Parte anche in Italia la sperimentazione di un farmaco che è stato ribattezzato “vaccino anti infarto” da Eugene Brauwnwal, luminare della cardiologia moderna e nome rivoluzionario per la medicina. Lo studio avverrà al Centro cardiologico Monzino di Milano e in altri 5 centri accreditati, il cui numero dovrebbe crescere ulteriormente nel prossimo periodo, e prevederà la somministrazione di un farmaco innovativo che potrebbe salvare la vita di molte persone.
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Cos’è l’Inclisiran, il primo “vaccino anti infarto” che agisce sull’Rna messaggero
La sperimentazione del “vaccino anti infarto” fa parte di un progetto internazionale noto come Victorion-2P. Il nuovo preparato di Novartis sarà somministrato due volte all’anno a circa 10 mila pazienti in tutto il mondo. In caso di successo, potrebbe essere una svolta storica per la medicina.
Il farmaco che è stato definito come “vaccino anti infarto” è l’Inclisiran, il primo di una classe di medicinali contro il colesterolo che agiscono con un meccanismo di silenziamento genico. Le molecole prendono di mira una sequenza di mRna, o Rna messaggero, delle cellule epatiche, cioè del fegato. Con una serie di effetti a cascata riducono in maniera importante i valori di colesterolo.
Cos’è l’Ldl-C, il “colesterolo cattivo” colpito dal nuovo farmaco di Novartis
Il nuovo medicinale permette di tenere sotto controllo l’Ldl-C, il “colesterolo cattivo”, che gioca un ruolo chiave nello sviluppo e nella progressione delle malattie cardiovascolari e aterosclerotiche, come ha spiegato all’Agi il professor Piergiuseppe Agostoni, direttore dello studio al Monzino di Milano.
La ricerca si focalizza sui pazienti che hanno già sperimentato eventi come infarto e ictus e che, nonostante l’uso di statine e altri farmaci contro il colesterolo, non hanno benefici dalle terapie e continuano ad avere valori di Ldl-C alti. L’Inclirisan ha già mostrato di poter abbassare questi livelli fino al 50%. Un risultato straordinario se paragonato con i farmaci attualmente in uso nei pazienti con patologie cerebrovascolari e polivascolari.
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Perché l’Inclirisan è stato definito “vaccino anti infarto” e quali sono i suoi vantaggi
Anche l’Inclirisan, come i vaccini anti Covid, sfrutta l’Rna messaggero, ma agisce in maniera molto diversa. Non è infatti un vero vaccino, anche se condivide con questa classe di farmaci le modalità di somministrazione. Viene infatti iniettato sottocute, come accade anche con l’eparina, ad esempio, due volte all’anno.
Agendo solo su un bersaglio specifico, inoltre, è ben tollerato dai pazienti che lo ricevono, e non ha particolari effetti collaterali, specie se paragonato, ad esempio, alle statine ad alte dosi.
A differenza delle terapie per il colesterolo alto l’Inclirisan ha proprio il grande vantaggio di essere somministrato in ambulatorio e solo due volte in 12 mesi, liberando i pazienti dall’impegno quotidiano dell’assunzione di pastiglie, che spesso causano effetti indesiderati all’organismo.
Vi abbiamo spiegato qui come funzionano i vaccini a mRna e perché sono sicuri. È di poco tempo fa la notizia dell’arrivo del vaccino italiano contro il Covid, come vi abbiamo anticipato qua. Tra 5 o 10 anni, inoltre, potrebbe arrivare finalmente un vaccino contro i tumori, di cui vi abbiamo parlato qui.