Dengue, verso la peggiore epidemia della storia in America. Italia prima in Europa per casi

L’Organizzazione Panamericana della Sanità (Ops) ha lanciato un nuovo allarme sull’aumento dei casi di Dengue nelle Americhe. Cosa aspettarsi in Italia

Pubblicato: 29 Marzo 2024 11:25

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

“La peggiore epidemia della storia della Dengue in America“. L’Organizzazione Panamericana della Sanità (Ops) ha lanciato un nuovo allarme sull’aumento dei casi di Dengue nelle Americhe. Al 26 marzo 2024, nella regione sono stati segnalati oltre 3,5 milioni di casi e più di 1.000 morti. “Questo è motivo di preoccupazione, perché rappresenta il triplo dei casi rispetto a quelli segnalati per lo stesso periodo nel 2023, un anno record con oltre 4,5 milioni di segnalazioni nella regione”, ha dichiarato il direttore dell’Ops Jarbas Barbosa.

Vediamo qual è la situazione in America latina e cosa rischiamo invece in Italia. Il Ministero della salute ha pubblicato anche un vademecum con le regole da seguire quando si viaggia.

Dengue, rischio peggiore epidemia della storia in America Latina

L’Organizzazione Panamericana della Sanità ha lanciato un nuovo allarme sull’aumento dei casi di Dengue nelle Americhe. La malattia è in aumento in tutta l’America Latina e nei Caraibi, ma i Paesi più colpiti ad oggi sono Brasile (83%), Paraguay (5,3%) e Argentina (3,7%), che rappresentano il 92% dei casi e l’87% dei decessi.

Questo aumento è dovuto essenzialmente alla stagione di trasmissione del virus più elevata nell’emisfero meridionale, quando la zanzara cosiddetta Aedes a Egypti, vettore della Dengue, prospera grazie al clima caldo e piovoso. La malattia ha infatti un andamento stagionale: la maggior parte dei casi nell’emisfero sud si verifica nella prima parte dell’anno, mentre nell’emisfero nord la maggior parte dei casi si verifica nella seconda metà. La zanzara vettore è distribuita quasi esclusivamente nelle Americhe, solo il Canada e il Cile continentale sono esenti.

Il direttore dell’Ops Jarbas Barbosa ha avvertito che stiamo assistendo a un aumento dei casi anche in Paesi come Barbados, Costa Rica, Guadalupa, Guatemala, Martinica e Messico, dove la trasmissione è solitamente più elevata nella seconda metà dell’anno. E purtroppo la presenza della zanzara vettore e altri casi sono stati rilevati in nuove aree geografiche, sollevando preoccupazioni sul fatto che alcuni Paesi potrebbero non essere preparati ad affrontare un aumento della trasmissione. Da segnalare il caso dell’Uruguay, che non ha casi di Dengue ma ha nel suo territorio la zanzara.

La presenza di tutti e quattro i sierotipi di Dengue nella regione aumenta il rischio di epidemie e forme gravi della malattia. La circolazione simultanea di due o più sierotipi è stata osservata in ben 21 Paesi e territori delle Americhe.

Barbosa ha sottolineato l’importanza di agire tempestivamente per prevenire e controllare la trasmissione della malattia della zanzara e scongiurare vittime, sottolineando che, nonostante l’aumento record dei casi nel 2023, il tasso di mortalità dei casi di Dengue nella regione è rimasto al di sotto dello 0,05%. Questo, ha osservato, “è molto incoraggiante, considerando i picchi di casi che abbiamo osservato da allora”.

Questo risultato è stato possibile grazie al sostegno dell’Ops ai Paesi dal 2010 attraverso una strategia globale per controllare la Dengue e altre malattie trasmesse dalle zanzare. Una strategia che si basa sul rafforzamento della sorveglianza, sulla diagnosi precoce e il trattamento tempestivo dei casi.

Le cause della Dengue

Diversi fattori ambientali e sociali contribuiscono alla diffusione della Dengue, tra cui l’aumento delle temperature, gli eventi meteorologici estremi e il fenomeno El Niño. Anche la rapida crescita della popolazione e l’urbanizzazione non pianificata svolgono un ruolo cruciale. Le cattive condizioni abitative e i servizi idrici e igienico-sanitari inadeguati creano poi siti di riproduzione delle zanzare attraverso oggetti di scarto che possono raccogliere l’acqua.

Oggi circa 500 milioni di persone nelle Americhe sono a rischio di contrarre la Dengue. L’incidenza è aumentata in quella regione negli ultimi quattro decenni, da 1,5 milioni di casi cumulativi negli anni ’80 a 16,2 milioni nel decennio 2010-2019.

