Quali sono i vaccini obbligatori in Italia

Scopri per data di nascita qual è la lista dei vaccini obbligatori e le sanzioni per i non vaccinati

Foto di Francesca Cimellaro

Francesca Cimellaro

Avvocato Civilista

Laureata presso l'Università degli Studi di Milano, in seguito alla formazione presso il Foro di Milano, è iscritta all'albo degli avvocati di Varese e si occupa principalmente dell'ambito civilistico.

L’introduzione delle vaccinazioni è stato uno degli interventi di sanità pubblica più rilevanti nella storia dell’umanità, perché ha dato un contributo deciso nell’abbattimento dei tassi di morbosità e mortalità delle patologie prevenibili. In Italia, le vaccinazioni seguono un preciso Calendario Vaccinale che viene predisposto dal Ministero della Salute ed è incluso nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale.

In esso, viene descritta la successione cronologica con cui vanno somministrati i vaccini a bambini e adolescenti, utile certamente per medici di base e pediatri, ma anche per i genitori. Quali sono allora i vaccini obbligatori nel nostro Paese? Come si distribuiscono per anno di nascita? E quali, ancora, sono i rischi e le relative sanzioni per chi non è in regola? Scopriamo insieme tutte le informazioni utili per non farsi trovare impreparati.

Vaccini obbligatori in Italia

Quali sono i vaccini obbligatori in Italia? Una domanda per nulla banale, e che moltissimi tra noi si pongono soprattutto da quando una nuova legge ha introdotto importanti cambiamenti in ambito vaccinale su tutto lo Stivale. Si tratta dell’ormai noto Decreto vaccini, realizzato nel 2017, e che ha portato il numero di vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia e nell’adolescenza nel nostro Paese da quattro a dieci.

Il provvedimento, che ha di conseguenza introdotto sei nuovi vaccini a carattere obbligatorio, è stato approvato con lo scopo ben preciso di contrastare una tendenza in atto fin dal 2013, che vedeva un progressivo calo delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate su tutto il territorio nazionale. Ciò ha portato ad una copertura vaccinale media in Italia al di sotto del 95%. Un numero fondamentale, raccomandato dall’Associazione Mondiale della Sanità e associato alla cosiddetta “immunità di gregge“, vale a dire una soglia che protegge indirettamente anche coloro che non possono essere vaccinati, generalmente per problemi di salute.

Il Decreto legge n. 73 del 7 giugno 2017, denominato “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” e modificato dalla Legge di conversione n. 119 del 31 luglio 2017, ha di fatto fissato 10 vaccinazioni obbligatorie. Previste per i minori da 0 fino a 16 anni, ad essere precisi, 16 anni e 364 giorni. A seguire, l’elenco dei 10 vaccini fissato dal Ministero della Salute:

  • anti-poliomelitica
  • anti-difterica
  • anti-tetanica
  • anti-epatite B
  • anti-pertosse
  • anti Haemophilusinfluenzae tipo B
  • anti-morbillo
  • anti-rosolia
  • anti-parotite
  • anti-varicella

In ogni caso, è necessario fare degli appunti. Prima di tutto, l’obbligatorietà è prevista per tutte le dosi necessarie per queste vaccinazioni e per tutti i successivi richiami, ma quella delle ultime quattro, quindi anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella, è soggetta per legge a revisione ogni tre anni in base ai dati epidemiologici e alle coperture vaccinali raggiunte in quel momento storico.

In secondo luogo, è bene sottolineare che tutte e dieci le vaccinazioni obbligatorie in Italia, comprese tutte le dosi e i richiami, vengono somministrate a titolo gratuito a tutti i bambini e ai ragazzi nati dal 2001 in poi. Questo sta a significare che, anche se un genitore in passato non ha fatto somministrare il vaccino al proprio figlio, non dovrà comunque pagare la vaccinazione obbligatoria mancante dell’elenco poco più in alto.

