Vongole ritirate dai supermercati per rischio Escherichia coli: marca e lotti interessati

Sono state ritirate dal mercato le vongole Jumbo vendute nei supermercati a marchio Finittica: livelli di Escherichia coli oltre i limiti

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

C’è un nuovo ritiro alimentare cui i consumatori italiani devono prestare attenzione. Il prodotto in questione sono le vongole o lupini Jumbo vendute nei supermercati a marchio Finittica che, in seguito a test, hanno palesato livelli di Escherichia coli oltre i limiti. A darne notizia è stati il ministero della Salute, che ha segnalato il ritiro da parte del produttore delle vongole a scopo precauzionale. Il prodotto può essere identificato attraverso il lotto, la marca e lo stabilimento di produzione.

Ritirate vongole a marchio Finittica

Così come segnalato dal ministero della Salute nell’apposita sezione del proprio sito dedicata ai prodotti richiamati dal mercato, il prodotto ritirato è un lotto di vongole o lupini Jumbo a marchio Finittica che, per stessa ammissione del produttore, supera i limiti previsti dalla legge per il parametro di Escherichia coli.

Come riconoscere il prodotto ritirato

I consumatori hanno diversi riferimenti per comprendere se hanno acquistato il prodotto oggetto del ritiro alimentare. Le vongole o lupini Jumbo, come detto, sono vendute con il marchio Finittica in reti da 1 chilogrammo. Il lotto, riportato sulla confezione dei prodotti, è 13F3. E ancora, sappiamo che le vongole ritirate sono state prodotte dall’azienda Finittica Srlu nel suo stabilimento sito in via Provinciale 21, a Goro, in provincia di Ferrara. Il marchio di identificazione, in questo caso, IT 513 CDM.

Cosa deve fare chi ha comprato le vongole ritirate

Chi, in seguito a controllo, dovesse rendersi conto di aver acquistato il lotto di vongole interessato dal ritiro dal mercato deve, anzitutto, evitare di consumare il prodotto. L’azienda produttrice stessa, infatti, raccomanda di non assumere l’alimento se non a seguito di una cottura molto accurata.

Una volta appurato di aver comprato il prodotto ritirato, è possibile chiedere la restituzione delle somme spese o il cambio presso il punto vendita d’acquisto. Sarà necessario in questo caso recarsi al negozio e dichiarare di aver comprato un prodotto in seguito ritirato dal mercato. Al centro cassa si potrà scegliere se ottenere indietro le somme o effettuare un cambio, ma in ogni caso sarà necessario mostrare il proprio scontrino o la ricevuta d’acquisto.

L’app dei richiami alimentari

La sempre maggiore attenzione dei cittadini all’alimentazione e all’impatto che questa può avere sulla propria salute, ha spinto il ministero della Salute a intensificare i controlli sui prodotti venduti nei supermercati. Soventi, infatti, sono i ritiri e i richiami, con il dicastero che sta cercando di migliorare le comunicazioni informative con i cittadini attraverso l’utilizzo della tecnologia. È in questo contesto che è stata lanciata la nuova app Richiami Prodotti Italia.

L’applicazione dei richiami alimentari utilizza un semplicissimo sistema di notifiche, con il ministero della difesa che, ogni qual volta attua un richiamo, provvede a darne notizia a tutti coloro che hanno l’app. È dunque sufficiente scaricare l’applicazione e consentire la ricezione delle notifiche da parte della stessa.

Disponibile per iOS e Android, Richiami Prodotti Italia consente ai consumatori anche di effettuare un controllo su tutti i cibi e le bevande che sono stati acquistati in passato e che sono presenti all’interno della propria dispensa.