Emissioni gas effetto serra, il Parlamento europeo approva nuove norme

Via libera della Ue alle nuove norme: stop ai gas fluorurati utilizzati per frigoriferi, condizionatori d’aria, pompe di calore e protezione antincendio entro il 2050.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Stop ai gas fluorurati utilizzati per frigoriferi, condizionatori d’aria, pompe di calore e protezione antincendio. Eliminazione totale degli idrofluorocarburi entro il 2050. Le ambizioni UE sulla riduzione delle emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono sono ulteriormente soddisfatte dall’approvazione di nuove norme da parte del Parlamento europeo. Con 457 voti favorevoli, 92 contrari e 32 astensioni, i deputati del Parlamento europeo hanno approvato l’accordo raggiunto con il Consiglio per ridurre ulteriormente le emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono (ozone-depleting substances, ODS).

Questo ulteriore passo in avanti si aggiunge agli sforzi che l’UE ha già traguardato nell’ambito del protocollo di Montreal sulle (ndr. eliminazioni graduali delle) sostanze che riducono lo strato di ozono, e l’emendamento Kigali, tenendo conto, tuttavia, degli ulteriori step per rispettare gli obiettivi del Green Deal europeo, gli obiettivi 2030 e 2050 fissati dalla legge sull’UE per il clima e l’accordo di Parigi.

Gas fluorurati e ODS

I gas fluorurati a effetto serra e la maggior parte delle sostanze che riducono lo strato di ozono (ozone depleting substances ODS) hanno un potenziale di riscaldamento globale molte volte superiore al biossido di carbonio. È, quindi, necessario ridurne le emissioni per combattere i cambiamenti climatici e tutelare la salute e il benessere dei cittadini dell’UE. Le ODS danneggiano lo strato di ozono e aumentano l’esposizione a radiazioni nocive del sole.

Le sostanze che riducono l’ozono sono sostanze chimiche artificiali che, una volta emesse, raggiungono l’atmosfera superiore e distruggono lo strato di ozono protettivo. Hanno impatti negativi significativi sulla salute umana e sull’ambiente e sono gas a effetto serra con un elevato potenziale di riscaldamento globale. Tali sostanze includono bromoclorodifluorometano, utilizzato negli estintori, bromuro di metile per il controllo dei batteri e idroclorofluorocarburi utilizzati nei frigoriferi e negli impianti di condizionamento.

Le emissioni di gas fluorurati rappresentano il 2,5 % delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’UE e il 5 % delle emissioni coperte dagli obiettivi nazionali in materia di emissioni stabiliti nel “regolamento dell’UE sulla condivisione degli sforzi”. A differenza di altri gas a effetto serra, le emissioni di gas fluorurati sono raddoppiate tra il 1990 e il 2014. Hanno iniziato, però, a diminuire dopo il 2014, quando il primo regolamento dell’UE sui gas fluorurati ha iniziato a produrre effetti, determinando una riduzione del 6 % entro il 2019.
A giugno 2023 il Parlamento e il Consiglio avevano raggiunto un accordo parziale sulle misure per ridurre le emissioni di sostanze che danneggiano lo strato di ozono.

L’accordo provvisorio di Giugno 2023

Con l’accordo provvisorio di giugno 2023, base per le norme appena approvate, si affermava che la produzione, la vendita, l’uso, le importazioni e le esportazioni di ODS non fossero consentite, prevedendo, inoltre, rigorose esenzioni per l’uso di ODS come materie prime da utilizzare per produrre altre sostanze, come agenti di processo, nei laboratori e per la protezione antincendio in applicazioni speciali come attrezzature militari e aerei.
Il quadro così rappresentato è stato successivamente aggiornato con l’introduzione dei requisiti di recupero, riciclaggio e bonifica per la movimentazione dell’ODS nei materiali da costruzione, che si trovano in particolare nelle schiume isolanti, durante le ristrutturazioni, principale fonte di emissioni ODS rimanente nell’UE.
In quest’ultimo caso si renderà necessario predisporre adeguati programmi di formazione per il personale che effettua il recupero di ODS contenuti nelle schiume dei materiali da costruzione. Si è focalizzata, poi, l’attenzione, per migliorare il controllo e il monitoraggio di ODS e ridurre i potenziali impatti negativi sull’ambiente e sulla salute, sulle norme relative alla prevenzione del rilascio involontario, delle riparazioni delle perdite e del recupero, del riciclaggio e della distruzione di ODS, che dovrebbero essere estese a tutti gli ODS contemplati dalla legislazione dell’UE, includendo anche quelli non contemplati dal protocollo di Montreal, elencati nell’allegato II.

