Bonus condizionatori 2023: a chi spetta e le spese incluse

Acquistare o sostituire un condizionatore non è mai stato così conveniente grazie al bonus condizionatori: ecco come richiedere la detrazione per i dispositivi

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Come già avvenuto negli anni passati, anche nel 2023 gli italiani potranno usufruire del bonus condizionatori, la misura che permette di risparmiare sull’acquisto o sostituzione di un condizionatore. L’aiuto è stato inserito anche nell’ultima legge di Bilancio e la detrazione varia dal 50 al 65% in base al tipo di operazione che si andrà a mettere in atto sull’impianto. Ma chi può usufruire di questo bonus e soprattutto come può essere richiesto?

Bonus condizionatori, a chi spetta

Per poter beneficiare di questa misura, che come detto si tratta di una detrazione sulla spesa affrontata, è necessario che venga eseguito un intervento edilizio sull’immobile. Tra questi interventi rientrano:

  • la manutenzione straordinaria;
  • il restauro;
  • la ristrutturazione o risanamento conservativo dell’unità immobiliare;
  • la ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato in seguito a eventi calamitosi
  • la manutenzione ordinaria o straordinaria su parti comuni di edifici residenziali.

Nello specifico si tratta di un bonus che, essendo in detrazione, può essere richiesto in fase di dichiarazione dei redditi col 730 e può essere richiesto da tutti i contribuenti. La misura si rivolge a persone fisiche, società di persone e di capitali, enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, associazioni professionisti, condomìni, cooperative di abitazione a proprietà condivisa e Istituti autonomi per le case popolari.

Sottolineando che il bonus non spetta solo ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese, a richiedere la misura possono essere anche altre categorie di persone, purché risultino intestatarie dei bonifici. Tra queste, quindi, sono presenti i familiari conviventi del possessore dell’immobile, il convivente, anche se fuori dal matrimonio o unione civile, il coniuge separato, purché intestatario del bene immobile insieme all’altro coniuge.

Cosa serve per richiedere il bonus condizionatori 2023

Ma attenzione, perché se non si seguono le linee guida riuscire a richiedere il bonus condizionatori è tutt’altro che una passeggiata. Così come tutte le altre misure dedicate ai bonus di tipo edilizio, anche quello condizionatori ha una regola di base sui pagamenti, ovvero che siano tracciabili. Quindi i tre accettati sono:

  • bonifico postale o bancario;
  • carta di credito o di debito;
  • bonifico parlante (che però deve avere dati come i codici fiscali dei beneficiari, numero e data della fattura e causale).

Dopodiché è necessario comunicare all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico e sostenibile, le variazioni apportate. La comunicazione nello specifico deve essere inviata entro 90 giorni dalla fine dei lavori e contenere i dati dell’intervento, il risparmio energetico raggiunto e le spese sostenute ed essere presentata online, tramite l’apposito portale web (qui vi abbiamo parlato del bonus 150 euro di aprile).

Al fine di non incappare in spiacevoli inconvenienti, è importante conservare determinati documenti nel caso in cui dovessero essere necessari dei controlli sulla regolarità del bonus. A tal fine è utile conservare:

  • le fatture relative alle spese sostenute;
  • la ricevuta del bonifico;
  • il visto di conformità, in caso di sconto in fattura o cessione del credito;
  • la ricevuta della comunicazione all’Enea (codice CPID);
  • la scheda tecnica della pompa installata e la dichiarazione di conformità

Dal 50 al 90%, le opzioni di detrazione

Ma andiamo ora a vedere nello specifico in quali casi la detrazione può essere del 50%, 65% o 90% e quali spese sono incluse.

Detrazione al 50%

È possibile ottenerla se l’acquisto di nuovo condizionatore rientra nell’ambito di una ristrutturazione edilizia, ma a patto che l’acquisto sia avvenuto in concomitanza a un intervento di ristrutturazione dell’abitazione, che il condizionatore sia a pompa di calore e che venga garantito il risparmio energetico. La spesa deve poi rientrare in un massimale di spesa di 8mila euro, detraibili in 10 quote annuali.

Detrazione al 65%

In questo caso non si parla di ristrutturazione, ma di acquisto di un nuovo dispositivo che rientra nell’Ecobonus. La detrazione, sempre in 10 rate annuali, può essere ottenuta se il condizionatore vecchio è sostituito con uno nuovo a risparmio energetico, sia a pompa di calore e di classe energetica superiore rispetto a quello da sostituire e, infine, che venga rispettato il limite di spesa di 46.154 euro.

Detrazione al 90%

Ma attenzione, perché l’aliquota di detrazione può salire addirittura fino al 90% se l’installazione del condizionatore a pompa di calore avviene insieme a un “intervento trainante” del Superbonus (qui vi abbiamo parlato di come cambia la cessione dei crediti). Questa opzione è consigliata se si vuole intervenire sull’intero edificio o condominio. Gli interventi ammissibili sono quelli di isolamento termico sugli involucri, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni o degli impianti di climatizzazione invernale.