Allarme poliomielite, New York dichiara lo stato d’emergenza

Le autorità hanno trovato tracce del virus nelle acque reflue di cinque contee, compresa quella della Grande Mela. E hanno lanciato l'appello alla vaccinazione

Dopo la rilevazione tra luglio e agosto del primo caso nell’arco di un decennio (ne abbiamo parlato qui), l’incubo della poliomielite torna ad allarmare New York. La governatrice dello Stato americano, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato di emergenza sanitario dopo il ritrovamento di tracce del virus nelle acque di cinque contee. Tra cui figura proprio quella della Grande Mela.

L’allarme polio e l’ordinanza della governatrice

L’ordinanza della governatrice consentirà di accelerare la campagna di vaccinazioni anti-polio consentendo anche agli operatori dei servizi di emergenza, alle ostetriche e ai farmacisti di somministrare il rimedio. Il primo caso di poliomielite in quasi un decennio era stato identificato a luglio nello Stato di New York. Ad agosto, tracce di poliomielite erano state trovate nelle acque reflue di New York.

Oggi le autorità statali hanno annunciato di aver identificato il virus in 57 campioni raccolti da diverse contee dello Stato tra maggio e agosto. “Sulla polio non possiamo tirare i dadi”, ha affermato la commissaria alla Sanità dello Stato di New York, la dottoressa Mary Bassett, sottolineando che il vaccino “contro la poliomielite è sicuro ed efficace” e invitando la popolazione a “non aspettare a vaccinarsi”.

Le tracce del virus nelle acque reflue

Del caso si è occupato a fondo il New York Times. La maggior parte dei campioni di acque contaminate dal virus è stata raccolta nella contea di Rockland. Di questi, 50 sono risultati geneticamente collegati al caso di un residente dell’area, il primo accertato. Tredici di questi campioni di acque reflue sono poi stati raccolti nella contea di Orange, sei nella contea di Sullivan e uno nella contea di Nassau.

Gli Stati Uniti nutrono una preoccupazione atavica, quasi fisiologica, per la diffusione della poliomielite, che ha raggiunto un picco nel 1952 con oltre 21mila casi registrati. Nella stessa decade, nel 1958, in Italia furono invece notificati oltre 8mila casi. L’ultimo caso americano risaliva al 1979, mentre nel nostro Paese è stato notificato nel 1982.

Il tasso di vaccinazione contro la poliomielite

Il tasso medio di vaccinazione contro la poliomielite, una malattia che si credeva debellata, in tutta l’area tra i bambini di età inferiore a 2 anni è di circa il 79% (qui trovate la lista di tutti i vaccini obbligatori in Italia). Il tasso nella contea di Rockland è di circa il 60%, di poco superiore a quello di Orange County (59%) e di poco inferiore a quello osservato nella contea di Sullivan (circa il 62%).

A New York City e nella contea di Nassau, i tassi di vaccinazione sono decisamente più alti. A Nassau, la percentuale per quanto riguarda i bambini di età inferiore ai 2 anni è di circa il 79%. A New York City, circa l’86% dei bambini di età pari o inferiore a 5 anni viene vaccinato. Nonostante questi dati rassicuranti, migliaia di famiglie stanno sviluppando timori crescenti legati soprattutto alla contemporaneità tra lo stato d’emergenza e il rientro degli studenti a scuola. Timori che non non riguardano soltanto la polio, ma anche il vaiolo delle scimmie (il virus sta mutando? I nuovi sintomi spia). Tuttavia per gli studenti della metropoli tentacolare il rischio di contagio risulta estremamente basso.