È tutto pronto per il confronto televisivo più atteso dell’anno, quello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Le due leader dei principali partiti d’Italia si sfideranno nella cornice di Porta A Porta, lo storico salotto di Bruno Vespa, che sarà anche il moderatore dell’incontro. Si terrà il 23 maggio, a sole due settimane dalle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno. I loro partiti, almeno stando ai sondaggi politici, saranno anche questa volta i più votati, con un distacco che si accorcia di settimana in settimana e che fa presupporre che il vento stia cambiando.
Il dibattito in TV tra Meloni e Schlein
Il Pd continua a raccogliere consenso, con l’elettorato dem che sembra rinnovare di settimana in settimana la fiducia per la segretaria. Ormai stabilmente al 20%, non sembra minacciato nella leadership del Campo Largo da altre formazioni, su tutte il Movimento 5 Stelle, che invece sta iniziando a perdere terreno. Gli equilibri tra i due big del centro-sinistra potrebbero cambiare ulteriormente proprio in vista del confronto televisivo che sta già facendo discutere.
Un dibattito tra la leader della maggioranza e quella dell’opposizione non piace ai pentastellati, che hanno già sottolineato come la contrapposizione tra le due sia solo una dinamica interna che ha poco a che fare con le elezioni europee. Certo, anche per l’elezione del parlamento comunitario bisognerà scegliere tra destra e sinistra, ma le regole sono diverse da quelle nazionali, e i risultati potrebbero – e dovrebbero – essere ben diversi da quelli delle consultazioni politiche.
Coalizioni sempre meno compatte
L’altro grande appunto mosso dalle fila grilline, e in particolare da Dario Carotenuto, capogruppo M5s in commissione di Vigilanza Rai, è che “ciascuna forza politica va per conto suo” e “la Rai non può far finta che lo scontro sia solo a due”. Ridurre la competizione a solo due formazioni, escludendo gli altri partiti, appare effettivamente come una mossa singolare dato che il nostro sistema non prevede il bipolarismo all’americana o il premierato.
Le coalizioni appaiono in questo momento sempre meno coese: Fratelli d’Italia sta continuando a perdere terreno per la gioia degli alleati, che puntano a tornare al 10%. L’obiettivo è ancora molto lontano, ma non è escluso che le elezioni europee possano concludersi con un exploit significativo di Forza Italia o della Lega.
E se tra il Pd e il M5s sembra essere finita la breve stagione dell’alleanza, anche nel Campo Largo stanno cambiando gli equilibri. Verdi e Sinistra sembrano ormai stabili sopra il 4%, la soglia di sbarramento per le consultazioni comunitarie. Sempre sul 4% si aggirano anche i moderati degli Stati Uniti d’Europa di Matteo Renzi ed Emma Bonino, in realtà proiettati già verso il 5%, e Azione di Carlo Calenda, a un piccolissimo passo dalla percentuale critica.
Chi sale e chi scende nei sondaggi politici
La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate tra il 26 aprile e l’8 maggio. Quella del 10 maggio prende in considerazione i dati forniti da Emg, Eumetra, Euromedia, Piepoli, Quorum, Swg e Tecnè.
Vediamo i dati delle nuove rilevazioni, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati raccolti nei 15 giorni precedenti dagli scorsi sondaggi politici.
- Fratelli d’Italia: 27,2% (-0,4);
- Partito Democratico: 20,6% (+0,5);
- Movimento 5 Stelle: 15,9% (-0,4);
- Forza Italia: 8,6% (+0,1);
- Lega: 8,4% (+0,3);
- Stati Uniti d’Europa 4,7% (+0,1);
- Alleanza Verdi e Sinistra: 4,1% (+0,1);
- Azione: 3,9% (+0,1);
- Libertà: 2,1% (=);
- Pace Terra Dignità: 2% (+0,2).