Condizionatori, nuove regole Ue: quali saranno vietati

L'accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo mette al bando dal 2027 i climatizzatori che funzionano con gli F-gas, molto dannosi per l'ambiente

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 7 Ottobre 2023 18:16

A partire dal 2032 i condizionatori presenti in quasi la totalità delle case italiane saranno fuori legge, mentre dal 2027 potranno essere acquistati soltanto quelli che utilizzano gas non inquinanti. Lo stabiliscono le nuove regole Ue previste dall’accordo sottoscritto tra Consiglio e Parlamento europeo sul divieto dei cosiddetti F-gas, particolarmente dannosi per l’ambiente e che servono al funzionamento di climatizzatori, in generale di impianti di refrigerazione e di pompe di calore ormai di vecchia generazione.

Il regolamento

La messa a bando dei gas fluorurati (F-gas) era già stata prevista dal regolamento proposto nel 2022 dalla Commissione europea, che aveva scatenato la sollevazione dei produttori del settore della refrigerazione e delle industrie che utilizzano grossi impianti di riscaldamento e raffreddamento.

Dopo un primo rinvio in estate, il 5 ottobre è arrivata l’intesa tra le istituzioni europee con la quale le tempistiche previste inizialmente vengono dilazionate, ma resta centrale l’obiettivo di proibire gli F-gas nel più breve tempo possibile.

Nella prima stesura del regolamento era sta stabilita una riduzione di queste sostanze già a partire dal 2024. Secondo la versione definitiva dell’accordo, dal 2029 i condizionatori dovranno impiegare gas sintetici con un indicatore Gwp (global warming potential) non superiore a 150.

Dal 2032 tutti gli apparecchi che utilizzano gli F-gas, perlomeno gli impianti più piccoli, dovrebbero essere eliminati, e a partire dal 2035 toccherà a quelli più grandi. Nel frattempo anche le ditte di manutenzione dovranno adeguarsi: dal 2026 saranno vietate le apparecchiature di manutenzione che utilizzano i gas più inquinanti, con una deroga per i gas recuperati o riciclati che consentirà il loro uso fino al 2032 (qui avevamo spiegato chi potrebbe dover cambiare condizionatore).

L’alto livello di inquinamento prodotto dalle emissioni dei gas fluorurati è stato accertato già da diversi anni da studi che hanno dimostrato come gli F-gas abbiano un impatto sul riscaldamento globale 24.000 volte a superiore a quello delle emissioni di Co2. 

Le alternative

Come accaduto con il divieto delle caldaie a gas non a condensazione, allo scopo di eliminare totalmente le caldaie alimentate solo con il gas, l’intervento dell’Ue rappresenta soltanto uno dei primi passi verso la neutralità climatica prevista entro il 2050 dal Green Deal europeo, che mira alla totale elettrificazione e refrigerazione dei sistemi di riscaldamento. Per raggiungere questo obiettivo, l’Ue ha stimato l’impiego entro i 2030 di 30 milioni di pompe di calore elettriche, senza dunque l’utilizzo di alcun gas.

Secondo quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, gli F-gas verranno intanto sostituiti da refrigeranti con un impatto molto più contenuto per l’ambiente come il propano, che ha un indicatore Gwp di tre, o il difluorometano, attualmente presente negli impianti di nuova generazione. Entrambi sono gas naturali composti al 90% da metano, ma se il secondo ha valore di Odp (potenziale di impoverimento dello strato di ozono) equivale a 0, ha un indice Gwp di 675, perciò ben sopra ai 150 previsti dalla direttiva Ue

Per l’installazione di un nuovo climatizzatore o la sostituzione di un vecchio impianto, inoltre, è possibile usufruire del cosiddetto ‘bonus condizionatori’, una detrazione dal 50% al 65% sulle spese di manutenzione straordinaria, senza la necessità di altri lavori edili. L’agevolazione è ammessa, però, solo in caso di acquisto con installazione da parte di un tecnico qualificato (qui tutte le informazioni sul ‘bonus condizionatori’, a chi spetta e come chiederlo).