Vaccini obbligatori per anno di nascita

Attenzione però, perché molte delle dieci vaccinazioni di cui abbiamo parlato non sono più disponibili singolarmente, ma solo in quelle conosciute come formulazioni combinate. Ecco allora quali sono i vaccini che solitamente vengono somministrati nei centri vaccinali in tutta Italia:

  • vaccino esavalente – come da calendario ministeriale, è somministrato ai bambini che hanno già compiuto il secondo mese di vita, con tre dosi distribuite nell’arco del primo anno di età. Il vaccino esavalente comprende ben sei vaccini obbligatori: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse e anti Haemophilus influenzae di tipo B. Per quanto riguarda i richiami di difterite, tetano, pertosse e poliomielite che vengono eseguiti in età scolare sono utilizzate delle altre formulazioni combinate specifiche.
  • vaccino trivalente MPR – questo vaccino viene invece somministrato tra il 13esimo e il 15esimo mese di vita del bambino o della bambina. Il richiamo è poi fissato al sesto anno di età, ed è utile per proteggere i nostri figli dal morbillo, dalla rosolia e dalla parotite.
  • vaccino contro la varicella: si tratta di un tipo di vaccinazione che può venire somministrata con un vaccino monovalente, ovvero da sola, oppure all’interno di una formulazione di tipo quadrivalente, che in un’unica soluzione associa l’anti-varicella al già citato trivalente MPR.

Per la legge del 2017, tutti i bambini e i ragazzi fino ai 16 anni devono essere in regola con le vaccinazioni al momento dell’iscrizione ad asili e scuole. Il tipo e soprattutto il numero di vaccinazioni che sono richieste per evitare rischi e sanzioni non sono però tutte uguali, ma variano a seconda dell’anno di nascita del bambino, andando di pari passo con il piano vaccinale che era in vigore all’epoca. Per semplificare, è possibile seguire lo schema seguente:

  • i bambini nati tra il 2001 e il 2016 devono essere in regola con 9 vaccinazioni, cioè quelle che sono comprese nel vaccino esavalente, anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse e anti Haemophilus influenzae di tipo B, e nel trivalente, anti morbillo, parotite e rosolia.
  • i bambini nati dal 2017 devono essere in regola con tutte e 10 le vaccinazioni, andando a comprendere anche quella utile contro la varicella.

Più nello specifico, il Calendario Vaccinale ha stabilito un ciclo base di tre dosi che vanno assunte entro il compimento del primo anno di età, assieme ad un richiamo effettuato a sei anni, per antidifterica, antipoliomielite, antitetanica e antipertosse. Entro i dodici mesi dalla nascita, ai piccoli deve essere somministrata anche l’antiepatite virale B, per scongiurare il rischio di patologie epatiche, e l’antihaemophilus influenzae tipo B. Tutte obbligatore per chi è nato a partire dal 2001. L’antivaricella, invece, assume carattere di obbligatorietà solo per quelli che sono nati nel 2017: la vaccinazione viene realizzata a due anni di età, con il successivo richiamo previsto a sei anni.

Vaccini non obbligatori

Ora che sappiamo quali sono i vaccini obbligatori qui in Italia, possiamo spendere qualche parola anche per le vaccinazioni non obbligatorie ma “fortemente raccomandate” dai medici di base. Tra queste, abbiamo l’antimeningococcica B e l’antimeningococcica C, che vanno a contrastare la meningite da meningococco, l’antipneumococcica e l’antirotavirus, che invece vanno ad ostacolare il virus che provoca la gastroenterite pediatrica. Anche quelle non obbligatorie seguono comunque un calendario ministeriale ben preciso: a seconda del vaccino, si consiglia di assumere due o tre dosi di antirotavirus nel primo anno, tre dosi per l’antipneumococcica, tre o quattro dosi di antimeningococcica B, e infine una sola dose di antimeningococcica C all’età di due anni.