Nel 2023, il numero più alto di casi è stato segnalato proprio lì, con un totale di 4.565.911 casi, inclusi 7.653 (0,17%) casi gravi e 2.340 decessi, con un tasso di mortalità dello 0,051%. Ma è da sottolineare che, dopo l’infezione con un sierotipo, la successiva infezione con un sierotipo diverso aumenta il rischio di una persona di avere una Dengue da grave a mortale.

Dengue, cos’è la malattia delle zanzare

La Dengue si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta da uno dei quattro sierotipi del virus. Come spiega l’Istituto superiore di sanità italiano, non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.

Come spiega anche il Ministero della salute italiano in una circolare emanata, si manifesta come una malattia febbrile che può colpire potenzialmente tutti, neonati, bambini e adulti, anche se nei bambini può essere persino asintomatica. L’infezione può essere senza sintomi anche per gli adulti, o presentarsi con sintomi che vanno da una febbre moderata a una febbre alta invalidante, con forte mal di testa, dolore dietro gli occhi, dolori muscolari e articolari ed eruzioni cutanee. La malattia può evolvere in grave quando si presentano shock, mancanza di respiro, gravi emorragie e/o complicazioni agli organi. Ad oggi purtroppo non esiste un farmaco specifico per curarla.

Non esistono una cura o un farmaco specifici per la Dengue e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Gli esperti consigliano comunque riposo assoluto, farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e spossatezza possono rimanere anche per alcune settimane.

In Brasile gli scienziati però useranno milioni di zanzare modificate dal batterio Wolbachia per combattere il virus. Il Paese guidato da Lula punta così a creare una campagna di contenimento attivando un processo di incompatibilità citoplasmatica con lo scopo di porre un freno ai quasi 2 milioni di contagi da Dengue.

La situazione in Europa e in Italia

In Europa sono 3 i Paesi che hanno registrato casi ed epidemie autoctone sporadiche di Dengue, tra il 1 gennaio e il 5 dicembre 2023. L’Italia purtroppo è il primo, con 82 casi, seguita da Francia, 43 casi, e Spagna, 3. A novembre scorso, a Firenze si è registrato anche un caso mortale.

Come ha spiegato il Direttore generale del Ministero della salute Francesco Vaia, “la zanzara Aedes aegypti, zanzara vettore specifico di Zika ed anche del virus Dengue, non è presente nel nostro territorio e, pertanto, ne vogliamo impedire l’arrivo in Italia. Tra l’altro il nostro Paese è uno dei pochi se non l’unico in Europa che ha queste misure alla frontiera”.

A febbraio 2023, l’Aifa-Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato l’utilizzo e la commercializzazione di Qdenga (Takeda), un vaccino tetravalente vivo attenuato per la prevenzione della malattia causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi del virus. Il vaccino ha ricevuto anche l’approvazione da parte dell’Ema-European medicines agency a dicembre 2022. Un secondo vaccino, il Dengvaxia (Sanofi Pasteur), non commercializzato in Italia, è indicato solo per persone residenti in aree endemiche e che abbiano avuto una precedente infezione da Dengue, confermata attraverso dei test di laboratorio.

I consigli del Ministero della salute

Il Ministero della salute italiano ha elaborato alcune raccomandazioni su chi si deve mettere in viaggio, azioni utili da compiere prima, durante e dopo il viaggio.

Prima di partire per un viaggio

Prima di tutto è utile informarsi sulla presenza di Dengue nel Paese di destinazione, anche consultando il sito www.viaggiaresicuri.it del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Necessario anche fare riferimento al centro di medicina dei viaggi per l’eventuale vaccinazione.

Prevenire la puntura di zanzare

Quando si è in viaggio, prevenire la puntura di zanzare, soprattutto al mattino presto e nel tardo pomeriggio, usando piccoli accorgimenti:

  • indossare vestiti lunghi e chiari che coprano gran parte del corpo
  • usare repellenti per zanzare e insetti
  • soggiornare se possibile in luoghi provvisti di zanzariere e aria condizionata.

Al rientro in Italia

Al rientro in Italia, a scopo precauzionale, il Ministero della salute suggerisce di contattare il prima possibile il proprio medico riferendo del recente viaggio se nei 14 giorni che seguono il ritorno si dovessero presentare sintomi compatibili con la Dengue, come:

  • febbre anche elevata a insorgenza improvvisa
  • cefalea
  • dolore oculare
  • dolori articolari e muscolari
  • nausea e vomito
  • linfonodi aumentati di volume
  • eruzioni cutanee
  • emorragie minori.