I sondaggi politici danno Meloni sotto il 30%, Schlein continua a soffrire mentre Conte vola

Gli equilibrismi di Meloni su Ucraina e dazi portano FdI a perdere terreno nei sondaggi elettorali (-0,3%). A sinistra, il M5S (+0,7%) continua a erodere consenso al Pd (-0,2%)

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 8 Marzo 2025 08:00

Sono due i dati che saltano all’occhio consultando gli ultimi sondaggi politici: rispetto alla settimana precedente, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è in calo del -0,3% e scende sotto la quota psicologica del 30%, raggiunta solo pochi giorni prima.

Il secondo fatto degno di nota è il duello fra cugini di area progressista: il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte continua a erodere consenso al Partito Democratico di Elly Schlein: gli ex grillini fanno uno scatto in avanti del +0,7% salendo a quota 12,2%, mentre i Dem continuano a calare: la perdita del -0,2% porta il principale partito d’opposizione al 22,7%. L’astensionismo, poi, è ancora fortissimo.

Chi sale e chi scende nei sondaggi oggi

Le percentuali che seguono sono tratte dalla Supermedia Youtrend effettuata per Agi e rispecchiano le intenzioni di voto degli italiani al 7 marzo 2025. Si tratta della media degli ultimi 15 giorni, messa a confronto con i sondaggi elettorali usciti due settimane prima (qui, invece, i numeri dei sondaggi politici relativi alla scorsa settimana):

  • Fratelli d’Italia – 29,5% (-0,3%);
  • Partito Democratico – 22,7% (-0,2%);
  • Movimento 5 Stelle – 12,2% (+0,7%);
  • Forza Italia – 9% (-0,3%);
  • Lega – 8,3% (-0,2%);
  • Alleanza Verdi e Sinistra – 6,4% (+0,3%);
  • Azione – 2,9% (=);
  • Italia Viva – 2,4% (-0,3%);
  • +Europa – 2% (=);
  • Noi Moderati – 1,2% (+0,3%).

Supermedia Youtrend ha elaborato le intenzioni di voto facendo la quadra fra una serie di sondaggi elettorali: Emg (28 febbraio), Eumetra (27 febbraio), Ipsos (1 marzo), Ixè (27 febbraio), Noto (25 febbraio), Piepoli (2 marzo), Swg (24 febbraio e 3 marzo), Tecnè (21 e 28 febbraio).

Il confronto tra le coalizioni

Al 7 marzo 2025 la situazione è la seguente:

  • centro-destra – 48%;
  • centro-sinistra – 31,1%;
  • Movimento 5 Stelle – 12,2%;
  • Terzo Polo – 5,3%;
  • altri – 3,4%.

La situazione alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024:

  • centro-destra – 46,4%;
  • centro-sinistra – 32,1%;
  • Movimento 5 Stelle – 9,8%;
  • Terzo Polo – 7,1%;
  • altri – 4,7%.

Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:

  • centro-destra – 43,8%;
  • centro-sinistra – 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle – 15,4%;
  • Terzo Polo – 7,8%;
  • altri – 6,9%.

Chi vincerebbe se si votasse oggi

Il calo di FdI, seppur lieve, può essere interpretato come una risposta all’imbarazzo della premier Meloni nel posizionamento in merito alla questione Ucraina. Mentre il francese Macron ha preso la situazione in pugno condannando le mire del Cremlino senza se e senza ma, cosa fa Meloni? Sta con l’alleato di ferro Trump che rivendica il diritto al disimpegno o sta con l’Ue al fianco dell’Ucraina? Lo stesso discorso vale per i dazi commerciali: tempi difficili richiedono leader dalle posizioni nette, non equilibrismi.

Il M5S viene probabilmente premiato dalla posizione puramente pacifista assunta da Conte, mentre il pacifismo variegato da ammiccamenti alla Russia non giova alla Lega di Salvini che perde qualche decimale (-0,2%).

Se si andasse al voto oggi, il centro-destra incasserebbe una sonora vittoria ottenendo il 48% dei voti. Il Campo Largo (Pd e M5S) otterrebbe il 43,3% accomodandosi all’opposizione.

Facendo un’ipotesi puramente speculativa, proviamo a immaginare cosa succederebbe se FdI e Lega dovessero divorziare assecondando le crescenti tensioni e, al contempo, tutte le forze di opposizione dovessero unirsi in matrimonio: il centro-destra decarroccizzato otterrebbe il 44% mentre il Campo Larghissimo porterebbe a casa il 48,6%. Abbastanza per vincere le elezioni.

Astensionismo ancora fortissimo

Ma è il partito del non voto a conquistare il primo posto nei sondaggi politici: secondo il sondaggio Euromedia Research per Porta a Porta diffuso il 6 marzo, gli indecisi sommati a chi si abbandona all’astensionismo valgono il 47,5% dell’elettorato. Prendendo per buoni questi numeri, tutte le cifre che abbiamo espresso in precedenza, dunque, non vanno riferite al 100% dell’elettorato, ma al 52,5%.