Cosa prevedono le nuove norme

Le nuove norme prevedono:

  • una totale eliminazione graduale di idrofluorocarburi (hydrofluorocarbons, HFCs) entro il 2050, accompagnata da una strategia per la riduzione della quota di consumo dell’UE tra il 2024 e il 2049
  • l’introduzione di requisiti rigorosi che vietano l’immissione di prodotti contenenti gas fluorurati sul mercato dell’UE, accompagnati dalle date entro cui deve essere effettuata l’eliminazione graduale dell’uso dei gas fluorurati, in particolare nei settori in cui è tecnicamente ed economicamente fattibile utilizzare altro materiale. Un esempio rilevante in tal senso è dato dalla refrigerazione domestica: condizionamento d’aria e pompe di calore
  • i requisiti per il recupero e il riciclaggio di tali sostanze nei materiali da costruzione durante le ristrutturazioni, che, come già accennato, costituiscono la principale fonte di emissioni residue di ODS nell’UE. Si introducono, inoltre, esenzioni rigorose per il loro uso come materia prima, come agenti di processo, nei laboratori e per la protezione antincendio.

Dopo le votazioni finali in Aula, il Consiglio dovrà ora approvare formalmente i testi, prima della loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Con queste nuove norme il Parlamento europeo vuole rispondere alle aspettative dei cittadini che chiedono che l’UE sostenga il passaggio a un modello di crescita sostenibile e resiliente e promuova processi di produzione più ecologici, come indicato nella proposta 11, paragrafo 1, delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.

I benefici

La maggior parte della produzione, dell’uso e del commercio di ODS è già vietata. L’obiettivo principale ora è quello di prevenire le emissioni di ODS derivanti da precedenti applicazioni legali nei prodotti e nelle apparecchiature.
Le emissioni aggiuntive evitate grazie alla revisione del regolamento sui gas fluorurati sono pari a 310 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (tCO2e) da qui al 2050, corrispondenti alle emissioni annue totali di gas a effetto serra della Spagna nel 2019.
Il regolamento sulle ODS contribuirà a evitare altri 180 milioni tCO2e da qui al 2050 sulla base del nuovo obbligo di recupero e distruzione delle schiume, il che corrisponde alle emissioni annue totali di gas a effetto serra dei Paesi Bassi nel 2019.
Tali “risparmi” si aggiungono alle riduzioni significative delle emissioni derivanti dalle norme vigenti. Complessivamente le azioni contribuiranno a raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi di contenere l’aumento delle temperature entro i 2°C da qui al 2100, idealmente tenendolo all’1,5°C.
La riduzione delle emissioni dei gas fluorurati aiuterà gli Stati membri a conseguire gli obiettivi nazionali in termini di emissioni in applicazione del regolamento UE sulla condivisione degli sforzi e quindi l’obiettivo di riduzione netta del 55 % entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
Le nuove norme sulle ODS incidono sui costi per l’industria, riducendoli, e ponendo fine ad alcune misure che non sono più necessarie e sfruttando il potenziale dei controlli doganali digitalizzati per migliorare il controllo degli obblighi commerciali. I nuovi obblighi su come trattare la schiuma alla fine del ciclo di vita utile di un prodotto avranno un costo relativamente basso.