Il trend demografico non lascia dubbi. Ci stiamo avviando verso una vera e propria bolla costituita da un elevato numero di persone avanti con gli anni, in molti casi con malattie croniche. E la prevenzione mirata ed efficace può diventare lo strumento strategico per proteggere il singolo e favorire la sostenibilità della sanità pubblica.
A segnalare questa realtà, circostanziandola con fatti e numeri frutto della scienza, è il Documento di Posizione “Verso un nuovo modello di prevenzione vaccinale nell’anziano. Proposte operative per un modello fondato su evidenze, sostenibilità e capacità organizzativa”. Il documento è stato presentato da HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo – da più di 10 anni portavoce degli over 65 in sanità – nel corso dell’Assise Nazionale sulla Prevenzione delle Malattie Infettive nell’Anziano presso l’Istituto Enciclopedia Italiana Treccani.
Nata più di 10 anni fa con l’obiettivo di promuovere in Italia politiche e iniziative per la tutela della salute dell’anziano, HappyAgeing, portavoce di questa fascia di popolazione, cerca di garantirne benessere e diritti. L’Alleanza rappresenta, di fatto, una piattaforma unica di confronto, proposta e azione tra le realtà scientifiche, associative e sindacali che la compongono. La pubblicazione, realizzata a seguito di un confronto con il CIP – Coordinamento Interregionale Prevenzione e importanti attori direttamente coinvolti nell’organizzazione, gestione e monitoraggio dei programmi vaccinali, propone un nuovo approccio strategico basato su tre dimensioni fondamentali – scientifica, organizzativa ed economica – per rendere il sistema vaccinale più vicino ai bisogni reali della popolazione over 65.
Indice
Il valore della prevenzione vaccinale
Sul piano economico il documento evidenzia una cronica sottovalutazione del valore della vaccinazione come investimento. Le risorse destinate alla prevenzione sono limitate, rigide e spesso assorbite dal mantenimento dell’esistente a scapito dell’innovazione. Mancano strumenti strutturali per valutare il ritorno economico delle strategie vaccinali. Eppure, l’insufficiente copertura vaccinale tra la popolazione adulta e anziana genera un impatto economico significativo: si stima una perdita annua pari a 610 milioni di euro in gettito fiscale, un aumento di costi sociali pari a 3,1 miliardi e fino a 10,8 miliardi di perdite in termini di PIL.
Bisogna però disegnare il futuro per ottenere i risultati migliori. Secondo Michele Conversano, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di HappyAgeing,
“oggi serve una visione chiara e coerente che permetta agli anziani di vivere più a lungo ma soprattutto in buona salute. La vaccinazione è uno strumento formidabile per prevenire malattie infettive, ridurre il carico di morbosità e mortalità, limitare le ospedalizzazioni e preservare l’autonomia dei soggetti, oltre a consentire al sistema sanitario di allocare in modo più efficiente le proprie risorse. Ma le coperture sono ancora troppo basse e la frammentazione organizzativa crea disuguaglianze inaccettabili”.
“Sotto il profilo scientifico, il principale limite è rappresentato dal mancato aggiornamento tempestivo del Calendario Vaccinale del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) che non riflette più le attuali evidenze scientifiche né l’evoluzione del panorama epidemiologico. Ne derivano disomogeneità applicative tra Regioni, incertezze operative e un ritardo nell’integrazione delle innovazioni, come i vaccini contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), nei percorsi di offerta per la popolazione anziana”.
Le proposte del documento per le vaccinazioni
Secondo quanto riportato, diversi sono i punti da tenere presenti nel disegnare il futuro. Occorre innanzitutto aggiornare formalmente il calendario nazionale, rendendo esplicite le nuove indicazioni e garantendo un allineamento tra raccomandazioni e attuazione. . E’ altresì fondamentale avere ogni anno, in tempo utile, la Circolare Ministeriale di aggiornamento per la vaccinazione antinfluenzale e per Covid-19, così come l’aggiornamento delle indicazioni vaccinali per l’Herpes Zoster. Infine, è importante garantire equità tra territori nell’offerta vaccinale.
segnala Conversano.
Da non sottovalutare, secondo gli esperti, è anche la “semplicità” dei passaggi per giungere alla vaccinazione, con strategie di prossimità che aiutino le persone ad ottenere le prestazioni che possono favorirne il benessere.
“Occorre costruire un’offerta vaccinale durante tutto l’anno che preveda la destagionalizzazione delle somministrazioni attraverso la definizione di un ‘Calendario Vaccinale’ che includa anche tutte le vaccinazioni per l’anziano previste dal PNPV e pianificando quindi le somministrazioni di quelle non stagionali al di fuori del periodo autunnale. Tra gli strumenti più efficaci vi è certamente la chiamata attiva, che deve essere operativa per fascia di età attraverso mezzi tradizionali, come la lettera o la telefonata, oppure mezzi innovativi come gli SMS, le app di messaggistica istantanea e le email. Rispetto al trattamento dei dati sensibili, opportuno introdurre una norma chiara che consenta l’uso dei flussi correnti per targettizzare iniziative di prevenzione, con adeguate garanzie per i cittadini”
commenta Francesca Russo, Coordinatrice del CIP, Coordinamento Interregionale Prevenzione.
Come migliorare l’organizzazione
La dimensione organizzativa si conferma purtroppo ancora fragile: governance frammentata, anagrafe vaccinale incompleta e ritardi nell’accesso ai dati ostacolano la pianificazione e il monitoraggio. A queste criticità si aggiungono un uso ancora marginale della chiamata attiva e i limiti nell’interoperabilità dei sistemi informativi e nella gestione dei dati sensibili per finalità di prevenzione.
L’accesso ai vaccini per gli over 65, però, non può dipendere dal luogo in cui si vive. Nel Documento HappyAgeing avanza alcune possibili soluzioni:
- rendere operativa la cabina di regia nazionale per il nuovo PNPV e le Circolari ministeriali con compiti di indirizzo e monitoraggio;
- rafforzare l’infrastruttura digitale per una gestione più integrata ed efficiente dell’offerta (anagrafe vaccinale e gestione dei dati);
- potenziare sul territorio il ruolo dei Dipartimenti di Prevenzione come organo centrale nel coordinamento della rete di Operatori che ruotano intorno alle vaccinazioni;
- adottare un modello unificato di consenso informato per favorire una scelta responsabile e consapevole da parte del cittadino;
- ampliare gli attori dell’offerta vaccinale (rafforzare la collaborazione con Medici di Medicina Generale, Specialisti Ospedalieri e Territoriali, e farmacie);
- realizzare un adeguato percorso di comunicazione alla popolazione.