Allarme Gryphon, boom di contagi: perché la variante Covid fa paura

La veloce diffusione nel mondo della variante Gryphon ha messo in allerta virologi e immunologi: sarebbe la più elusiva di tutte le forme del Covid

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Redazione

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L’incubo della pandemia non è ancora finito e potrebbe presto arricchirsi di un nuovo capitolo. Gli occhi del mondo scientifico sono ormai puntati sulla nuova mutazione del Covid: la sottovariante XBB.1.5, nota anche come Gryphon. Appartenente alla numerosa famiglia delle varianti Omicron, sarebbe la causa dell’impennata di contagi, ricoveri e decessi che si sono registrati in Cina negli ultimi due mesi.

Manca tuttavia ancora la certezza: Pechino non ha fornito alla comunità internazionale dati esaustivi, anche se tutti gli indizi sulla nuova ondata farebbero propendere per questa possibilità. Nel Paese asiatico l’emergenza sanitaria è tornata in primo piano dopo l’allentamento delle restrizioni e secondo la società di analisi britannica Airinfinity si è verificato un boom di contagi particolarmente repentino. Le stime parlano di 1 milione di contagi al giorno e 5mila decessi ogni 24 ore.

Qui le varianti che ci minacciano dalla Cina.

La diffusione della variante Covid Gryphon

La variante Gryphon stando alle previsioni sarebbe destinata a sostituire le altre sottovarianti comuni attualmente in circolazione e con cui è in competizione, come la Cerberus (BQ.1.1). I casi legati a questa nuova mutazione sono stati già riscontrati in diversi Paesi del mondo.

In Italia al 27 dicembre costituiva l’1,82% del virus Sars-CoV-2. Come segnalato dal sito Our World in Data sulla base delle sequenze genetiche depositate nella banca dati internazionale Gisaid, è stata rilevata anche in Francia (1,22%), Belgio (4,56%), Germania (2,05%), Spagna (2,61%) e Regno Unito (5,44%).

Ma la XBB.1.5 è stata riscontrata anche Oltreoceano, sia in Canada (1,93%) che negli Stati Uniti (13,42%). Proprio negli Usa, nello specifico, potrebbe essere collegata al recente aumento del 140% dei ricoveri a New York negli ultimi 30 giorni.

Qui abbiamo parlato dell’obbligo di tampone per chi arriva dalla Cina.

Le caratteristiche della mutazione

Secondo i dati raccolti dalla comunità scientifica la nuova sottovariante sarebbe “la più elusiva” di tutta la pandemia. Individuata per la prima volta lo scorso agosto, Gryphon si è originata da una ricombinazione di altre due sottovarianti Omicron. Questo vuol dire che qualcuno è stato contagiato contemporaneamente da due lignaggi che poi nel processo di replicazione si sono uniti.

Come reso noto nel documento “Tracking SARS-CoV-2 variants” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), XBB.1.5 presenta il profilo genetico di Omicron 2 (BA.2) con molteplici mutazioni sulla proteina Spike, il gancio biologico che il virus sfrutta per legarsi al recettore Ace2 delle cellule umane e moltiplicarsi. Nel dettaglio, a permettere la veloce trasmissione sarebbe la sua mutazione F486P, che agevolerebbe l’elusione degli anticorpi neutralizzanti, sia quelli indotti da una precedente infezione che quelli innescati dalla vaccinazione.

Inoltre sono state riscontrate quattro variazioni della nucleoproteina N utile per proteggere il genoma virale, come una sorta di scudo. Date queste caratteristiche, secondo gli esperti il Covid sta quindi migliorando la sua capacità di replicarsi da un organismo all’altro.

Quali sono i sintomi

Ma quali sono i sintomi della variante Gryphon? Esattamente come quelli di Cerberus, ad essere colpite sono le alte vie aeree dell’apparato respiratorio. L’infezione può provocare:

  • Naso tappato;
  • Mal di gola;
  • Mal di testa;
  • Tosse secca;
  • Stanchezza;
  • Starnuti;
  • Vertigini.

Rispetto alla variante Omicron con cui è in competizione, XBB.1.5 sarebbe tuttavia più aggressiva. Per questo cresce l’allerta sui soggetti più fragili, come gli immunocompromessi e gli anziani.

Il timore di una nuova ondata mondiale

Ad oggi l’arma di difesa più efficace contro l’infezione continua a restare il vaccino. Secondo uno studio della Emory University, della Stanford University e del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) il booster aggiornato garantisce una migliore neutralizzazione di tutte le sottovarianti Omicron, proteggendo dalla malattia grave.

Il fatto tuttavia che la mutazione F486P della variante Gryphon sia in grado di sfuggire agli anticorpi generati potrebbe causare la nascita di ulteriori forme di Covid più elusive e trasmissibili. Il rischio, in attesa di studi più approfonditi sulla potenziale cura, è quello di andare incontro a una nuova ondata di ricoveri in tutto il mondo.

Qui le mosse del governo italiano in caso di nuova ondata.