Cambia l’Isee per ottenere il bonus bollette? La proposta

Contro l'aumento dei prezzi, il governo sta pensando di rivedere i limiti reddituali per l'accesso ai cd. bonus sociali, tra cui - appunto - il bonus bollette

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Contro l’aumento dei prezzi e l’inflazione incalzante, il governo Meloni starebbe valutando di rivedere i limiti reddituali per l’accesso ai cd. bonus sociali (tra cui, appunto, il bonus bollette). La proposta al vaglio prevede di estendere l’agevolazione a più famiglie e soggetti, modificando i valori Isee da cui dipende, appunto, il riconoscimento della stessa.

Bonus bollette esteso: come potrebbe cambiare l’agevolazione

Il motivo di questa decisione, ovviamente, è da ricercarsi nella strategia che l’esecutivo sta cercando di mettere in atto per contrastare il fenomeno caro-prezzi e la svalutazione del potere di acquisto di molte fasce di reddito. Dopo l’anticipo della rivalutazione delle pensioni, pare che al vaglio dei tecnici ci sia ora una modifica dei cd. bonus sociali, categoria questa che comprende i bonus elettrico, gas e idrico destinati ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico o fisico.

Si tratta di agevolazioni gradualmente introdotti nel corso degli anni dalla normativa nazionale e riconosciuti automaticamente – dal 1° gennaio 2021 – ai cittadini che ne hanno diritto.

Ad oggi i bonus bollette spettano al cittadino/nucleo familiare con un indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro, mentre limitatamente ai bonus sociali elettrico e gas il valore soglia dell’ISEE di accesso alle agevolazioni per l’anno 2022 è stato elevato a 12.000 euro. Secondo le ultime indiscrezioni, tuttavia, il governo sembrerebbe essere intenzionato a intervenire di nuovo su questo punto, alzando il limite reddituale a 15 mila euro, proprio in risposta alla spinta inflazionistica che ha investito il Paese.

Bonus bollette: i requisiti

Le proposte di modifica, al momento, sono tutte ipotesi, destinate a rimanere tali fino all’approvazione definitiva della prossima manovra finanziaria. Qualsiasi iniziativa promossa da maggioranze e opposizione (come la sostituzione del Superbonus) potrà essere considerata ufficiale e definitiva se inserita a tutti gli effetti nella legge di bilancio 2023. Senza nemmeno una bozza rilasciata, ad oggi, il condizionale è d’obbligo.

Salvo modifiche, quindi, i requisiti per beneficiare dei bonus sociali sono:

  • condizione di disagio economico, che viene riconosciuta al nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro (12 mila per i bonus sociali elettrico e gas), oppure al soggetto appartenente ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro, oppure ancora al nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza;
  • uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve risultare intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o di gas naturale e/o idrica con tariffa per usi domestici (ossia la fornitura deve servire locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare) o, per accedere al bonus sociale idrico, per uso domestico residente attivo (ossia l’erogazione del servizio deve essere in corso) o temporaneamente sospeso per morosità. In alternativa, uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve usufruire, in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare, di una fornitura condominiale (centralizzata) di gas naturale e/o idrica per uso civile e attiva.

Inoltre, la fornitura diretta elettrica deve essere:

  • per uso domestico, ossia deve servire locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare;
  • attiva, ovvero l’erogazione del servizio deve essere in corso; sono considerate attive anche le forniture momentaneamente sospese per morosità.

La fornitura diretta gas deve invece essere:

  • per uso domestico ossia deve servire locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare;
  • attiva, quindi deve essere in corso l’erogazione del servizio; sono considerate attive anche le forniture momentaneamente sospese per morosità;
  • il gas naturale deve essere utilizzato per riscaldamento e/o uso cottura cibi e/o produzione di acqua calda sanitaria;
  • il misuratore (contatore) del gas installato nell’abitazione non deve essere di classe superiore a G6 (la classe massima del misuratore installato per le utenze domestiche).

Infine, per l’acqua la fornitura diretta idrica deve essere:

  • per uso domestico residente, e cioè deve servire l’abitazione in cui l’utente ha la residenza;
  • attiva, ossia deve essere in corso l’erogazione del servizio; sono considerate attive anche le utenze momentaneamente sospese per morosità.

Ogni nucleo familiare ha diritto a un solo bonus per tipologia – elettrico, gas, idrico – per anno di competenza della DSU. Ad esempio per l’anno 2021 un solo bonus per disagio economico elettrico, un solo bonus gas e un solo bonus idrico. Su questa condizione, però, non è detto che il governo decida di intervenire.

Reddito ISEE e bonus bollette: quali i limiti fissati per il 2022

Da un punto di vista prettamente reddituale, dando quindi per scontato che i beneficiari siano in regola con tutti gli altri requisiti, i nuclei familiari che hanno presentato una DSU nel corso del 2022, che hanno meno di 4 figli a carico e il cui ISEE sia superiore a 8.265 euro e inferiore o pari a 12.000 euro, se accertati gli ulteriori requisiti previsti dalla normativa per l’accesso alle agevolazioni, hanno diritto ad un bonus sociale elettrico/gas 2022 a decorrere dal 1° aprile 2022 se la fornitura elettrica/gas agevolabile era attiva a quella data e se nessuno dei componenti del nucleo familiare è beneficiario di un bonus sociale elettrico/gas per l’anno 2021 ancora in corso di erogazione.

Il bonus dovrebbe scadere il 31 dicembre 2022 ma, anche in questo caso, non è del tutto da escludersi una proroga, visto la situazione di emergenza che si sta cercando di fronteggiare al momento.

Nel caso di DSU 2022 trasmesse dall’INPS fino al mese di settembre 2022 incluso, qualora siano accertati gli ulteriori requisiti previsti dalla normativa per l’accesso alle agevolazioni il bonus sociale 2022 verrà applicato a partire dalla prima fattura utile emessa successivamente al mese di ottobre, compreso il riconoscimento di eventuali quote di bonus già maturate nei mesi precedenti. Il SII, infatti, procederà a ricercare la fornitura agevolabile nel 2022 a partire dal mese di ottobre in ordine cronologico sulla base della data di presentazione della DSU 2022, e dovrà terminare entro il mese di novembre 2022. Qualora il riconoscimento delle quote di bonus già maturate nei mesi precedenti non sia possibile nella prima fattura utile (ad esempio, nel caso in cui l’importo di bonus da riconoscere sia superiore all’importo della fattura), tali quote saranno rimborsate automaticamente dal venditore entro tre mesi da tale fattura.

Nel caso di DSU 2022 trasmesse dall’INPS successivamente al mese di settembre 2022, il sistema impiega di norma circa 1 mese per:

  • individuare la fornitura diretta intestata ad uno dei componenti del nucleo familiare ISEE (ove esistente);
  • effettuare le previste verifiche di ammissibilità sulla fornitura;
  • trasmettere agli operatori competenti i dati necessari per erogare il bonus in bolletta agli aventi diritto.

Il bonus deve essere applicato dagli operatori competenti a partire dalla prima fattura utile emessa successivamente alla ricezione di tali dati, compreso il riconoscimento di eventuali quote di bonus già maturate nei mesi precedenti. L’effettiva applicazione del bonus in bolletta dipende dalla frequenza di fatturazione dell’operatore competente.

Qualora il riconoscimento delle quote di bonus maturate nei mesi precedenti non sia possibile nella prima fattura utile (ad esempio, nel caso in cui l’importo di bonus da riconoscere sia superiore all’importo della fattura), tali quote saranno rimborsate automaticamente dal venditore entro tre mesi dall’emissione di tale fattura.