono rimaste al di sotto Lecce (900.000 euro spesi), Roma (500.000 euro spesi), Milan (470.000 euro spesi), Salernitana (350.000 euro spesi) e Torino (300.000 euro).

Chi ha guadagnato di più nel calciomercato invernale

Spostandoci invece dall’altro lato del bilancio, quello che segna le entrate e dunque le cessioni, è lo Spezia a guadagnare il titolo di club col fiuto degli affari. Ben 25,85 milioni entrati nelle casse dei liguri, frutto della cessione di Kiwior e Ellertsson, con l’Udinese che segue a 11 milioni insieme al Torino. Giù dal podio il Verona (8,5), Sampdoria (4,3 milioni) ed Empoli (2,6).

Incassi milionari anche per la Roma (2,25 milioni che sarebbero potuti essere di più se non ci fosse stato il veto al Bournemouth di Zaniolo), così come per Sassuolo (1,4) e Juventus (1,25 milioni frutto della cessione di Weston McKennie al Leeds). Soltanto 500.000 euro, invece, per la Fiorentina, che chiude la top 10 del campionato.

Serie A, il bilancio dei club dopo il mercato

Abbiamo parlato di acquisti e cessioni, ma ogni club ovviamente ha a che fare con il bilancio di fine mercato e diversi sono i club che hanno registrato più entrate che uscite, ma anche viceversa. A terminare il calciomercato invernale in positivo sono state:

  • Spezia (+18,15 milioni);
  • Torino (+8,8 milioni);
  • Verona (+6 milioni);
  • Udinese (+5 milioni);
  • Sampdoria (+4,3 milioni);
  • Empoli (+2,6 milioni);
  • Roma (+1,75 milioni);
  • Sassuolo (+1,4 milioni);
  • Juventus (+1,25 milioni);
  • Atalanta, Cremonese, Inter, Lazio, Monza e Napoli (pareggio tra entrate e uscite).

All’appello, noteranno i più attenti, mancano soltanto cinque squadre. Si tratta di Fiorentina, Bologna, Lecce, Milan e Salernitana, gli unici club che hanno concluso la sessione di calciomercato invernale mettendo a bilancio più uscite che entrate. A guadagnarsi la maglia nera degli affari è la Fiorentina, con un negativo di 12 milioni, seguita dal Bologna con un milione “in rosso”. Meno preoccupante è la situazione del Lecce, con 600.000 euro, seguito dal Milan campione d’Italia uscente a 470.000 euro e dalla Salernitana che segna un -350.000 euro.