Se le vaccinazioni obbligatorie sono assolutamente gratuite, lo stesso non vale per quelle raccomandate incluse nel Calendario Vaccinale ministeriale, che prevedono l’esenzione da ogni spesa solo per qui bambini direttamente invitati dai centri vaccinali. Tra queste, le vaccinazioni anti-meningococco C e quella anti-pneumococcica sono gratis per i bambini nati dal 2012, mentre quelli nati dal 2017 possono ricevere gratuitamente anche la somministrazione nei primi mesi di vita della vaccinazione anti-meningococco B e di quella anti-rotavirus.

Per quanto riguarda la vaccinazione anti-papillomavirus, questa viene offerta alle ragazze nate dal 2012, e ai ragazzi che sono nati a partire dal 2017. Sempre per quelli nati in questo stesso anno, è in vigore anche la vaccinazione gratuita anti-meningococchi ACWY, pensata per gli adolescenti di 12 anni di età. Da notare che, anche se non rientriamo nel piano gratuito previsto dal Governo, se interessati possiamo metterci in contatto con il centro vaccinale della nostra Azienda sanitaria per informarci su eventuali prezzi calmierati.

Quando è possibile non vaccinarsi

Esistono alcuni casi specifici in cui bambini e ragazzi possono essere esonerati dai vaccini obbligatori per iscriversi e frequentare la scuola. È il caso in cui il bambino non è stato vaccinato ma ha già avuto la malattia in modo naturale. I genitori sono allora chiamati a far attestare il caso al pediatra o dal medico di base curante, che devono rilasciare una certificazione. La certificazione è gratuita, ma va corredata da analisi del sangue a pagamento, che servono a provare l’avvenuta malattia naturale. In alternativa, è anche possibile presentare al momento dell’iscrizione la copia della notifica di malattia infettiva che il pediatra o il medico di base è tenuto ad inviare alla ASL contemporaneamente alla diagnosi.

L’esonero dall’obbligo di vaccinazione in Italia è previsto pure in casi di accertato pericolo per la salute del paziente. Si tratta di esoneri sia permanenti che temporanei, e sono accettati solo in circostanze documentabili che controindicano in modo assoluto la vaccinazione. Le condizioni per l’esonero devono quindi essere certificate ancora una volta dal medico di base o dal pediatra, con il rilascio di una certificazione gratis. Questo aiuterà scuole e asili ad inserire i minori non vaccinati in classi nelle quali sono presenti soltanto minori vaccinati o immuni per malattia naturale.

Sanzioni e rischi per i non vaccinati

Non rispettare le indicazioni per quanto riguarda i vaccini obbligatori implica tutta una serie di limiti e, in determinate situazioni, anche delle sanzioni pecuniarie. I bambini non in regola non possono allora essere iscritti e frequentare asili nido, scuole materne e altri servizi per l’infanzia, sia pubblici che privati. Obbligo, questo, che vale anche alle elementari, alle medie e nei primi due anni delle scuole superiori e degli istituti professionali – quindi fino a 16 anni e 364 giorni. In questo secondo scenario, però, sarà possibile procedere con l’iscrizione, a patto di esaudire le sanzioni previste.

Prima di sanzionare economicamente i genitori del bambino o del ragazzo, l’ASL procede a contattare la famiglia per fissare un colloquio a carattere informativo, indicando le modalità e le tempistiche per effettuare le vaccinazioni obbligatorie secondo il decreto.

Se i genitori non si presentano all’incontro con l’ASL, oppure decidono comunque di non procedere con la somministrazione del vaccino, l’azienda sanitaria può comminare una sanzione amministrativa dai 100 ai 500 euro, applicata in un’unica soluzione. Questa è naturalmente variabile, tenendo conto del numero di vaccinazioni omesse. Pagare la multa estingue totalmente dall’obbligo vaccinale, ma non permette la frequentazione di nidi, asili e servizi per l’infanzia pubblici e privati.