È la rivoluzione dei partiti minori. Con le elezioni europee sempre più vicine crescono le formazioni più piccole, che hanno modo di portare avanti una campagna elettorale martellante mentre le principali sigle del Paese si trovano a fare i conti con questioni più o meno importanti che mettono a rischio la sopravvivenza della propria classe dirigente. Tanto tra la maggioranza che tra l’opposizione cambiano lievemente le percentuali delle intenzioni di voto, ma la vera battaglia sembra giocarsi nelle retrovie per aggiudicarsi la tanto agognata soglia di sbarramento.
Indice
L’inchiesta Liguria colpirà Forza Italia?
Il terremoto dell’inchiesta su Giovanni Toti non fa dormire sonni tranquilli al centro-destra. Tra chi accusa gli inquirenti di operare durante la campagna elettorale e chi invece condanna senza processo il presidente della Regione Liguria, c’è una sola certezza: Forza Italia potrebbe perdere sempre più terreno dopo un lungo periodo in cui sembrava aver riconquistato il cuore dei centristi.
Il governatore è uscito formalmente dal partito da molti anni, per dedicarsi al suo prima Cambiamo! e a Noi Moderati dopo, insieme a Maurizio Lupi. Tuttavia il suo volto e la sua giunta sono ancora fortemente legati agli azzurri, almeno per gli elettori che non dimenticano il percorso dei politici. Nel mentre la Lega avanza, nonostante alcuni scivoloni del segretario Matteo Salvini, preso di mira sui social per gli slogan elettorali.
Niente dibattito tv tra Meloni e Schlein
È arrivata in questi giorni la conferma che il dibattito tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein non si farà, per la grande delusione di Bruno Vespa. Il giornalista non ha gradito la mossa della Rai di mettere un veto sul confronto televisivo, previsto per il 23 maggio. Sarebbe stato il primo al femminile, con una presidente del Consiglio e una leader dell’opposizione, ma l’occasione per fare la Storia è sfumata per quello che il padrone di casa di Porta A Porta ha etichettato come un “cavillo burocratico”.
In realtà la questione è molto importante: ospitare la premier e la segretaria dem avrebbe significato operare in contrasto con una delibera della Commissione di Vigilanza Rai sul pluralismo. Come osservato da molti, infatti, nel nostro sistema non vige il bipolarismo e alle elezioni europee non si presenteranno solo due formazioni politiche. Dare voce solo a Fratelli d’Italia e al Pd, seppur in rappresentanza della coalizione di centro-destra e del Campo Largo, si sarebbe potuto tradurre in un danno alle urne per i partiti minori.
I partiti sopra la soglia del 4% alle europee
È certo che Fratelli d’Italia, Pd, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega invieranno i propri candidati a Strasburgo. Per quanto riguarda le formazioni più piccole c’è ancora molta incertezza, dato che la forbice dei sondaggi politici non è così stretta per poter fare previsioni certe. Anche solo mezzo punto percentuale potrebbe infatti fare la differenza tra l’ingresso o meno nell’Europarlamento.
Per ora sono tre i partiti minori che sembrano aver superato la soglia:
- Stati Uniti d’Europa, dell’inedita coppia formata da Matteo Renzi ed Emma Bonino;
- Alleanza Verdi e Sinistra, di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni;
- Azione, di Carlo Calenda.
Chi sale e chi scende nei sondaggi politici
La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate tra l’8 e il 13 maggio. Quella del 17 maggio prende in considerazione i dati forniti da Demopolis, Emg, Eumetra, Quorum, Swg e Tecnè.
Vediamo i dati delle nuove rilevazioni, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati raccolti nei 15 giorni precedenti dagli scorsi sondaggi politici.
- Fratelli d’Italia: 27,2% (=);
- Partito Democratico: 20,6% (+0,2);
- Movimento 5 Stelle: 15,8% (-0,3);
- Forza Italia: 8,5% (-0,2);
- Lega: 8,5% (+0,2);
- Stati Uniti d’Europa 4,6% (=);
- Alleanza Verdi e Sinistra: 4,2% (+0,1);
- Azione: 4% (+0,2);
- Libertà: 2% (+0,1);
- Pace Terra Dignità: 2% (+0,1).