Giorgia Meloni in calo nei sondaggi politici: settimana di tensioni per il Governo

Fratelli d'Italia e tutti i partiti maggiori subiscono un calo nei sondaggi politici dopo l'accelerazione delle Europee in una settimana di polemiche e scontri

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

I politici italiani non sembrano intenzionati a farsi mediaticamente da parte neanche in un momento in cui l’opinione pubblica è intenta a seguire l’evento sportivo più importante dell’anno. Durante le Olimpiadi di Parigi 2024 i leader dei vari partiti sono riusciti a far sentire la propria voce, sfruttando eventi chiave dei Giochi. Tra tutti ha tenuto banco il caso della pugile algerina Imane Khelif, attaccata dal centro-destra per essere troppo poco donna e usata dal centro-sinistra come simbolo di battaglie che, probabilmente, sono molto distanti dall’atleta.

Gli effetti sui sondaggi della strumentalizzazione dei corpi e delle carriere degli sportivi si vedrà solo nelle prossime settimane. Intanto è da monitorare il calo nelle intenzioni di voto di tutti i maggiori schieramenti, a iniziare da Fratelli d’Italia, che indietreggia lievemente per la prima volta dopo la costante crescita vissuta da inizio a maggio, e dal Partito Democratico. In crescita solo il Movimento 5 Stelle.

Chi sale e chi scende nei sondaggi politici

La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate tra il 20 e il 29 luglio. Quella del 2 agosto prende in considerazione i dati forniti da Euromedia, Ipsos, Piepoli, Swg e Tecnè. Vediamo i dati delle nuove rilevazioni, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati raccolti nei 15 giorni precedenti dagli scorsi sondaggi politici.

  • Fratelli d’Italia: 28,8% (-0,4);
  • Partito Democratico: 23,1% (-0,5);
  • Movimento 5 Stelle: 11,3% (+0,7);
  • Forza Italia: 8,9% (-0,2);
  • Lega: 8,4% (-0,1);
  • Alleanza Verdi e Sinistra: 6,4% (-0,3);
  • Azione: 3,2% (=);
  • Italia Viva: 2,3% (+0,2);
  • +Europa: 1,8% (-0,2);
  • Pace Terra Dignità: 1,3% (-0,1);
  • Sud chiama Nord: 1% (-0,1);
  • Noi Moderati: 0,8% (-0,3).

Le percentuali delle coalizioni e il confronto storico

Per quanto riguarda le coalizioni, invece, la situazione al 1° agosto è la seguente:

  • centro-destra: 47%;
  • centro-sinistra: 31,3%;
  • Movimento 5 Stelle: 11,3%;
  • Terzo Polo / Centro liberale: 5,5%;
  • Altri: 4,9%.

Alle politiche del 2022, invece, le percentuali di voto sono state:

  • centro-destra: 43,8%;
  • centro-sinistra: 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 15,4%;
  • Terzo Polo / Centro liberale: 7,8%;
  • Altri: 6,9%.

È evidente, insomma, una polarizzazione delle intenzioni di voto, con gli italiani che optano sempre più per i partiti più grandi e per le formazioni consolidate.

Critiche al Governo e tensioni nel centro-destra

Non sono giorni facili per il Governo, con Giorgia Meloni intenzionata a far sentire la propria voce su qualsiasi tema caldo. È una strategia ormai rodata, che da sempre premia la presidente del Consiglio. Questa volta, però, le questioni sono più spinose e toccano molti italiani. Oltre al caso di Angela Carini alle Olimpiadi, hanno fatto discutere le dichiarazioni del capo del Governo sulla strage di Bologna.

Sono arrivate puntuali, come ogni anno, le discussioni sulla “matrice” dell’evento più sanguinoso della Storia recente italiana, con un duro botta e risposta tra Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime del 2 agosto 1980, e la premier. Si è parlato del silenzio istituzionale che circonda, ancora oggi, quel buio capitolo della nostra memoria e la leader di FdI ha preso le distanze dai movimenti di destra che ordirono l’attentato.

Come se non bastasse, questa settimana il Governo ha rischiato di spaccarsi sulla volontà (presunta) di Palazzo Chigi di riattivare la tassa sugli extra-profitti delle banche. Le voci non sono piaciute a Forza Italia ed è intervenuta anche la famiglia Berlusconi, in difesa del 30% di Banca Mediolanum e delle entrate che porta al gruppo Fininvest. Una velina da Piazza Colonna ha rassicurato alleati e investitori: l’Esecutivo non tasserà istituti finanziari, colossi energetici e aziende del lusso. Almeno fino a prova contraria e fino all’autunno, quando sarà ora di parlare seriamente di Legge di Bilancio.