Inaugurato il più grande reattore nucleare d’Europa, ecco dove

Sabato scorso la Germania ha detto addio al nucleare chiudendo le sue ultime tre centrali, lo stesso giorno la Finlandia ha inaugurato il suo nuovo reattore

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il più grande reattore nucleare d’Europa, Olkiluoto 3 (OL3) in Finlandia, è stato attivato domenica, mentre in Germania sabato scorso sono stati spenti definitivamente gli ultimi tre reattori che erano ancora attivi. La scelta della Finlandia è stata influenzata dalla recente crisi energetica causata dal taglio delle forniture di gas e energia da parte della Russia, dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina.

Il nuovo reattore soddisferà il 14% della domanda di elettricità della Finlandia

Il gestore della Centrale Nucleare OL3, ossia Teollisuuden Voima (TVO), è controllato dalla compagnia finlandese di servizi Fortum e da un consorzio di aziende energetiche ed industriali. Secondo quanto comunicato da TVO, l’unità produttiva dovrebbe coprire circa il 14% della richiesta energetica della Finlandia, diminuendo quindi la dipendenza da Norvegia e Svezia. TVO ha anche specificato che il reattore, una volta terminato il passaggio dalla fase sperimentale alla produzione costante, dovrebbe essere operativo per almeno 60 anni. “L’incremento della produzione di OL3 contribuisce alla stabilizzazione del prezzo dell’energia elettrica, svolgendo un ruolo essenziale nell’evoluzione verso un sistema energetico sostenibile in Finlandia”, ha dichiarato il CEO di TVO, Jarmo Tanhua.

La costruzione della nuova centrale

Nel 2005 è stato avviato il processo di costruzione del reattore da 1,6 gigawatt (GW), il quale rappresenta la prima nuova centrale nucleare installata in Finlandia nel corso degli ultimi 40 anni e, in Europa, la prima in 16 anni. Inizialmente programmata per essere inaugurata dopo 4 anni, la relativa apertura è stata rimandata a causa di problemi tecnici. Nell’anno 2022, sembrava che la sua attivazione potesse essere provveduta in modo regolare, ma questa è stata ancora una volta posticipata a causa della presenza di una serie di guasti che eccezionalmente hanno necessitato diversi mesi per essere rimossi. Ad ogni modo, adesso il reattore è operativo.

La Germania chiude i suoi reattori nucleari: la fine di un’epoca

Uno dei Paesi europei che ha fatto affidamento sul nucleare per decenni, la Germania, ha annunciato la chiusura dei suoi tre reattori rimasti in funzione. La decisione è stata preceduta da un lungo dibattito tra coloro che vedono nel nucleare una tecnologia insostenibile, pericolosa e un ostacolo alla transizione verso le fonti rinnovabili, e coloro che ritengono che abbandonare questa fonte di energia a basse emissioni sia una scelta miope in un momento di crisi energetica e di cambiamento climatico. Con la chiusura dei suoi reattori nucleari, la Germania segna la fine di un’epoca e una svolta nella sua politica energetica.

Nonostante le opposizioni, rimane salda la posizione del governo tedesco

La decisione del governo tedesco di chiudere i tre impianti nucleari di Emsland, Isar 2 e Neckarwestheim è il risultato di un piano avviato più di 20 anni fa, ma la radice del movimento antinucleare in Germania risale agli anni ’70. Nonostante la recente inclusione del nucleare tra le fonti energetiche considerate sostenibili dalla tassonomia dell’UE, il Partito Verde tedesco, che fa parte della coalizione di governo, è rimasto saldo nella sua posizione. Incidenti come quelli di Chernobyl e Fukushima hanno rafforzato la loro convinzione che il processo di reazione nucleare non sia sicuro.

Ritardi nella fine dell’era nucleare in Germania a causa della crisi ucraina

Dopo il disastro di Fukushima, il governo tedesco ha accelerato il processo di chiusura delle centrali nucleari più vecchie, proponendosi di chiudere gradualmente tutte le altre. Tuttavia, la crisi ucraina e le conseguenti questioni di sicurezza energetica hanno ritardato la chiusura delle ultime tre centrali nucleari, precedentemente prevista per dicembre 2022. La Germania ha dovuto riconsiderare le sue opzioni energetiche e rimandare la transizione verso fonti energetiche rinnovabili, a cui però continua ad essere impegnata.

I festeggiamenti di Greenpeace per la chiusura delle centrali

Attivisti di Greenpeace hanno celebrato la fine dell’energia nucleare in Germania con una spettacolare scultura di un tirannosauro sdraiato a terra, circondato da barili di scorie, e posizionato davanti alla Porta di Brandeburgo a Berlino. Sul ventre dell’animale, il sole antinucleare in posa di vittoria con una spada e uno scudo su cui era scritto “energia nucleare? No grazie”. Greenpeace celebra l’abbandono dell’energia nucleare in Germania e auspica che altri paesi seguano il loro esempio.

Il governo tedesco mira all’80% di energia rinnovabile entro il 2030

Il governo tedesco si è impegnato a intensificare l’uso di energie rinnovabili, puntando a chiudere l’ultima centrale a carbone entro il 2038 e a raggiungere l’80% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030. Secondo i sostenitori dell’abbandono del nucleare, e di conseguenza, secondo il governo di Berlino, questa scelta dovrebbe accelerare la transizione alle rinnovabili. Il governo tedesco ritiene che l’uso di fonti energetiche rinnovabili contribuirà a ridurre le emissioni di gas serra e a proteggere l’ambiente.

L’energia nucleare in Europa: tra divieti e nuove costruzioni

In Europa, molti paesi hanno seguito l’esempio della Germania nell’esprimere una forte avversione all’energia nucleare negli ultimi trent’anni. Paesi come la Danimarca e la Svizzera hanno vietato la costruzione di nuove centrali nucleari già negli anni ’80, mentre l’Italia ha chiuso i suoi ultimi reattori nel 1990. Tuttavia, la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina ha spinto alcuni paesi europei a rivalutare l’energia nucleare. Il Regno Unito sta costruendo una nuova centrale, la Francia sta progettando l’apertura di sei nuovi reattori e ottiene circa il 70% della sua energia dal nucleare, mentre la Finlandia ha appena aperto un nuovo reattore. In questo contesto, la questione dell’energia nucleare continua ad essere al centro del dibattito politico ed energetico in Europa.