Assegno unico, tempo di conguagli: ecco per chi

Per chi ha presentato l'Isee tardivo o errato l'INPS dovrà ricalcolare l'importo dell'assegno ma anche per i nuclei che cambiano

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Redazione

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A marzo sono arrivati i pagamenti per l’assegno unico universale a circa 4,8 milioni di figli a carico, ma nei prossimi mesi arriveranno i conguagli a debito o a credito, cioè “aggiustamenti” dovuti, perlopiù, alla tardiva presentazione dell’Isee, ma anche alla errata presentazione della domanda, che daranno luogo al pagamento degli arretrati o anche al recupero delle somme percepite non dovute.

L’INPS effettuerà i conguagli

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale effettuerà il calcolo dei “conguagli”, ma starà alle famiglie scegliere se ricevere o pagare le somme mensilmente oppure ogni quattro mesi, alle scadenze di giugno, settembre e dicembre.

L’Isee tardivo

L’aspetto più comune da sanare sarà quello reddituale, poiché tanti hanno presentato l’Isee, cioè l’indicatore economico familiare, in un secondo tempo rispetto alla presentazione della domanda, ricevendo il pagamento di un assegno base, poi da aggiustare secondo la situazione familiare.

Sino a quando non sarà presentato l’Isee, in base al quale calcolare il giusto importo dell’assegno, ogni figlio minore riceverà l’importo minimo di 50 euro. S stima che quest’anno vi sia stato un incremento del 42% degli invii dell’Isee.,

L’Isee errato

L’altra situazione tipica da sanare sarà l’Isee errato, che si stima riguardi il 10% delle domande inviate. Nell’immediato on accadrà nulla alle famiglie che già percepiscono l’assegno unico, ma entro fine anno la posizione andrà sanata e quindi ci saranno dei “conguagli” ed occorrerà, eventualmente, restituire gli importi percepiti in eccedenza.

A conguaglio darà luogo anche un cambiamento nel nucleo familiare, come la nascita di un nuovo figlio, il riconoscimento di una invalidità o la perdita del lavoro. Tutte situazioni che danno luogo ad una rivalutazione dell’Isee e quindi ad un ricalcolo dell’assegno unico, che dipende dal numero dei componenti il nucleo stesso, dal reddito e dalla presenza di soggetti disabili.

Domande ancora in corso

Nel frattempo continuano ad arrivare le domande p’er l’assegno unico, poiché chi fa domanda entro il 30 giugno avrà diritto agli arretrati a decorrere dal mese di marzo, mentre l’Inps riconoscerà l’assegno entro 60 giorni dalla domanda. Se la presentazione dell’istanza avverrà dal 1° luglio non si avrà diritto agli arretrati e la misura decorrerà dal mese successivo a quello della domanda stessa.